di Rita Bosso
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Nei giorni scorsi è circolata la notizia che Montalbano stia per trasferirsi ad Otranto; il commissario, devotissimo alle sarde a beccafico, si convertirebbe dunque alle orecchiette. Poco male: Vigata, la cittadina in cui Camilleri ambienta le indagini, è inventata, anche se è indiscutibilmente sicula.
Ragusa è però insorta all’annuncio ed ha dato la disponibilità a sostenere economicamente la produzione con una quota della tassa di soggiorno.
Ma procediamo con ordine.
Le regioni, cui compete la promozione turistica e culturale del territorio, hanno costituito le Fund Commission, enti no profit che, gratuitamente, erogano servizi alle produzioni audiovisive: le assistono nella ricerca della location, curano i rapporti con gli enti, collaborano all’organizzazione logistica, forniscono data bank di professionisti e servizi; soprattutto, erogano fondi.
Particolarmente generosa è l’Apulia Film Commission, che dispone di un fondo di due milioni e mezzo (il dato è relativo al 2013), con cui ha finanziato 56 progetti; l’investimento ha fruttato ricavi per dieci milioni e mezzo. Sono stati girati in Puglia, per esempio, molti dei film di Ozpetek e la fiction ‘Braccialetti Rossi’.
La presenza di una produzione ha una ricaduta economica diretta ed immediata sul territorio: alloggio e vitto dei cineasti, affitto aree, compensi alle comparse e a professionisti; ma il prodotto audiovisivo è in primo luogo un formidabile veicolo promozionale.
Tornando a Montalbano: le agenzie propongono visite guidate ai luoghi in cui sono state effettuate le riprese, con sosta obbligatoria alla casetta sulla spiaggia di Marinella, giretto nella piazza di Ragusa (Vigata nel telefilm), passeggiata davanti alla questura e al commissariato; il pranzo non può che essere alla trattoria in cui mangia il commissario, magari allo stesso tavolo; giacché si è in zona, ci si allunga fino a Noto, fino a Modica… I ragusani non intendono rinunciare a questo flusso turistico; i pugliesi, per accaparrarselo, hanno messo sul piatto (pare) ottocentomila euro.
Per ospitare il set di ‘Un’altra Vita’ alle Tremiti, l’Apulia Film Commission aveva offerto una cifra ingente; per contro, i fondi della regione Lazio sono bloccati.
Il sindaco Vigorelli, che ha tenuto i contatti con la casa di produzione Endemol, snocciola un po’ di cifre: tre ristoranti e un albergo aperti, poco meno di un milione di euro spesi sull’isola, ottanta euro al giorno a ciascuna comparsa, sei prime serate su rai uno durante le quali l’isola viene mostrata in tutta la sua bellezza, privilegiando anzi la zona meno nota.
Gli ottimi risultati d’ascolto rendono molto probabile la realizzazione della seconda serie.
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[Un’altra fiction. (3). Continua]