di Vincenzo Ambrosino
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Qualche giorno fa su una pagina Facebook “le più belle foto di Ponza” si commentava appunto una foto che inquadrava il monumento a Pisacane sulla piazzetta di Chiaia di Luna.
A molti cittadini quel monumento non piaceva. Qualcuno ha provato anche a motivare la sua disapprovazione e qualcun altro addirittura ha proposto una sottoscrizione per chiedere al Comune lo spostamento del monumento il quale a loro dire, deturpava l’immagine del posto.
Io ovviamente non condividevo il giudizio, infatti quello spazio era stato, a mio avviso, un maldestro tentativo di concepire una piazzetta belvedere con le panchine insaccate nei muretti di protezione e un’illuminazione improvvisata.
Al contrario facevo notare che quell’opera non solo dava un senso a quella piazzetta belvedere ma addirittura la arredava con un recupero storico e simbolico: il messaggio di Pisacane diventava l’onda bianca del mare che trovava eco e si rafforza nello splendido scenario marino di Chiaia di Luna.
Ma qual’è il messaggio di Pisacane inciso sul monumento: “Nel mezzogiorno dell’Italia la rivoluzione morale esiste”!
Ma oggi voglio parlare di altri monumenti e di altre rivoluzioni: quelle dedicate al progresso, alla tecnica, alla telecomunicazione, voglio parlare dell’antenna che è stata piazzata su Lucia Rosa.
Un Marinetti del 2015 potrebbe dire: “Esteticamente bella, imponente, radiosa, ferma ad indicare ai gabbiani un nuovo punto di arrivo”.
Non importa se le onde captate e trasmesse recano danno all’uomo e agli animali o deturpano l’ambiente, l’importante è connettere l’isolano e il turista al mondo.
Delle volte mi viene da sorridere ripensando al passato. Nel periodo della piena occupazione industriale abbiamo assistito a scempi ambientali di vastità enorme. A nessuno importava la salute della gente, la salubrità delle acque e dell’aria; l’importante erano i rapporti tra i padroni e gli operai regolati dalla contrattazione.
Anni dopo, tutti a scandalizzarsi e a fare i puritani se vedono morire in uno stagno qualche uccelletto e a seguito di processi per le tante morti sul lavoro, ci si esalta nel vedere condannato il padrone a pagare. Ma tutti hanno permesso che uomini, donne e ambienti naturali morissero in nome della piena occupazione industriale.
Ancora oggi, per esempio ricordando la vecchia miniera, c’è qualcuno che nega lo scempio ambientale e le morti per silicosi.
Ancora oggi lo Stato deve intervenire per salvare l’Ilva di Taranto pur sapendo che distrugge ambiente e salute pubblica.
Oggi il tabù indiscutibile è rappresentato dal diritto di essere connessi, sacrosanto diritto senza il quale si creano le nuove barriere discriminatorie e in nome di questo diritto che si sta perpetrando ai danni di ambienti naturali e della salute pubblica il nuovo dramma che appureremo fra cinquant’anni con processi e scandali che un’altra opinione pubblica condannerà.
Hanno piazzato una nuova antenna della telefonia? Ma quante antenne sono già state piazzate sul territorio isolano? Tento di ricordare: una sulla Dragonara, una sui Guarini, una alla Cavatella, tre sulla miniera, una sul monte Schiavone, una a Lucia Rosa non so se ci sono altre. In tutti questi casi c’è stato l’abitante della zona che ha combattuto la sua battaglia e l’ha persa nell’indifferenza più totale tenendosi la sua frustrazione.
Mi chiedo come sia possibile ancora scandalizzarsi con quel cittadino che ha costruito uno sgabuzzino abusivamente contravvenendo a leggi paesistiche e archeologiche, a vincoli per le ZPS, SIC, oppure idrogeologici (PAI), oppure demaniali o per il rispetto dei serbatoi genetici …mentre al contrario si permetta, senza scandalo, di edificare questi veri scempi urbanistici?
Non vi sembra una contraddizione nella forma e nella sostanza?
Ma non si può fare niente – come non si poteva fare niente negli anni sessanta con le industrie – e domandarsi se dalle antenne per le telecomunicazioni arrivi un pericolo per la salute dei cittadini o un ‘semplice’ impatto ambientale sul paesaggio e l’urbanistica è pura perdita di tempo!
Rimangono “tante le opinioni discordanti in materia, fatto sta che, nel frattempo, gli Enti locali, forti della normativa in vigore, proseguono imperterriti nella scelta dei luoghi idonei per antenne e apparati da affittare agli enti gestori che ne fanno richiesta, in cambio di una radio copertura.”
Mi chiedo Lucia Rosa era idonea?
L’unica cosa che sembra possibile fare è un piano per la sistemazione delle antenne e infatti il Comune di Ponza si sta muovendo in questo modo e ha determinato l’affidamento dell’incarico del Piano di localizzazione degli impianti di Stazione Radio Base per Telefonia Mobile.
L’unico obiettivo che in questo momento sembra possibile raggiungere è quello di richiedere la massima copertura di rete riducendo al minimo gli impatti ambientali e quello sulla salute pubblica.
“Il lavoro sarà affidato, secondo quanto indicato nella Determina comunale n. 585 (Cfr. anche la Delibera n°147, in file pdf, allegata a fine articolo), alla Bionoise Ingegneria Ambientale di Ellera di Corciano, in provincia di Perugia. A fronte dell’espletamento dell’incarico verrà riconosciuto un corrispettivo economico di Euro 9.516,00 da impegnare nel bilancio 2014”.
Il responsabile del procedimento amministrativo è il delegato del settore urbanistica, edilizia e demanio del Comune di Ponza il compaesano Giuseppe Feola.
E colgo l’occasione per chiedere a Giuseppe: “molte antenne sono già state posizionate; il progetto servirà solo a confermarle oppure tenterà di spostarle secondo gli obiettivi prefissati: massima copertura e minimo impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica?
Ma vi dico con molta onestà io penso che la storia si ripeta e qualcuno dirà che il progresso ha sicuramente dei costi, non importa se sulla salute pubblica o sull’ambiente ma i benefici sono di gran lunga superiori.
Però è altresì chiaro che per i benefici che cogliamo oggi, i costi li pagheremo o li pagheranno solo fra qualche anno, con gli interessi.
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Note
Delibera n° 147 del 3.10.2014: 6. Deliberaz Giunta Comunale n. 147.14. Piano antenne
Determina citata nel testo (nel caso non si riesca a scaricare dal sito del Comune – N.D.R.): Determina_n°_585.14_ancora_piano _antenne
Immagine: vignetta di Ranfo
Biagio Vitiello
20 Gennaio 2015 at 10:06
Ritengo che “il Piano del Comune per le antenne” – a mio modesto parere – sia una spesa inutile. Succederà che le attuali ubicazioni delle antenne resteranno immodificate, là dove hanno già deturpato il paesaggio e tutto sarà OK per la salute. Se ancora non le hanno messe a Zannone e Palmarola, è perché potrebbero (per il momento) causare un “po’ di casino”. Vincenzo, ricordi “il nostro interessamento” quando costruirono le attuali centrali Telecom ? Ci preoccupavamo che potessero causare danno alla salute, nel caso fossero ubicate nei centri abitati (soprattutto quella di Le Forna, vicino a una scuola). Ricordo che non ci fu nessuna Associazione Ambientalista che proferì parola in merito.
Ricordo anche che al Comune, quelli della Telecom, mi fecero vedere uno studio voluminoso, in cui si asseriva che tutto andava bene con quella potenza di onde elettromagnetiche, e – caro Vincenzo – oggi sarà la stessa cosa: chi deve controllare è sempre asservito al potere.
Giuseppe Marino
20 Gennaio 2015 at 11:03
Leggere questo articolo, sul link di sotto riportato può essere molto utile.
http://www.elettrosmog.com/fondazza/note/EltrsmgGuida.htm
emanuela musco
20 Gennaio 2015 at 17:33
Il porto di PALMAROLA o meglio la marina non ha nessuna copertura di alcuna compagnia telefonica… per fortuna, ma la cosa è curiosa, se si pensa che una persona che vuol mettere a spese proprie una piccola antenna non più alta di un metro per dare segnale alla baia non
riesce di avere i pareri per la posa in opera …mille vincoli e mille dinieghi.
Eppure potrebbe essere utile, vista la quantità di barche che cercano soccorso per mille motivi, chi va per mare lo sa.
Questo paese va sempre a due velocità, che sono sempre contro corrente: la gente vuole l’antenna ma non si mette, dove invece non si vuole l’antenna si mette…
vincenzo
20 Gennaio 2015 at 18:03
La banda larga sembra che sia la via, la verità, la vita ma per raggiungere la copertura totale non si possono fare di queste schifezze private che siano fatte da grandi compagnie di telecomunicazioni o da singoli cittadini.
Sai mi domandavo se nei vari programmi elettorali fosse contemplato anche la larga banda e vista l’importanza mi sembra che la sua mancanza sia una lacuna da non ripetere, comunque ci saranno tecnologie che sono meno impattanti e più sicure?
Dopotutto la tecnica fa passi da giganti e quello che oggi non sembra possibile domani mattina sarà possibile.