la Redazione
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Ormai era più di una settimana che i collegamenti funzionavano com’è giusto che sia, senza interruzioni di servizio improvvise o cambi di orario; ma troppo a lungo è durato l’idillio e stasera non poteva mancare la “cappellata”.
Il Quirino, l’uomo nero, preso per sopperire alla mancanza del Tetide, in cantiere per la pitturatina annuale, parte dal porto di Ponza regolarmente con vento contrario di levante alle ore 14:30. Con il superamento di Zannone il viaggio prosegue egregiamente alla velocità delle tartarughe ninja 12 nodi sì e no; arrivo al porto di Formia ore 17:30, con uno splendido colpo di scena: la nave per Ponza non riparte per condizioni meteo-avverse.
Grande stupore da parte di tutti: “addo’ sta ‘u male tiemp’?” Il levante a Ponza si è calmato e anche l’allerta meteo è stata superata.
L’egregio assessore afferma: “Eh che vuoi fare, è il comandante a decidere, non si può fare nulla!”.
Così tutti vanno via, anche i 30 bambini dell’asilo con i loro genitori che tornavano dalla gita; infreddoliti e speranzosi sul porto di Formia, dovranno tornare a dormire in albergo o nella casa formiana. Qualche bambina forse ripensa: “a saperlo, nella letterina consegnata oggi a Babbo Natale, avrei chiesto un modo sicuro per tornare a casa mia e non l’ultimo Cicciobello!”
Niente da fare, è troppo tardi.
Ore 18:30: il porto di Formia è deserto, l’uomo nero della Vergognamar alza il portellone e molla le cime; direzione Napoli!
E sì perché, cari lettori, il Quirino non è tornato a Ponza non per il brutto tempo, ma perché oggi con la corsa delle 14:30 scadeva il contratto con Laziomar; il Tetide avrebbe dovuto sopperire alla corsa di stasera tornando sulla linea, ma è uscito dal porto partenopeo in ritardo, perciò la corsa è saltata.
L’incrocio della flotta vergognamar nelle acque napoletane. Fonte trafficmarine.it
Vergognamar non si smentisce mai! Sarebbe stato troppo difficile cambiare unità facendo rientrare le 70 persone rimaste al porto con il Don Francesco; sarebbe stato complicato anche solo prorogare di un giorno il contratto: “Se non si può fare non si può fare!”
E intanto, il nostro primo cittadino che denuncia tutto e tutti, perché non denuncia la Laziomar per interruzione di servizio pubblico?