Le votazioni di domenica scorsa hanno dimostrato, ancora una volta, la quasi totale disaffezione degli isolani per la “politica”, tanto è vero che hanno esercitato il diritto di voto appena 927 elettori su 3450 aventi diritto, pari al 26,87 %, tra le più basse a livello nazionale e non solo! Siamo sinceri, da un lato c’è l’assenza totale di circoli politici organizzati nell’isola e dall’altro il disinteresse, pressoché unanime, degli uomini politici eletti a livello provinciale, regionale e nazionale per i problemi isolani. Come dice più d’uno: “Accà veneno a recoglie sule i pesune ‘e casa…” vale a dire che i politici si presentano a Ponza solo per “riscuotere il pigione”, ossia “il voto”. Tuttavia questo atteggiamento di totale sfiducia, non fa che peggiorare la situazione e non a caso da qualche decennio a questa parte subiamo passivamente ogni sorta di provvedimento restrittivo: dal divieto di usare particolari attrezzature per la pesca (qualcuna giusta) e queste derivano, per lo più, da “direttive europee”, perciò è sbagliato non far sentire la propria voce con il voto, all’interdizione pressoché totale di accedere a coste e spiagge.
Ultimamente è stato accolto a Ponza, con interesse, un convegno di geologi: potremo usufruire delle spiagge ai piedi delle varie falesie, così come accade per le piste da sci ai piedi delle Dolomiti o di altre superbe montagne, oppure dobbiamo rassegnarci, ancora una volta, a constatare che la sicurezza in Italia ha due pesi e due misure?
Chi potrebbe sciogliere tali nodi gordiani se non coloro che occupano, con lauti emolumenti, le poltrone regionali e parlamentari? Ma si sa, se certe istanze non vengono rappresentate dalle organizzazioni politiche di base, i provvedimenti saranno sempre calati “dall’alto”e pertanto dovremo rassegnarci a subirli.
Ma il voto di Ponza è in controtendenza, rispetto al quadro nazionale, anche per i risultati conseguiti dalle principali formazioni politiche e li elenco in ordine di “grandezza”:
1) Forza Italia voti validi 261 (29,29 %)
2) Movimento 5 Stelle 250 (28,06 %)
3) Partito Democratico 202 (22,67 %)
Esattamente la situazione capovolta rispetto a ciò che è accaduto a livello nazionale.
Un cenno, per completezza, alle altre formazioni politiche: Nuovo Centro Destra – UDC 67 (7,52 %), Lega Nord 35 (3,93 %); L’altra Europa con Tsipras 28 (3,14 %); Fratelli d’Italia – A.N. 24 (2,69 %); Scelta Europea 16 (1,80 %); Verdi Europei 4 (0,45 %); Italia dei Valori 4 (0,45 %); Io cambio – MAIE 0 (zero).
Schede bianche 9; Schede nulle 27.
La protesta nei confronti della politica, a Ponza, la fa da padrona. Infatti ai 2532 non votanti occorre sommare i 36 che hanno annullato o votato scheda bianca, nonché i 285 voti espressi per movimenti politici di protesta (5 stelle e lega nord), questi ultimi, per la verità, hanno una connotazione politica e si può almeno sperare che tali formazioni si ricordino dei nostri problemi.
Per concludere: è illogico aspettare che “la manna cada dal cielo”, certi obiettivi si possono raggiungere solo se vengono formulate dal popolo proposte sensate e concrete attraverso i canali istituzionali: le formazioni politiche.
vincenzo
28 Maggio 2014 at 11:13
Silverio Lamonica termina così: “è illogico aspettare che “la manna cada dal cielo”, certi obiettivi si possono raggiungere solo se vengono formulate dal popolo proposte sensate e concrete attraverso i canali istituzionali: le formazioni politiche”
A chi il popolo deve formulare le sue richieste? L’unico interlocutore politico che hanno oggi i cittadini è il Sindaco, dove stanno gli altri interlocutori.
E infatti, individualmente i cittadini si mettono in fila e vanno dal Sindaco: ottengono, non ottengono, tornano a casa contenti oppure incazzati ma è questo l’atto politico che fanno dare consenso al Sindaco o togliere consenso al Sindaco.
Dov’è il PD a Ponza? E gli altri Partiti dove sono? A chi dovrebbero rivolgere le loro istanze i ponzesi?
silverio lamonica1
28 Maggio 2014 at 15:05
Caro Vincenzo, ti ringrazio per il commento, molto utile per approfondire una riflessione su un argomento tanto delicato: la politica a Ponza. Giustamente chiedi: dov’è il PD assieme agli altri partiti. Ma all’inizio del mio breve articolo, tale “assenza” l’ho evidenziata. Bisogna rendersi conto che in un momento così delicato è molto difficile trovare qualche “addetto ai lavori” disposto a “metterci la faccia” e coordinare una formazione politica. Ma bisogna farlo con lealtà e onestà intellettuale: siamo ponzesi e queste doti le abbiamo. Bisogna osare.
silverio lamonica1
29 Maggio 2014 at 10:29
La prova che è inderogabile l’istituzione di circoli politici di base a Ponza può essere riscontrata sulla pagina Facebook di Nicola Zingaretti: vorrebbe valorizzare o (sciaguratamente) vendere la Villa Le Tortore. Facciamo sentire la nostra voce, l’Amministrazione Comunale inoltri al più presto qualche progetto di valorizzazione nell’interesse della nostra collettività. Insomma non possiamo stare con le mani in mano e aspettare passivamente che un’altra tegola cada inopinatamente dall’alto sulle nostre teste.
vincenzo
29 Maggio 2014 at 12:10
Ma la critica non è solo all’assenza locale! SE non sbaglio è cambiata alla Regione la guida adesso non c’è più la Polverini ma c’è Zingaretti un uomo del PD, dalle nostri parti c’è il consigliere Carta, che conosce le isole da tempo eppure che cosa è cambiato?
Non c’è volontà di costruire dal basso i territori, come prima per Berlusconi, un nome una garanzia durato 20 anni e bastava presentarsi nel nome del padre che figli e figliozzi facevano man bassa di voti sui vari territori, ora c’è il fattore RENZI, il giovane che avanza, il nuovo timoniere. Il suo successo è una garanzia per tutti i discepoli che raccoglieranno dai loro uffici consensi immeritati. E la politica sul territorio?
Mi ricordo che mesi fa il nostro amico Gennaro Di Fazio disse che aveva parlato con Carta e che Lui era disponibile a parlare con una delegazione di ponzesi per quanto riguardava le linee di collegamento. Ma una volta non era diverso, non erano le federazioni che organizzavano le sezioni, non erano i deputati che mandavano sui territori a organizzare la base? Non erano i consiglieri a sporcarsi le scarpe? Non erano gli assessori che curavano i loro bacini elettorali?
Ma la politica è come il calcio basta trovare il fuoriclasse che fa goal, e Renzi è in politica un fuoriclasse che in pochi mesi ha cambiato modulo di gioco, tattica, ha velocizzato la manovra e ha fatto vincere la Champions in poche mosse. E noi isolani abbiamo vinto?
Francesco Carta
31 Maggio 2014 at 23:08
Si dice che un giorno Maometto, sollecitato dalla folla a compiere un miracolo, promise che con l’aiuto di Allah avrebbe indotto una montagna a spostarsi e ad avvicinarsi a lui. Si mise quindi a una certa distanza dal monte e cominciò a pregare, ma quando dopo un po’ di tempo fu evidente che la montagna non accennava a muoversi, il Profeta si alzò e s’incamminò verso il monte dicendo: “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna”.
Se i partiti, e tra questi il PD, sono assenti, è necessario che qualcuno armato di buona volontà li vada a cercare. Le considerazioni di Silverio Lamonica sono condivisibili: la presenza di una forza politica organizzata che si faccia interprete dei bisogni e delle esigenze della comunità ponzese e sia in grado di rappresentarla è indispensabile. Lo è a Ponza come in tutto il paese. Nel 2013 diversi ponzesi hanno preso la tessera del PD (presso il circolo Piancastelli-Diana di Formia) al fine di costituire un piccolo nucleo e riorganizzare poi il partito a Ponza. Con Ciro Vitiello, al quale ho fatto pervenire del materiale di propaganda elettorale, ho condiviso l’idea di riunirci dopo la campagna elettorale proprio per non dare l’impressione che si venisse “riscuotere il pigione”. Detto questo però occorre essere chiari: il PD a Ponza lo riorganizzano i ponzesi. Se Silverio, Ciro, Enzo e tanti altri se la sentissero di riorganizzare il partito a Ponza, saremmo ben felici di dar loro una mano.
FC
vincenzo
1 Giugno 2014 at 11:49
Ringrazio Francesco Carta di essersi calato nel nostro dibattito, voglio sottolineare quello che ha scritto: “Se i partiti, e tra questi il PD, sono assenti, è necessario che qualcuno armato di buona volontà li vada a cercare. Le considerazioni di Silverio Lamonica sono condivisibili: la presenza di una forza politica organizzata che si faccia interprete dei bisogni e delle esigenze della comunità ponzese e sia in grado di rappresentarla è indispensabile”.
Quindi a Ponza non c’è un coordinamento locale, ma ci sono bisogni e esigenze locali da difendere. Eppure io sapevo che oltre ai nomi fatti, Silverio, Ciro, Enzo visti ad organizzare le ultime primarie del PD, c’erano altri, faccio il nome di Assunta e quindi molti del suo gruppo. Evidentemente, se il PD, oggi che conta in Regione e in Italia, non ha una sua forza sul territorio è perché c’è un momento di smarrimento, di demotivazione, di non coordinamento e quindi un’esigenza di riorganizzazione. Ma quando si evidenziano questi problemi, di organizzazione della rappresentanza locale, chi dovrebbe sentire il dovere di muovere i primi passi se non i professionisti della politica: i coordinatori provinciali?
Le isole Ponziane non sono un bacino elettorale, assolutamente no, ma sono un patrimonio della Regione Lazio in quanto a valore ambientale e umano. Io ho sempre detto che le isole minori si salvano salvaguardando innanzitutto la residenza invernale e intorno a questa teoria mi aspetterei una politica di sviluppo sociale ed economico guidata da un partito di sinistra.
Quotidianamente la Regione entra con la sua politica nella vita delle isole; sarebbe ora di organizzare una visione di questo sviluppo che parta dall’esigenza fondamentale dei cittadini residenti.