Riprendiamo dall’edizione odierna di Latina Oggi un breve articolo (quasi un cahier de doléance) che descrive più o meno gli stessi luoghi di un messaggio ricevuto ieri in forma privata da un’amica (non avevamo previsto né le abbiamo comunicato la possibilità di pubblicarla: perciò manteniamo il suo messaggio anonimo).
Per l’analogia dei luoghi descritti, seppur con uno sguardo diverso, pubblichiamo entrambi gli scritti.
Ai Lettori forse rimarrà la curiosità: ma è anche un invito ad andare di persona a farsi un’idea!
Da Latina Oggi (sotto anche in file pdf):
PONZA
Stradine per le calette poco curate
Le lamentele dei turisti: sono sporche e manca anche la segnaletica
Alcuni turisti lamentano alcuni disservizi sull’isola di Ponza. Partono dalle discese al mare sporche inefficienti e caotiche, passando agli autobus obsoleti. Per esempio a Cala dell’Acqua lamentano una montagna di polvere per arrivare a Forte Papa, dove la strada è impervia e trascurata, ci sono delle barche abbandonate «eppure di turisti in visita ce ne vanno tanti! Ci sono montagne di caolino ammucchiate con conseguenze sanitarie deleterie». Anche Cala Fonte dicono che non sia ben raggiungibile e lamentano anche della segnaletica scarsa e del fatto che Cala d’Inferno e Chiaia di Luna siano chiuse da anni. Insomma non vengono risparmiate anche Cala Cecata, Cala Covone e Cala Gaetano poco indicate dalla segnaletica sia terrestre che marina.
Ma le lamentele arrivano anche dagli anziani che non possono andare in farmacia a spedire ricette per il divieto di accesso, sono costretti a fermare la macchina a due chilometri dal centro. Inoltre, sia residenti che turisti lamentano la mancanza di un Bancomat alle Forna e
sono costretti ad andare al porto, nel centro dell’isola.
Non vengono risparmiati neanche i trasporti pubblici che congestionano il traffico nella frazione di Le Forna, dove alcuni ritengono che un semaforo potrebbe alleggerire i disagi. «Spesso assistiamo all’arrivo di due o tre pullman che congelano il traffico e creano caos».
Oltre alla montagna di caolino, dovuta allo sterrato, lungo il percorso si incontrano barche abbandonate da anni
Venerdì 7 agosto 2015
L’articolo del giornale sopracitato: Calette e stradine. Latina Oggi 07.08.2015
Qui di seguito la nostra Lettrice:
Volete sapere di Ponza? Be’, per me che sono abituata al mare “finto” è stato uno schiaffo di quelli che ti risvegliano.
La nostra casa era sopra Cala Feola, avete presente? In quella via Sotto Campo che si insinua nel verde e che mi ha fatto ubriacare di more e risate sceme, dove tornavamo la sera distrutte e felici. Di giorno andavamo in esplorazione, a piedi o con le autolinee ponzesi tra tornanti da rivoltarti lo stomaco (ma quanto corrono?), saggiamente lontane dallo shopping del porto e risucchiate dal turchese del mare.
Cala Gaetano coi suoi trecento e passa scalini sgarrupati, Cala Fonte con Caronte che ti traghetta per una visione mozzafiato e un bagno in penombra sotto la fredda roccia, la Vecchia Miniera – paesaggio inquietante e un po’ lunare -, le Piscine Naturali dove ho visto qualcosa che potrebbe diventare un racconto, i Faraglioni di Lucia Rosa con l’atmosfera del tempo sospeso, il tramonto all’inaccessibile Chiaia di Luna, la gita a Palmarola…
Certo, questo viaggio a Ponza è soltanto la prima puntata, quella più vacanziera fatta di bagni, sole e passeggiate, per la parte storica ci vuole un altro giro, magari il prossimo anno (a San Silverio, piacendo…).
Immagini (scelte e inserite dalla Redazione) – Cala Cecata: dall’alto, gli scogli e la scalinata