Il venerdì si presenta come la giornata più prolifica per gli interventi sul sito, dopo un avvio molto lento di inizio settimana. A dare la sveglia alla vigilia del week end ci pensa Sang’ ‘i Retunne, come al solito in un vivace scambio di opinioni con Giggino; quest’ultimo teme che a decidere delle sorti dei ponzesi vi possano essere dei vandali reincarnati (o ‘rincarnati’). Così cerca di capire dove può celarsi Attila… “re d’i quatte o degli Unni?” Ma il nostro prontamente scioglie a modo suo l’enigma dei numeri, tra “uno e quattro”, e spiega: “Quatt’ barbari, ‘nu zimbr’ (caprone) e sei pecore aggie cuntàt”.
In merito al modo di amministrare l’isola si esprime Vincenzo Ambrosino quando parla del concetto di democrazia che deve essere ripensato, riferendosi all’ambito nazionale e a quello locale, che ci riguarda più da vicino. Vincenzo parla di crisi del consenso, di esercizio autoritario da parte di una Giunta comunale composta, per quanto ci riguarda, solo da quattro persone, “il sindaco, il vice e due assessori”.
E di alcune delle decisioni della Giunta si è parlato a proposito di antenne telefoniche e dissalatori: nel secondo caso riportando anche il parere del consigliere di minoranza Francesco Ferraiuolo che avrebbe voluto che l’argomento venisse trattato in un momento successivo al Consiglio comunale di lunedì 11 maggio; nel primo con il contributo di illustri autori di testi di fisica per le scuole a proposito di inquinamento elettromagnetico e di numero di antenne. In maniera ironica, divertente e provocatoria sullo stesso tema s’inserisce lo scritto di Rita Bosso “E’ che ci disegnano così”. Ma tra un “Va’ zapp e un whatsapp”, la nostra introduce un altro argomento che ci sta molto a cuore, Ventotene, che proprio nei giorni scorsi ha conquistato la quarta bandiera blu, che al di fuori dei periodi del turismo più massiccio ospita scolaresche, e dove, aggiungo io, proprio in questo fine settimana artisti romani di street art stanno abbellendo con i loro dipinti alcune zone finora un po’ ‘trascurate’.
A proposito di Ventotene, mi viene in mente un bel libro di Francesca Ramondino del 1998, dal titolo “L’isola riflessa”, dedicato proprio all’isola sorella di Ponza. Nel suo libro – nel Sito se ne è già scritto: leggi qui – la scrittrice ne parla come luogo fisico e storico, rievocando eremiti e pirati, galeotti e prostitute, la vita quotidiana di Sandro Pertini, Altiero Spinelli e altri antifascisti confinati a Santo Stefano. E accanto alle tracce, si alternano dialoghi ‘contemporanei’ con interlocutori reali e immaginari. Ebbene, oggi più che mai e alla luce delle considerazioni di cui sopra, più che un’isola “riflessa” Ventotene mi appare un’isola “miraggio”: e del resto cos’è il miraggio se non l’effetto di un riflesso?
Tra gli scritti che ci consolano e ci aiutano a continuare a sognare, quello della giovane Claudia Fronta, che i primi di maggio per motivi di studio ha visitato il nostro Faro della Guardia, per noi di Ponzaracconta doppiamente nostro. Riscoprirlo con gli occhi incantati di Chiara è davvero un dono: ci prenotiamo fin d’ora per conoscere più da vicino la sua tesi di laurea che tratta appunto dell’affascinante struttura. I nonni e la madre di Claudia sono originari di Ponza: per lei quindi lo studio è anche un’occasione per riannodare legami già saldi. A proposito di ponzesi, anche questa settimana dobbiamo registrare la scomparsa di un’altra figura molto conosciuta e amata, quella di Gennaro ‘i Tatill’, che incontravamo spesso d’estate tra Corso Pisacane e Sant’Antonio, sempre sorridente e desideroso di chiacchierare. Se n’è andato a 92 anni: la comunità isolana l’ha salutato ieri mattina nella chiesetta di Santa Maria.
Parlare di questa chiesa mi riporta a quello che a mio avviso, è stato il vero collante della settimana: l’inno in onore di Santa Domitilla, che ha registrato una serie di commenti di assoluto rispetto. Questo mi fa pensare che, al di là di tutto e in ognuno di noi, c’è un fortissimo senso di religiosità popolare che ci deriva soprattutto da nonne, madri e zie: è un sentimento che prescinde da convinzioni religiose o altro. E’ una dimensione che si respira solo a Ponza e tra noi ponzesi.
A proposito di Santa Domitilla, che la Chiesa festeggia il 7 maggio, anche lo scorso 12 maggio si è svolta la breve processione con la statua della Santa, portata dalle donne, che dalla chiesa della SS. Trinità raggiunge la ‘Punta del molo’.
E voglio chiudere rimanendo in tema. Oggi è l’Ascensione; come ogni anno da quando mia madre non c’è più, ieri ho preparato l’acqua con i petali di fiori, che secondo la tradizione, Gesù Cristo salendo al Cielo durante la notte ha benedetto. Stamattina mi laverò il viso con quest’acqua: e voglio condividere questo gesto con tutti voi, perché ci porti fortuna e bene.