di Raffaele Sandolo
Che bel compleanno per nonna Nunziata!
Annunziata Sandolo, o meglio nonna Nunziata, il 23 luglio 2005, ha festeggiato a Marina di Campo i suoi 91 anni. Ha avuto gli auguri di amici e familiari, vivendo mille emozioni e circondata dall’affetto del figlio Raffaele, della nipote Jessica con il marito Carlo Cardillo e della nipotina Flaminia. Per tutta la giornata, sempre attiva, ha manifestato il suo carattere aperto e cordiale come pure la sua grande forza morale. Ha voluto sentirsi partecipe ad ogni fatto ed azione, attenta anche alle piccole cose e alle sfumature importanti. Sentiva che stava vivendo una grande giornata partecipando ad un grande evento che abbracciava tutte le persone più care, non solo la propria famiglia ma anche quella della sorella Lucia sposata con Pompeo Mazzella e degli amici dell’Isola d’Elba. Avrebbe voluto la presenza della famiglia al completo ma taluni vivevano lontano e non erano potuti intervenire.
In serata, tutti insieme, sono andati in un ristorante del centro storico dove hanno passato momenti molto belli con profumo e sapore di mare. Interessanti sono stati alcuni suoi brevi racconti di vita velati di melanconia, talvolta con accenti e parole dialettali, che le facevano rivivere l’atmosfera e le amicizie della sua vita giovanile. Una carrellata di immagini meravigliose con riferimenti a i Faraglioni di Lucia Rosa, la Caletta e la Marina di Cala Feola, Campo Inglese, il Cuore di Gesù, il Montagnone, la Calacaparra.
Nonna Nunziata è nata a Ponza – Le Forna dove ha passato la sua fanciullezza andando a pescare con suo padre e frequentando la scuola fino alla quinta elementare. Si è sposata a diciannove anni, col velo bianco, nella Chiesa dell’Assunta con Silverio Sandolo, pescatore, chiamato a Ponza “Veruccio” e poi all’Elba ” ‘A tramontana”. Ha ricordato gli anni ponzesi, le difficoltà della vita a Cala Feola assieme a due fratelli e quattro sorelle, la morte del fratello Agostino nell’esplosione di una mina, l’emigrazione temporanea negli Stati Uniti del padre Michele, il grande passo dell’emigrazione verso l’Isola d’Elba compiuto assieme al marito nel 1938, facendo un viaggio avventuroso con il “Sant’Emiliano” lungo la costa tirrenica con il mare tempestoso.
E’ stata accurata nel sottolineare la miseria che esisteva a Ponza ai suoi tempi e i motivi che hanno fatto prendere la sofferta decisione di lasciare l’isola natìa … la mancanza di lavoro, la povertà, la cattiva situazione igienico-sanitaria, l’ignoranza imperante con la poca attenzione delle istituzioni al miglioramento delle famiglie, soprattutto, per quelle in cattive condizioni socio-economiche. Nella mente di ogni ponzese c’era il sogno di poter vivere agiatamente in un mondo migliore, aperto alla vita e con la viva speranza nel cuore. Nunziata ha ricordato i primi anni difficili allì’Elba con le prime amicizie campesi e meridionali (soprattutto di Ischia e Pozzuoli) che le hanno dato una profonda fiducia nella vita. Ha un po’ sorvolato sugli anni drammatici della guerra (“dolore e morte” ha detto) per poi proseguire con gli anni della rinascita elbana fra pesca e turismo e del grande impegno nella pesca, con le prime zaccalene (cianciole) volute dal marito assieme ai fratelli e al cognato. Con i nuovi pescherecci e le nuove attrezzature la pesca andava bene e si è cominciato a guadagnare, uscendo dall’incertezza economica e facendo i primi passi per una vita migliore.
E poi… le grandi amicizie storiche fra gli accoglienti campesi del tempo, la prima radio, il primo frigorifero, la prima televisione e una vita più serena nella nuova casa circondata da un bel giardino dove la sua passione per i fiori poteva esprimersi nella sua completezza. Infine i figli Raffaele, nato a Ponza, e Mario, nato a Portoferraio, portando avanti gli studi con buoni risultati, hanno reso felice l’intera famiglia e dato un senso compiuto ai sacrifici della vita.
Da dieci anni, dopo la morte del marito di cui ancora sentiva profondamente la mancanza, Nunziata viveva nella sua casa in completa autonomia con l’ amorevole vicinanza del figlio Raffaele, anche se ogni tanto la sua salute risentiva dell’età avanzata. Un bell’esempio di vitalità. Cucinava ancora, curava la casa, faceva la spesa ai negozi e al mercato, riceveva ogni tanto le amiche, ricordando nel dettaglio i fatti accaduti con date e personaggi. Si interessava molto alle notizie della televisione e dei giornali. Spesso evidenziava taluni aspetti rilevando specifiche negatività o positività. Le sue osservazioni si basano sulla sua etica di vita permeata di valori tradizionali ma anche di grandi aperture.
Talvolta si sentiva spaesata e frastornata di fronte ad avvenimenti di vita moderna. Ogni tanto il figlio Mario, che viveva a Nizza (Francia) con la moglie Annie come pure la nipote Sophie, campionessa di golf professionistico, le facevano visita all’Elba rispondendo felicemente alle sue ansiose attese.
La gioia di vivere di Nunziata si esprimeva non solo nei rapporti con i familiari ma anche nella cura delle piante del suo giardino. Amava aver vicino la nipotina Flaminia con cui parlava amorevolmente e giocava.
Con la sua forza d’animo e il suo amore per la vita assieme alle sue grandi capacità umane ha saputo superare i problemi di ogni giorno. Il suo grande senso di responsabilità ha saputo indicare sentieri e comportamenti basati sulla correttezza, frutto di esperienza e di saggezza popolare.
Taluni atteggiamenti di diffidenza l’aiutavano nel procedere con cautela verso le novità. Riusciva, a parte taluni sbandamenti di pessimismo che trasparivano dalle sue parole istintive, a far convivere il presente con il passato in un’armonia di sentimenti e convincimenti illuminati dalla sua mente attenta e vivace. Il suo senso religioso lo viveva soprattutto nel silenzio e nelle profonde riflessioni, ma anche con una comunicazione semplice ed espressiva nei rapporti con le persone.
E’ stata fra le prime persone ponzesi arrivate a Marina di Campo che, con profonda convinzione e grandi sacrifici, hanno aperto la via a tante altre famiglie provenienti dalle isole ponziane, famiglie che successivamente, con duro lavoro, hanno saputo conquistarsi benessere e maggiore serenità in completa armonia con il nuovo mondo isolano, diverso per lingua, usi, costumi e tradizioni.
In quel pomeriggio, a fine pranzo, il sorriso risplendeva sul volto di nonna Nunziata. Vennero a trovarla, per fare gli auguri, talune famiglie originarie di Ponza fra cui i Sandolo, i Vitiello, i Romano, gli Iodice, gli Aprea, i Feola… ed anche famiglie elbane fra cui gli Spinetti, i Dini, i Foresi, i Danesi, i Galli da cui era molto ammirata e stimata. Offrì lei stessa assaggi di vini elbani come Aleatico e Moscato e fette di torta. Mentre cantava, con voce flebile ma intonata alcune canzoni della sua epoca giovanile, il suo viso si illuminava. C’era un profondo silenzio con una grande attenzione alle sue melodie. Alla fine del suo breve concerto ebbe un grande applauso e le congratulazioni di tutti i presenti. I suoi occhi si fecero lucidi.
Nunziata, negli anni successivi, spesso parlava di quella felice giornata e i suoi occhi si riempivano di luce. Con i vivi ricordi del passato, rinnovando le emozioni, ringraziava il Signore a voce alta e il suo cuore si riempiva di una intensa felicità.
Raffaele Sandolo