di Silverio Lamonica
La lunga attesa è terminata: la primavera irrompe festosa. Celebriamo l’evento con i versi di David Herbert Lawrence (1885 -1930), si… proprio lui, l’autore di Lady Chatterley’s Lover (L’Amante di Lady Chatterley), un romanzo dalle “tinte forti”, la cui trama si snoda tra sensazioni e passioni “esplosive”.
Lawrence poeta, usa le medesime “tinte dirompenti” nei versi di questa poesia composta nel 1916:
The enkindled Spring
This spring as it comes bursts up in bonfires green,
Wild puffing of emerald trees, and flame-filled bushes,
Thorn – blossom lifting in wreaths of smoke between
Where the wood fumes up and the watery, flickering rushes.
I am amazed at this spring, this conflagration
Of green fires lit on the soil of the earth, this blaze
Of growing, and sparks that puff in wild gyration,
Faces of people streaming across my gaze.
And I, what fountain of fire am I among
This leaping combustion of spring? My spirit is tossed
About like a shadow buffeted in the throng
Of flames, a shadow that’s gone astray, and is lost.
Flora. Da ‘La Primavera’ di Botticelli
Proviamo ora a tradurre, senza “sacrificare” le rime, anche se, data la diversa quantità di sillabe che compongono i vari versi nella traduzione, avremo in italiano una poesia di 22 versi endecasillabi, anziché di dodici.
Primavera fiammeggiante
La Primavera quando si presenta
festosa esplode in fiamme verdeggianti;
selvaggi sbuffi, cespugli fiammeggianti
e chiome smeraldine ella ostenta.
Dai rami in fior s’elevan come anelli,
aloni fumiganti là nel bosco
esalano un aroma e riconosco
tra l’acque i giunchi all’ondeggiar di quelli.
Il mio stupore al cospetto è grande
di questa primavera e l’esplosione
di fiamme verdeggianti in liete bande
avvampan della terra l’espressione.
Vampa crescente sbuffa rutilante
in vortici selvaggi all’infinito:
sembianze umane in una fuga ansante
intorno a me contemplo assai stupito.
Ed io, nel fuoco son di questa fonte
che arde saltellante a Primavera?
Nell’anima son scosso, ho di fronte
un’ esil ombra, schiaffeggiata era
nel turbinio di fiamme ormai finita,
quell’ombra io son che ivi s’è smarrita.
Sandro Botticelli Primavera (1482) – Galleria degli Uffizi – Firenze (cliccare per ingrandire)
Di Silverio Lamonica: in condivisione con www.buongiornolatina.it