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Il Barbanera è sicuramente quello più famoso. Mi riferisco ad un famoso almanacco la cui prima edizione andò alle stampe addirittura alla metà del settecento (a Foligno) ed è tuttora in circolazione, rinnovandosi ogni anno.
Le sezioni di cui esso si compone sono numerose e variegate: lunario, astrologia, astronomia, orto e giardino, alimentazione, salute e bellezza, consigli pratici, sogni, lotto e lotterie, futuro, ecc.
Vogliamo qui soffermarci soltanto sulla sezione che riguarda il lunario senza parlare, però, dell’influsso che le varie fasi del ciclo lunare hanno sulle maree, in agricoltura, nella manifestazione di alcuni disturbi psico-fisici, ed altro ancora.
La luna piena corrisponde, simbolicamente, all’abbondanza ed alla magnificenza.
A Ponza nel periodo amministrativo appena conclusosi, hanno voluto farci credere che si stava sempre in fase di luna piena (e, quindi, anche con i forzieri pieni) a giudicare dalle centinaia di migliaia di euro elargiti per le estati ponzesi, per spese legali, incarichi e consulenze varie e variegate, piste di ghiaccio, trenini lillipuziani, gondole veneziane, giostre, comandanti dei vigili (non provenienti certo dal monte Pagliaro), vigili sabaudi ed anche provenienti dalla Trinacria, che non conoscevano la toponomastica ponzese e neanche i nomi delle attività turistiche (perfino le più famose), e neanche gli orari di partenza e/o arrivo dei mezzi di collegamento con la terraferma, ma l’unica loro mansione era quella di fare multe e solo multe (anche per i pochi attimi necessari ad entrare in farmacia per prendere dei farmaci), salvo poi essere, queste multe, annullate dal prefetto, per chi vi si rivolgeva adducendone le dovute motivazioni; e l’elenco potrebbe continuare ancora.
Quando, invece, si trattava di venire incontro ad esigenze che riguardavano persone indigenti, improvvisamente vi era la “luna nera” perché le casse erano vuote in quanto il comune è anàrgiro (*).
In particolare, su mia richiesta protocollata in data 28/07/2016, in cui invitavo l’Amministrazione a farsi carico del pagamento delle spese funebri di una nostra concittadina, alle quali la famiglia non era in grado di provvedere, per un importo di poco più di mille euro, non ho (ovviamente) avuto nessuna risposta né, tantomeno, Ricciolino ha visto il becco di un quattrino.
Per fortuna il vento cambia…anche la luna..!
(…e anche le amministrazioni)
Note
Allegato .pdf: ll testo della lettera presentata in comune
anàrgiro agg. [dal gr. ἀνάργυρος «senza denaro»]. – Sono così chiamati nella Chiesa greca i santi (e in partic. Cosma e Damiano) che, secondo la tradizione, esercitarono la medicina gratuitamente [dall’Enciclopedia Treccani; nota inserita a cura della Redazione]