Attualità

Giuseppe Cucinotta ci ha lasciato

di Vito Favata
Condoglianze

 

Giuseppe Cucinotta, stamattina ci ha lasciato.
Peppino, per gli amici, nei primi anni ‘70 arrivò a Ponza dalla nativa Sicilia, in servizio presso la brigata della Guardia di Finanza.
Subito scoppiò l’amore! Se prima con Ponza o con la bella isolana Rosaria, la sua futura moglie, non lo so. Di sicuro so, che si sentiva un figlio adottivo di Ponza.

Ponza ha perso un figlio. Vito, Giovanni e Vitaliano hanno perso un altro collega e un amico che va a raggiungere Salvatore, un altro caro amico/collega, anch’egli figlio adottivo dell’isola di Ponza, volato in cielo pochi anni fa, lasciandoci un grande vuoto.
La mitica Brigata degli anni ’70 – che si stabilì quasi in blocco a Ponza – inizia a sgretolarsi. Prima la perdita di Salvatore. Adesso è toccato a te, caro Peppino. Ci mancheranno le belle passeggiate fatte insieme e le tue battute con quell’accento siculo che non avevi mai perso.
Insieme a Giovanni e Vitaliano ti abbiamo sempre pensato e ci siamo sempre informati della tua salute, fino a quando un bel giorno abbiamo deciso di venirti a trovare in clinica, dove abbiamo trascorso un’ora insieme. Ti abbiamo portato un’immaginetta di S. Silverio, il nostro Protettore! Abbiamo sperato nel miracolo. Ma non era scritto e così ci hai lasciato.

La nostra gioia è stata quella di vederti in vita e ricordarti sempre con il sorriso che fino all’ultimo non hai perso. Un abbraccio a Rosaria, che non ti ha mai lasciato solo e ai tuoi figli Francesca e Dino.
Addio Peppino

1 Comment

1 Comments

  1. Giuseppe Marino

    8 Marzo 2016 at 20:28

    L’ultima volta che ho visto “Cuci”, come usavo chiamarlo io, è stato sulla piazza di Sant’Antonio e quasi non lo avevo riconosciuto, ed ho avuto subito contezza del suo stato di salute… ho alzato lo sguardo al cielo al fine di raccomandarlo al “Vecchiariello”.
    Cuci è stata la prima persona che ho conosciuto a Ponza il giorno del mio arrivo, 14 agosto 1995, era fuori la Caserma ad aspettarmi ed immediatamente con quel suo accento siculo mi diede il benvenuto.
    Sicuramente dal punto di vista umano e personale, Vito, che ha scritto questa bella lettere lo conosceva meglio di me, ma io in lui notai subito quelle caratteristiche e doti di un FINANZIERE che credeva nel suo status, doti che un superiore spera di riscontrare in tutti i suoi collaboratori. Peppino era la persona su cui potevi contare in qualsiasi ora del giorno e della notte.
    Uno dei suoi maggiori pregi era la schiettezza con cui ti diceva le cose, molte volte anche troppa, ma quello era il pregio che lo faceva un Vero Uomo.
    “Cuci” il lunedì mattina anche se libero dal servizio lo trovavi allo sbarco dell’aliscafo per darti il benvenuto e prendere il caffè insieme, perché per lui noi non eravamo semplici colleghi ma membri della sua famiglia, infatti bastava organizzare una cena, una partita di calcio ed era il primo ad aggregarsi, pur di stare insieme a noi.
    Adesso qualcuno dirà: ora tutti a tesserne le lodi, ma quest’uomo non aveva qualche difetto? Ebbene sì: era spudoratamente tifoso juventino!
    Un saluto e Riposa in Pace.

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