di Erminio Di Nora
Buongiorno,
questa mattina ho parlato al telefono con due giovani pescatori ponzesi, figli del mare.
Ho conosciuto i loro genitori e ora… una bellissima emozione sentirli!
A tutti coloro che vivono sul mare e per il mare, vorrei ricordare un caro Amico che non è più: Vincenzo Feola.
Grazie!
E.D.N.
I giapponesi disertano l’Italia andando a comprare in Spagna e a Malta, un danno di oltre 13 milioni di euro. E’ con questa prospettiva che si apre la campagna di pesca 2015 che potrebbe essere meno redditizia rispetto a qualche anno fa, nonostante siano aumentate le quote di cattura. La realtà è che gli allevamenti dove il tonno veniva ingrassato per poi essere venduto con un ricarico sul prezzo fino al 50%, non ci sono più. Le caratteristiche delle nostre coste non sono particolarmente adatte ad allevamenti in mare aperto. Spagna e Francia hanno approfittato di questo momento attirando il mercato più importante del mondo, quello giapponese.
I pescatori professionali si chiedono: noi non possiamo catturare il tonno a causa di regole restrittive e delle quote con l’applicazione di norme penali severe, mentre al contrario può essere preso per essere messo all’ingrasso dalle industrie conserviere e grandi imprese che speculano trasferendo le loro sedi in Paesi diversi.
In Italia le ‘ferrettare’ sono utilizzate da circa 800 imbarcazioni, essenzialmente in Sicilia, Calabria, Liguria, Lazio e Campania. Mancano però regole chiare e certe, una circolare che chiarisca modalità e applicazione.
Per Ponza e tutto il Golfo di Gaeta si tratta di un sistema importante, che farebbe rinascere la speranza e la volontà di continuare a fare il pescatore anche nei più giovani.
Si potrebbero rioccupare circa cento pescatori per almeno quattro mesi l’anno. Non certo una soluzione alla disoccupazione, ma certo una boccata d’ossigeno per le isole minori e una speranza per il futuro di non restare “schiavi” dell’Europa sempre e comunque.
Nota
Le reti derivanti (in Italia le ‘spadare’) sono state vietate dall’Ue nel 1992 se oltrepassano i 2,5 km di lunghezza. Le spadare (che avevano maglie grandi fino a 46 cm) sono state allora sostituite con le ‘ferrettare’, reti più corte e con maglie più strette (fino a 18 cm).
Nel 2002 l’Ue ha proibito l’uso anche delle reti derivanti con lunghezza inferiore a 2,5 km per la cattura di tonni e pesci spada, consentendo la pesca solo all’amo. In Italia tuttavia era consentito ai pescherecci l’uso multiplo di attrezzi da pesca (ferrettare e palangari) [da precedenti lavori del Dott. Di Nora].
Erminio Di Nora
28 Maggio 2015 at 18:06
Preciso – dietro richiesta specifica ricevuta via mail di chiarire la mia nota – che la pesca del tonno può essere effettuata esclusivamente per le quote assegnate a ciascuna imbarcazione dal Ministero per le Politiche Agricole.
Il mio articolo non è assolutamente rivolto a creare false aspettative, e se così è stato, mi scuso con i pescatori. Al contrario, ho cercato di precisare come Spagna e Francia hanno richiesto e ottenuto autorizzazioni per l’ingrasso del tonno mentre l’Italia è rimasta indietro.
Anche con riferimento alle ‘ferrettare’, la mia riflessione vuole essere uno strumento per ‘interrogarsi’ su quello che le Amministrazioni hanno fatto o meno per la tutela della categoria in considerazione che la UE non ha potuto abolire lo strumento ‘ferrettara’.
La domanda finale è: qualcuno si è impegnato per chiedere la pubblicazione di una qualche circolare ministeriale che ne chiarisca l’applicazione? Se questo è stato fatto… meglio per tutti!
Grazie e mi scuso ancora con i pescatori se, come mi è stato segnalato, posso aver creato false aspettative.