di Silverio Tomeo
Mais, ô mon coeur, entendes le chant des matelots
Stéphane Mallarmé
A volte spossessati, senza stelle
a segnare la rotta nella pece
del mare, si fa forte sottopelle
l’imminenza dell’urto, e allora invece
è luce che si accende, vale ancora
tentare un altro approdo e un’altra sosta.
E nella soglia del riposo, è allora
che nel rifugio senza sogni costa
l’assenza, lo svagare, la stanchezza
che si fa dolce solamente a sé.
Non hanno nella notte tenerezza
i sogni, sono avari, ma perchè?
Labirinti di notti, ed i mattini
a volte sulle rive ad accertarsi
linee di fuga, segni dei destini,
stando a spiare gli orizzonti tersi.
Luna fredda, di estati tramontate,
ancora a volte trema nella voce
dei canti marinai nelle nottate,
e la brezza marina è ancora dolce.
Silverio Tomeo