di Giuseppe Mazzella di Rurillo
“Uno scempio. Il simbolo del suicidio di una comunità che non ha le risorse culturali per intraprendere un percorso virtuoso” – Così ha commentato le foto delle rovine crollate dello stabilimento del Pio Monte della Misericordia a Casamicciola che ho postato su Facebook il prof. Giuseppe Luongo, vulcanologo, 80 anni, di cui 40 almeno dedicati allo studio geofisico dell’isola d’Ischia (vedi il mio instant book “I sei secondi che sconvolsero Ischia”- Il Continente – 2017).
L’amico di Casamicciola che vive a Genova da 50 anni e che è stato il più grande centravanti dell’U.S. Casamicciola, II categoria dilettanti di calcio, anni ’60, Pino Baldino, ha commentato: “È una coltellata al cuore ogni anno che vado al Nausica e vedo questo scempio!”.
Io lo vedo almeno due volte al giorno. Sono costretto a passare per Piazza dei Bagni per il senso unico in Via Principessa Margherita dove abito. È una coltellata al cuore da circa o oltre 50 anni.
Da 50 anni è sul tappeto la storia “kafkiana” o un “imbroglio italiano” del “fitto o della falsa vendita” del complesso dell’Ente Morale Pio Monte della Misericordia a “privati”.
Una storia squallida di “vendite mascherate”, passaggi di “titoli”, “scatole cinesi ” di 4 o 5 società di capitali per rivendicare un complesso immobiliare di circa 50mila mc. Su 25 mila mq. Costruito nel 1895 e costato l’equivalente di 10 milioni di euro. Al centro di una vicenda di liti giudiziarie che si trascina da 50 anni.
Il complesso di Piazza dei Bagni era la “ sorgente”. La “sorgente” del Gurgitello, quella “miracolosa” che Julio Jasolino aveva scoperto nel 1588 e “felicemente esperimentato”.
Nel 1604 il complesso del Pio Monte della Misericordia nacque su quella sorgente. La storia nella nascita, della costruzione e dell’ espansione del complesso Pio Monte della Misericordia a Piazza dei Bagni è contenuta nel IV Volume degli “Atti, Contributi e Memorie” del Centro Studi Isola d’ Ischia relativo agli anni 1999-2010 acquistabile presso la Libreria Imaginaenaria di Ischia Ponte o Borgo di Celsa, presentato alla Biblioteca Antoniana dal presidente Antonino Italiano il 28 dicembre 2017. È la tesi di laurea dell’arch. Carla M. Gioffredi; va da pag. 41 a pag. 63 e contiene una corposa appendice documentaria che va da pag. 231 a pag. 247.
Alla massima espansione nel 1801 il complesso fu distrutto dal terremoto del 28 luglio 1883.
Ed allora l’Ente Morale Pio Monte della Misericordia di Napoli fu una specie di “soggetto attuatore” del piano di rinascita da parte del Governo ed il complesso fu ricostruito “in più ferma sede” alla Marina ed inaugurato il 28 luglio 1895.
Era una opera maestosa per quei tempi. Il complesso ricettivo-termale era collegato con un acquedotto lungo circa 300 metri con la sorgente di Piazza dei Bagni – le cui rovine vedete nelle foto – perché alla “Marina” giungesse la “miracolosa” acqua termale di Julio Jasolino.
Anche questa “sorgente” è entrata nel groviglio delle “società concessionarie”. Dovrebbe essere nel “possesso” di una società a responsabilità limitata chiamata “Aurora” e l’Ente Pio Monte non ne ha rivendicato la proprietà avendo perso la causa “possessoria”.
Si direbbe oggi che la “sorgente” è una “terra di nessuno”… e tale è visto l’abbandono.
Questa sorgente non appare nemmeno nel progetto di recupero del grande complesso presentato oltre cinque anni fa dall’Ente Pio Monte della Misericordia redatto dall’arch. Massimo Pica Ciamarra di Napoli e mai approvato dal Comune.
Così ci sarebbe un progetto di “recupero” di un complesso “termale” senza le “ terme”!
Cosa fa “lo Stato” comunque denominato e cioè Governo Centrale, Regione Campania, Città Metropolitana di Napoli, Comune di Casamicciola, Soprintendenza ai Monumenti e chi più ne ha più ne metta?
Guarda, probabilmente, senza intervenire.
Casamicciola, 30 gennaio 2018
In condivisione con IL CONTINENTE – agenzia di stampa