di Franco De Luca
Si spegne definitivamente l’estate sull’isola e l’autunno impone le sue usanze, i tempi, i colori.
Gli isolani si riappropriano degli slarghi ancora scaldati dal sole, i bambini ritornano a giocare a pallone nei morsi delle piazzuole: a sant’Antonio, in Piazza.
Si riprende a setacciare con assiduità e con acido interesse la quotidianità. Ora poi, i giornali ogni mattina rinverdiscono il dolore sociale che le ultime vicende amministrative hanno inferto.
E si chiacchiera con un insano piacere. Perché noi Ponzesi amiamo la chiacchiera piuttosto che l’analisi e indulgiamo nella falsa commiserazione piuttosto che serenamente comunicarci le nostre opinioni. Per cui cresce il pettegolezzo e non l’OPINIONE PUBBLICA. Ecco perché non appartiene alla nostra socialità la denuncia pubblica, non l’indignazione morale. Il senso civico lo abbiamo affogato sotto l’interessata ipocrisia.
Questi, invece, sono tempi in cui una comunità mostra la sua dignità. Essa può aiutarci a riappropriarci della nostra identità.
Stanno evidenziandosi in questo sito interventi carichi di sollecitazioni affinché si abbandoni il falso pietismo del passato che si mostra indignato del presente affinché il futuro non cambi.
Questo sono tempi in cui la dignità di una comunità sa solidarizzare con chi prova dolore e nel contempo sa allontanare chi ha prodotto fango, e ritrovare la fiducia nei propri valori. Le ferite vanno curate provocando un dolore immediato ma un benessere futuro.
La vita pubblica ponzese ha bisogno di un cambiamento che deve essere sostenuto prima dal convincimento e poi da procedure nuove.
Non illudiamoci che il sistema politico denunciato dai media apparteneva SOLTANTO a un certo gruppo di persone. E’ nato ed ha proliferato nel seno della nostra mentalità, dei nostri convincimenti, delle nostre scelte. Portiamo in evidenza questa verità e imponiamoci di cambiare il nostro senso civico.
Francesco De Luca (Franco)