Estate, Agosto!
Caldo e fatica, fatica e caldo. Lucifero imperversa e con lui Dante e tutti i girotondisti dell’Inferno.
Lasciare Santa Maria!? Giammai!
E no, e no; certi giorni mi tocca e pure di mattina (tarda mattinata, la mia).
Schiaccio un pensiero del cosa-devo-fare ad ogni passo così sento meno il calore mentre cammino goccia su goccia.
Allora: questo fatto, quello fatto… sì!
Mandiamo a riposo la contabile.
Urge un caffè freddo!
Buono, zuccherato al punto giusto, capace di tirar su lo spirito.
La via del ritorno è più leggera, la percorro senza pensare al da farsi, accompagnata da un allegro branco di pesciolini stampato su un calmo mare di cotone. Una coccola-regalo non guasta mai, anzi.
Rasento un gruppetto di giovanissime donne – quindicenni, forse – intente a suggere la sigaretta elettronica con aria intensa e vissuta… Avranno completato la dentizione?!
Sbalorditivo: hanno avuto il tempo di cominciare a fumare, magari per gioco o di nascosto (ma esistono ancora le cose fatte di nascosto?!), di realizzare che fosse un problema serio, e di scegliere la via più dolce (e chic) per smettere o, almeno, tentare.
Glisso a pie’ pari. I miei dubbi.
E ripenso a me che ho impiegato venti minuti per scegliere un telo d’arredo easy!
Poco più avanti dei ragazzini si tuffano dallo scoglio di Frisio.
Evviva! Ci sono ancora quelli che somigliano a noi, alla nostra generazione (si – insomma – alla mia, quella dei bambini già-meno-ubbidienti nati dopo il sessantotto). Nuotano e si tuffano, resistono agli spunzoni di roccia sotto i piedi e… e… e mi sento meglio.
Voglio fare una foto all’archetto.
Un signore mi guarda mentre scendo in spiaggia.
E certo, non ho il costume indosso, e ho la borsa che non è proprio da mare e una busta in mano, e certo… gli sarò sembrata un’impiccion-controllora…
No! just a pic, Sir.
Frisio, chi era costui? Mi incuriosisco postando la foto.
In rete, digitando “scoglio di Frisio”, si pesca una variegata gamma di foto ponzesi, ci si affaccia in un palazzo ove pare avesse sede un’antica trattoria, e si tirano su informazioni e recensioni relative ad un ristorante… viene citato un conte, il Conte di Frisio.
A quanto ammonterà il conto del Conte?
Avrà contato quanto nella Storia? E nella nostra?
Nota della Redazione
Foto dell’autrice, tranne la 2). Didascalie:
- Giraffa;
- La bellissima foto (Giancos) in bianco e nero, datata giugno 1938, è preziosa concessione di mio cugino sardo-ponzese Luigi Mazzella; nella foto – tra gli altri – Emilia Mazzella, mamma di Luigi, nipote del maestro di Frontone, mio nonno;
- Lo scoglio di Frisio dalla spiaggia di Giancos;
- Sunset, dalla stessa spiaggia;
- La giornata non era terminata. Regala ancora una sorpresa: la luna morsicata sopra le grotte di Pilato.
isidorofeola
8 Agosto 2017 at 12:59
In attesa di sapere chi fosse “Frisio”, volevo segnalare il fatto che a Roma, in via Merulana, c’è un ristorante che si chiama “Scoglio di Frisio”; si trova sulla destra partendo dalla basilica di Santa Maria Maggiore in direzione San Giovanni. Chissà perchè si chiama così….