Ambrosino Vincenzo

Quanto è importante la campagna elettorale

di Vincenzo Ambrosino

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Sembra che ci si avvii a una competizione fra due liste, due proposte politiche, due fazioni contendenti.
Il paese quindi si dividerà in due?
Saranno le proposte politiche a indirizzare le opinioni e, quindi, le scelte o sono le scelte individuali a trovare giustificazioni positive nelle proposte elettorali?

Ma quali proposte elettorali  faranno da “acchiappavoti”: quelle pubbliche o quelle private?

I candidati si impegneranno, faranno campagna elettorale, avvicineranno persone, dimostreranno fatti loro e misfatti degli avversari, faranno vedere documenti per dar forza alle loro tesi ma forse tutto questo non servirà per vincere.
Da sempre Sindaci uscenti nelle loro campagne elettorali elencano liste lunghissime di opere fatte, ma quel Sindaco non vince per quelle opere pubbliche fatte ma per come ha saputo curare e far crescere il suo iniziale bacino di voti.

I cittadini di Ponza come si comporteranno in questa campagna elettorale?

Sicuramente saranno molto diplomatici, ascolteranno con fare attento e interessato, sorrideranno, parteciperanno alle varie riunioni ma solo se costretti esprimeranno la loro preferenza.
I cittadini di Ponza scelgono prima il Sindaco da votare e dopo pensano a quale candidato dare la preferenza nella sua lista. Si sceglie il candidato utile nella lista del Sindaco utile.
Solo in privato diranno all’interlocutore candidato: “certamente a te andranno le mie preferenze e quelle di mia moglie e dei miei figli, ma non chiedermi di farti campagna elettorale, mi faresti litigare con gli altri parenti”.
Se vedete qualcuno esprimersi pubblicamente a favore di un candidato lo fa essenzialmente perchè è utile per sè stesso e poi magari perchè è intelligente, onesto e capace per tutti quanti.

Qualcuno per giustificare ulteriormente la sua preferenza all’interno della stessa lista dirà: “Guarda che io ho dato la preferenza a Tizio perchè solo lui me l’ha chiesta”, ma state pur certi – lo dico ai candidati – che quella preferenza non è data a caso!
A Ponza non succede mai niente a caso.

La tematica fondamentale per l’elettore attivo di Ponza è l’economia.

Un Sindaco uscente dovrebbe chiedersi: “ho migliorarato l’economia dei ponzesi? Ho migliorato le condizioni economiche degli operatori della nautica, della pesca, dell’edilizia, del commercio? Con la mia opera amministrativa sono riuscito a fidelizzare gli operatori gia inseriti nei vari comparti economici? Sono riuscito a stabilizzare il lavoro? Sono riuscito a creare prospettive per nuove occupazioni e per dare lavoro a chi non ce l’ha? Con la mia opera amministrativa ho creato divisione, per cui sospetto, o ho creato attenzione, per cui fiducia, nell’opinione pubblica locale per quanto riguarda le tematiche economiche?
Le tasse comunali saranno un altro tema di campagna elettorale che vanno a incidere sull’economia delle famiglie ma gia sono state valutate dai contribuenti elettori ponzesi.
Tutti i problemi privati e pubblici di cui si parla nella campagna elettorale sono letti dai ponzesi in questa chiave: “d’accordo, il porto a Cala dell’Acqua è importante, ma quando lo faranno se lo faranno? Oggi  ho bisogno… ieri avevo bisogno di questo e di quell’altro: se mi è stato concesso voto a favore, se non mi è stato concesso o addirittura negato voto contro!”
Quindi la campagna elettorale è nelle mani dell’amministrazione uscente che ha avuto 5 anni di tempo per mietere il suo raccolto elettorale…
Se il Sindaco uscente è riuscito a fare bene per le tasche della maggioranza dei ponzesi ha vinto le elezioni, altrimenti le ha perse.

Paradossalmente è l’amministrazione uscente che ha fatto campagna elettorale per sé e per la compagine avversaria.
Le tematiche come il risanamento del bilancio, il Pai, quale sviluppo dare all’isola, la sanità, i trasporti, l’arredamento urbano, l’ambiente, l’istruzione ecc. sono temi da campagna elettorale che servono a orientare il voto solo dei cittadini più politicizzati… che sono una minoranza.
Poi tutti i candidati parleranno dell’importanza di fare un porto a Cala dell’Acqua. Sono tutti d’accordo che un porto a Cala dell’ Acqua si deve fare!
Tutti i candidati diranno che Zannone dovrà tornare ai ponzesi. Sono tutti d’accordo che l’isola di Zannone è più utile libera che male accompagnata!
Tutti i candidati diranno che Chiaia di Luna dovrà tornare libera, dell’importanza della raccolta differenziata casa per casa, ecc.
Queste tematiche saranno vendute agli elettori con accenti e toni diversi ma avranno gli stessi contenuti per cui non sposteranno voti.

Certo ci si dividerà su Acqualatina e i suoi dissalatori, sui collegamenti Laziomar ma queste tematiche sposteranno i voti nella misura in cui questi servizi avranno inciso direttamente nelle tasche delle famiglie ponzesi o potranno ulteriormente incidere.

Quindi il termometro del consenso i ponzesi lo hanno in tasca e lo hanno portato con sé in questi cinque anni.
A mio avviso la maggioranza dei ponzesi ha già deciso a chi dare la propria preferenza di voto.

 

2 Comments

2 Comments

  1. Rita Bosso

    14 Aprile 2017 at 13:44

    Premetto che so quasi nulla delle vicende elettorali ponzesi- so quello che racconta Vincenzo su questo sito- quindi le mie considerazioni non sono legate al contesto specifico. Ovunque mi trovi, vengo a contatto con una società civile che è infinitamente più vivace, più colta, più ricca di fermenti del mondo politico e amministrativo; ovviamente la società civile esprime anche interessi di bottega, qualunquismo, bufale e così via. In campagna elettorale prevalgono questi ultimi aspetti, afferma Vincenzo, e ne attribuisce la responsabilità all’elettore. E se provassimo a ribaltare la prospettiva? Forse è il candidato-amministratore che non riesce ad esprimersi se non attraverso gli interessi di bottega, le misere manovrine finalizzate ad assicurare a se stesso sopravvivenza, talvolta portando in dote un pacchetto di voti- i nostri voti- talvolta millantandolo. Forse è il candidato-amministratore che non ha nulla da esprimere e, se proprio deve parlare, si affida al copione scritto da altri –ogni Renzi ha il suo Baricco- oppure ai monologhi autoreferenziali. È pur vero che alla fine sulla società civile ricade la responsabilità della scelta; si sceglie il meno peggio e, spesso, ci si astiene.

  2. vincenzo

    14 Aprile 2017 at 19:30

    Cara Rita sei l’unica della redazione di Ponzaracconta che in qualche modo esprime pubblicamente un’attenzione a quello che vado a scrivere; per questo tuo “strappo alle regole” io ti ringrazio.

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