La prima considerazione che si impone sulla Conferenza dei Servizi che si è tenuta in Regione il 14 aprile u.s. è che a tre giorni di distanza dall’evento non ci sono comunicati ufficiali, ma solo un comunicato ripreso dalla stampa on-line da un ‘resoconto’ che il sindaco ha affidato al suo blog.
Il che – si comprende bene – suscita più di qualche perplessità essendo stato pubblicato – su Fb! …neanche, a quanto è dato finora vedere (h 12 del 17.04.2015), sul sito ufficiale del Comune, che non riporta alcuna notizia riguardo lo svolgimento della Conferenza dei Servizi – dalla stessa persona che ha perseguito l’esclusione dalla Conferenza stessa i Comitati isolani e dell’Associazione che ne avevano fatto richiesta: presenza – si badi bene – prevista dalla legge solo nel ruolo di “uditori”, quindi senza alcuna possibilità di inficiare o creare ostruzionismo allo svolgimento della C.d.S.); raggruppamenti tra l’altro formati in gran parte da fornesi, più direttamente interessati alla questione.
C’è da chiedersi perché – se il proponimento dell’Amministrazione è quello di voler sviluppare Le Forna nel contesto di un miglioramento dell’economia globale di Ponza – si è scelto di farlo senza il coinvolgimento delle forze sociali e produttive di tutta l’isola.
La vicenda non fa che aggravare il disamore (e anche la prevenzione) che ‘i cittadini comuni’ possono aver sviluppato nei confronti del Potere…
Così alla fine, la montagna sembra aver partorito un topolino! Niente di fatto e tutto rimandato a ulteriori adempimenti, come era prevedibile in base ad obiezioni già espresse (leggi qui).
Ma veniamo ai punti specifici.
“…Qui (a Ponza-Porto – NdR) si è lavorato scientemente per boicottare la realizzazione di un porto turistico a Le Forna, nella errata presunzione che questo avrebbe dirottato il turismo nautico dall’altra parte dell’isola” – scrive il sindaco.
Il richiamo ad una presunta conflittualità tra ‘ponzesi’ e ‘fornesi’ esiste solo nell’idea dell’attuale Amministrazione e non può non ingenerare il pensiero che i giochi a Cala dell’Acqua siano ancora tutt’altro che chiariti.
“…Qui (sempre a Ponza-Porto – NdR) si è lavorato per impedire la riapertura di Chiaia di Luna, perché avrebbe dimezzato i guadagni di Frontone” – leggiamo ancora nel comunicato suddetto.
Ma l’accenno a Chiaia di Luna è completamente fuori luogo e non spiega in alcun modo perché questa Amministrazione dopo tre anni non abbia risolto alcuno dei problemi di quella spiaggia, a cominciare dal ripristino del tunnel i cui lavori non sono mai stati portati a termine.
“Il primo di questi impegni è stato l’inserimento di Cala dell’Acqua nel “piano porti” della Regione Lazio” – scrive il sindaco.
La Regione ha inserito Cala dell’Acqua nel piano porti solo grazie all’Amministrazione in carica?
E allora su quali basi le società avevano presentato la loro richiesta? Quel porto è in realtà presente da molti anni in vari piani di sviluppo e due delle tre società ancora interessate alla realizzazione già figuravano nei vecchi progetti portuali.
– Non sarebbe stato più utile un concorso di idee internazionale, visto che l’area non riguarda “solo” un porto turistico, ma l’assetto di una delle zone più degradate dell’isola, comprendente un’ampia area a terra di un enorme potenziale non solo ambientale e strutturale ma anche economico, come viene del resto da tutti riconosciuto?
– Non sarebbe stato più produttivo preoccuparsi prima delle problematiche del PAI, che il sindaco conosce benissimo, così da poter lavorare più speditamente alla realizzazione del porto, senza lungaggini burocratiche che in Italia tendono ad essere ‘eterne’?
Il maldestro tentativo di addossare la colpa di tutto alle Amministrazioni precedenti è una tecnica che spesso i politici utilizzano quando non riescono a realizzare le promesse. Ma non risolve il problema: chi governa deve trovare le soluzioni più idonee mettendo in atto per tempo i provvedimenti necessari.
Ponza non avrà mai il legittimo sviluppo sociale ed economico se non verranno risolte in tempi congrui le limitazione imposte dal PAI che allo stato attuale appaiono come le foglie di fico dietro cui si nasconde una inspiegabile inerzia.
– Non sarebbe stato saggio affrontare da subito l’attività cantieristica connessa alla portualità dove gli isolani potranno verosimilmente trovare nuovi sbocchi commerciali?
Ponza tutta deve la sua sopravvivenza a quella micro-economia che ha consentito finora, pur tra mille difficoltà, alla popolazione locale di resistere anche nei periodi di crisi. Il modello economico adatto all’isola di Ponza resta quello della piccola e media impresa, spesso anche a conduzione familiare. L’irrompere di grossi potentati economici inevitabilmente disgregherebbe la struttura economica e sociale della nostra isola.
Nota
Nella rassegna stampa dedicata alla Conferenza dei Servizi è stata pubblicata una ‘foto misteriosa’, in qualche sito (come sulla pagina Fb del sindaco) senza didascalia, altrove segnalata come “Il progetto del porto a Cala dell’Acqua”. E’ in effetti un piano costruttivo del futuro porto. A chi si deve tale progetto? Ve ne sono ovviamente degli altri. Siamo ansiosi di conoscerli nel dettaglio per partecipare democraticamente alla scelta del più idoneo.
Appendice del 16.06.2015.
Verbale dell’evento comparso sul sito del Comune domenica 14 giugno 2015; Verbale Comune 14.06.2015. Porto turistico di Cala dellAcqua
vincenzo
15 Giugno 2015 at 20:14
http://www.comune.ponza.lt.it/news.php?extend.94.1
Il documento segnalato da Vincenzo è stato aggiunto come file .pdf in appendice all’articolo base, a cura della Redazione.
Invitiamo i Lettori ad esprimere il loro parere in proposito