di Silverio Lamonica
Seguo con attenzione ed interesse il dibattito, a volte acceso, sui ponzesi che lasciano l’isola rendendola sempre più deserta.
Per svariate esigenze tanti si allontanano dall’amato “scoglio” e soggiornano in “continente” per alcuni mesi dell’anno (ed io fra questi).
Però in tanti avvertiamo sempre viva in noi “la ponzesità” e mai ci stanchiamo di incontrarci nelle varie piazze e vie di Ponza, sia pure “virtuali”: da facebook a twitter, da “Cala Felci” a “Ponza Racconta” fino a “skype”: “…’u saluto e ’a polemica mai ce ‘scaippe’” (parafrasando un po’ il simpatico Renzo Arbore di cui sono un accanito fan).
Qualcuno si meravigliava che questo sito stia per compiere cinque anni; il segreto, secondo me, sta proprio qui: nell’isola o lontani da essa tutti ci sentiamo “ponzesi fino al midollo”, mai stancandoci di condividere gioie e dolori, le opinioni più svariate, le simpatie e, perché no, le antipatie, grazie a questa enorme platea virtuale che, paradossalmente, non si stanca di immergerci nei confini ristretti della nostra cara Ponza. Anche io ne do una modesta testimonianza con il sonetto che segue.
Ponza
Lontan da te, da qualche settimana,
avverto una immensa nostalgia.
Rivedo con sgomento quella scia
dietro la nave, sempre più lontana.
Non smetto di osservare la fiumana
d’immagini di Ponza, in casa mia,
che bucano lo schermo, che magia:
beato annuso l’aria paesana.
Un grazie a Lino pei magici tramonti,
romantici i notturni di Rossano,
le storie vecchie e nuove e i bei racconti
dal “Sito Ponza” ti prendono per mano.
Con foto suggestive, in fin dei conti,
il buon Giovanni non ti tien lontano.
N.B. “Sito Ponza” sta per “Ponza Racconta”.
A tutti un cordiale “Ciao” e un caloroso “Mi piace” o “I like” (per i nostri carissimi parenti e compaesani all’estero, mai dimenticati) dal sempre vostro
Silverio
Un magico tramonto di Lino
Un romantico notturno di Rossano
Una suggestiva foto di Giovanni
Adriano Madonna
13 Gennaio 2016 at 13:42
Il sonetto di Silverio Lamonica sulla nostalgia che ghermisce il ponzese lontano dalla sua isola è di suggestiva realtà ed eleganza. Mi riporta alla mente la saudade portoghese, definita come “la felicità di essere tristi”.
Silverio, se vuoi farci un regalo, a tutti noi che in qualche modo e per motivi diversi siamo legati all’amato scoglio, scrivici ancora di queste cose.
Tu fai parlare il cuore e oggi non capita tanto spesso di trovare persone con la tua impareggiabile sensibilità.
franco schiano
13 Gennaio 2016 at 19:55
Silvè,
‘a ponzesità a cuolle nun se po’ luvà
è inutile che lave e che strufine
‘cca chiù forte varracchina
essa sta sempe ccà, mai te lasciarrà.