Negli anni ‘80 e ’90 la continuità de I Duri fu impersonata da Nino Picicco. Aniello Coppa si trasferì a Latina, seguito da Mario Iozzi. A Ponza rimasero Luciano Gazzotti, Sem e Nino.
In estate e per talune straordinarie occasioni Mario e Aniello si univano a Nino e si esibivano. Il repertorio lo componeva Nino. Oramai s’era dotato di una pianola con la quale effettuava effetti musicali di vario tipo. Mario impreziosiva i pezzi con l’intermezzo del sax e Aniello aveva il suo assolo. Luciano si era isolato. Curava la sua passione musicale a casa.
Ma Nino continuava il suo percorso senza deflettere. Stavo per andare in pensione. Decidemmo che in estate avremmo riunito i vecchi componenti de I Duri: Mario, Tonino, Aniello e Antonio De Luca, anche lui aveva fatto parte del gruppo nei passati anni per un brevissimo tempo. Luciano ci aveva già lasciato.
Nel luglio dell’estate 2009 si uscì con lo slogan: Sono ritornati I Duri . La voce solista era la mia, Nino alla pianola, Mario al sax, Aniello alla fisarmonica, Tonino alla chitarra, Antonio al coro. Il repertorio spaziava dai successi sempre verdi degli anni ’60 – ‘70 – ’80 – ’90. La sequenza la decise Nino, così come gli ingressi del coro e gli accordi. Tonino si insinuava per ritoccare le voci, Aniello e Mario duettavano alternando sax e fisarmonica. Al venir dell’estate era già tutto predisposto. Ci si vedeva per tarare il tutto nel pomeriggio, presso la casa di Nino. Iniziavamo dopo pranzo e si finiva verso le 19- le 20. Estenuanti ore di prova, gli attacchi, i finali, gli assolo, i cori. Fu un ritornare indietro nel tempo. Allora … Mario era il sax d’oro con intromissioni brevi e ad effetto, Aniello lo si doveva frenare perché con la fisarmonica voleva intrufolarsi dovunque, Tonino imponeva la sostituzione dell’accordo, ossessionandoci con l’aggiunta della settima diminuita, Antonio si distraeva di continuo. Nino e io a goderci l’articolato incontro dei nostri entusiasmi.
Non durò molto, Tonino infatti non se la sentì di continuare, anche se si trattava di ritrovarsi in modo straordinario in estate, Antonio aveva difficoltà e così gli altri.
Si pensò allora di battere un percorso nostro. Di Nino e mio.
Preziosa era divenuta l’abilità di Nino di creare le basi musicali. E allora, perché non fermare su disco le canzoni di Dies ? Ma Nino non le conosceva. Le imparò. Una ad una, con me e Antonio prima le imparava e poi ne faceva la traccia musicale. Infine vi inserivamo le voci. Collaborò al disegno Tonino, pur se lontano.
Nacque il CD delle Canzoni di Dies. Quelle dedicate all’ Immacolata e quelle relative al Natale.
Penso che quel CD abbia il merito oggettivo d’ aver reso la produzione musicale di Dies patrimonio culturale dei Ponzesi. Di tutti, cattolici praticanti e non, ponzesi residenti e no. Quelle canzoni possono sfidare il tempo e non essere legate al fatto d’ essere riprodotte soltanto in chiesa.
Ma la familiarità con la tecnica e la nostra vicinanza ci stava suggerendo altre possibilità d’ espressione.
Ne parlerò nella prossima puntata.
[In ricordo di Nino Picicco. Dall’ ultimo de ‘I Duri’ (2) – Continua]
Per la prima parte, leggi qui
Francesco De Luca