di Rita Bosso
I santi Alfio, Cirino e Filadelfo
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Il tema della comunicazione ha mantenuto la posizione d’onore sul sito.
E’ stato finalmente sciolto il voto a sant’Alfio, protettore dei muti: l’amministrazione comunale ha risposto alle molteplici sollecitazioni ad uscire dal silenzio con gli interventi del sindaco Ferraiuolo, dell’assessore Mimma Califano, dei delegati Martina Carannante e Silverio Lamonica.
Vincenzo Ambrosino ha commentato lo stile comunicativo dell’ex sindaco Vigorelli sottolineando che è forte, sarcastico, diretto, semplice, demagogico. Si potrebbe aggiungere che è stato efficace e congruente. Efficace: neanche il più fiero oppositore potrebbe affermare di non aver compreso un messaggio vigorelliano; si poteva non concordare con i contenuti, con i toni usati ma non lamentare mancanza di chiarezza, fumosità. Congruente: lo stile comunicativo corrisponde al carattere, lo esprime ed è perciò indipendente dalle contingenze, dalla collocazione in maggioranza o all’opposizione; può essere più o meno gradito ma viene percepito come genuino, sincero, non come operazione di marketing. Dubito che una comunicazione affidata a un portavoce, per quanto impeccabile, possa essere altrettanto efficace.
Il porto di Ponza in una foto di Franco Ferraiuolo
“Eppure Vigorelli ha perso le elezioni: che cosa non ha funzionato nel suo modo di comunicare?” domanda Vincenzo. Non è detto che la comunicazione non abbia funzionato; il cittadino elegge gli amministratori, non i comunicatori; il cittadino non è (sempre) sprovveduto e può bocciare operazioni che, sul piano della comunicazione, sono esempi di alta professionalità; è il caso del referendum del 4 dicembre 2016, la cui strategia comunicativa è stata affidata nientedimeno che al consulente di Obama. Il cittadino-elettore è in grado di cogliere i contenuti.
Acquisito che chi amministra (una scuola, un comune, un condominio) ha il dovere di informare, si potrebbe privilegiare l’analisi dei contenuti. Spesso sono l’assenza di contenuti o un’elaborazione superficiale a rendere la comunicazione fumosa e indigesta.
Comunicazione-fai-da-te oppure comunicazione affidata a un portavoce ufficiale? Propendono per la seconda opzione Vincenzo Ambrosino e Rosanna Conte; Vincenzo richiede inoltre una figura con esperienza maturata nell’ambito della comunicazione politica ed istituzionale nonché l’utilizzo di un canale indipendente.
Gli amanti del fai-da-te tengano presente che l’errore è sempre in agguato. Ci siamo incappati noi Ponzaraccontaballe pubblicando il famigerato Bollettino dal Comune; l’aver omesso il classico “riceviamo e pubblichiamo” è stato sicuramente un errore ma affermare che siamo dei fantasmi mi sembra gratuito, cara Polina: i nostri nomi sono nella home page del sito, terzo pulsante a destra. Ritengo comunque comprensibili le reazioni – sul sito e ancor più sui social – di chi si è sentito offeso e, soprattutto, ha sentito in pericolo la possibilità di continuare a svolgere la propria attività, coltivata sinora con passione e abnegazione.
A proposito di museo, Silverio Lamonica scrive che se ne è cominciato a parlare a metà degli anni Ottanta, ossia circa trent’anni fa, durante il suo mandato da sindaco; l’intero complesso borbonico fu realizzato in undici anni (1768-1779) però quel che conta è che oggi Silverio affronta l’ardua impresa con la grinta e l’entusiasmo di un giovanotto.
Evidentemente il Museo allunga la vita, parafrasando lo spot di Massimo Lopez; deve essere il motivo per cui la delega era da più d’uno ambìta.
Lo Stracquo- allestimento nei Cameroni
L’idea di avviare l’attività del Museo con la riproposizione della Mostra Fotografica sul confino non può che rallegrare e onorare i curatori, ossia Enzo Di Fazio e la sottoscritta. Ricordo che l’apparato didascalico, indispensabile supporto alla Mostra, è disponibile sulla app APPonza.
A proposito di comunicazione: qualcuno potrebbe comunicare, nello stile che predilige, che fine hanno fatto i diecimila euro stanziati dalla passata amministrazione per l’allestimento del museo?
Lo Stracquo 2014 – Allestimento nei Cameroni
vincenzo
22 Ottobre 2017 at 10:08
Comunicazione significa “mettere in comune”. Ciò che viene messo in comune nella comunicazione non sono beni materiali ma “messaggi” che esprimono intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, informazioni.
E’ chiaro che il cittadino giudica la politica di un amministratore che poi vuole veder realizzata in cose materiali ma per arrivarci ci sono: intenzioni, sensazioni, pensieri, sentimenti, disposizioni ecc. che vanno sapute comunicare.
E infatti io sto chiedendo da tempo passi avanti agli amministratori per non rivedere cose già viste. Nei miei articoli “idee di isola” parlavo di ruoli e funzioni degli amministratori e soprattutto di progetto politico. Solo alla fine ho parlato anche di comunicazione.