la Redazione
Ogni anno che passa, aumenta il numero delle persone, specie tra i giovani, che non sanno perchè sia festa nazionale il 25 aprile né sono interessate a saperlo. Ne parlava Enzo Di Fazio, qualche giorno fa, nel suo articolo “Il 25 aprile dimenticato” (leggi qui)
Eppure dovrebbe essere una di quelle feste popolari allegre, gioiose, sane, coinvolgenti come il 14 luglio in Francia dove da 226 anni si ricorda la rivoluzione francese. In fin dei conti si festeggia la conquista della libertà dall’occupazione nazifascista, la fine della guerra, il ritorno a casa.
Quel 25 aprile i partigiani che erano stati sulle montagne, quelli che avevano combattuto per le strade di Milano, Verona, Padova e nelle tante altre città del nord fino a qualche ora prima, i cittadini non armati che avevano sostenuto e affiancato i combattenti, sapevano che avevano conquistato un mondo nuovo in cui la democrazia era fondamentale.
Quando avevano imbracciato il fucile avevano fatto una scelta: lottare in nome di valori umani e sociali quali la dignità, la libertà, la giustizia, l’uguaglianza… e avevano affrontato fame, freddo, pericoli, dolori, angosce per realizzarli.
Oggi può far piacere ricordarli con delle immagini:
…e con una poesia di Trilussa (Er grillo zoppo) dove il grillo che sacrifica la propria zampetta sanguinante recisa da una trappola per liberarsi dal lacciuolo, diventa la metafora del sacrificio necessario ed accettato, anche a costo della vita, per la conquista di un bene così prezioso come la libertà.
Er grillo zoppo
Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata alla cappiola.
Quanno m’accorsi d’esse priggioniero
col laccio ar piede, in mano a un regazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne… ma la stilla
de sangue che sorti dalla ferita
brillò nel sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
ogni goccia de sangue ch’è servita
pe’ scrive la parola libbertà!
Buon 25 aprile a tutti!
francesco ferraiuolo
26 Aprile 2015 at 00:09
Il 25 aprile di settant’anni fa fummo liberati dall’oppressione nazifascista. Dobbiamo, quindi, un grande e doveroso ringraziamento a chi contribuì, anche al costo della vita, ad affrancarci dal dispotismo dittatoriale. Tuttavia, parafrasando Goethe, rimane l’amara riflessione che ancora oggi la nostra libertà non è completa e dobbiamo conquistarla, giorno per giorno, fin quando ci sarà qualcuno che opera per non farci sentire liberi dentro.