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Ero sull’amato scoglio; era novembre dell’altr’anno, per la ricorrenza dei defunti. A Le Forna.
Mi sveglio all’alba, destato da colpi di fucile. Mi chiedo: “Ma a Ponza c’è ancora la caccia aperta e si spara ancora?”
Sorpreso e ancora insonnolito, esco sul terrazzo e sento altri colpi in lontananza, poi silenzio ed altri colpi ancora.
Mi incontro in mattinata con un cacciatore in compagnia dei suoi cani che mi mostra il risultato della sua levataccia: un “marvizzo”, un merlo ed un tordo.
Molte cartucce sparate e poche prede colpite.
Ma quanto valgono questi volatili?
Dal punto di vista strettamente amministrativo, considerando il solo profitto che deriva dalla cacciagione, si dovrebbe verificare il numero dei cacciatori che vengono abitualmente sull’amato scoglio in occasione della apertura della caccia, per poter quantificare il loro apporto alla economia dell’isola.
Vitto e alloggio, per loro ed i loro cani; spese di trasporto per persone, vetture e sempre cani. Tutto qui.
Non credo che esistano dati concreti che quantizzino il flusso di denaro sull’isola proveniente dalla caccia, senza dimenticare che, molti anni fa, la caccia era forse l’unico incentivo che avevano i “forestieri” a venire sull’amato scoglio.
Fermo restando che la caccia è sempre nell’animo e nel cuore di molti ponzesi residenti e che l’apertura della stessa rappresenta un momento di gratificazione non indifferente, tuttora presente nei cacciatori “autoctoni”.
Molto più complicato è poter prevedere il valore che avrebbero questi volatili se, lasciati liberi, con la loro presenza potessero incentivare la presenza sull’amato scoglio dei sempre più numerosi appassionati della natura. Questa valutazione è molto più intrigante, perché potrebbe rappresentare un investimento per il futuro, per incentivare i nostri giovani ad amare ed a proteggere quella natura di cui ci è stato fatto dono per trarre da essa lavoro ed occupazione.
Certo è che i volatili di Ponza e dintorni sarebbero molto riconoscenti se si abbandonassero la caccia ed il bracconaggio.
Ma questo è un discorso etico e non amministrativo.
silverio lamonica1
9 Luglio 2017 at 10:27
NON UCCIDETE GLI UCCELLI!
Tutti li vorrei intorno a me
nell’ora estrema della mia vita.
Ne mancano già tanti!
neppure il ricordo
sa dire com’erano.
Non uccidete gli uccelli!
Che cos’è l’universo
senza i loro colori e voli e canti?
Tutti li vorrei intorno a me
nell’ora estrema del volo eterno.
Tommaso Lamonica (1918 – 1987) da l’isola di Palma che s’inciela Tipolito Epomeo Forio 1989