di Vincenzo Ambrosino
I “fatti” accaduti in passato, a distanza di tempo, possono essere trattati con tranquillità e interpretati, compresi; é proprio questo il compito che mi sono dato nel contribuire al dibattito su Ponzaracconta: capire cosa è successo da cui prevedere cosa può succedere e quindi consigliare la strada da intraprendere per non fare la fine del “TITANIC”.
Con questo mio articolo analizzo il MESTIERE DI SINDACO fondamentale per la svolta civile e sociale di un’Isola come Ponza; sono arrivato a questa semplice conclusione: fare il Sindaco non è mai stato facile, farlo oggi è molto difficile, farlo domani diventerà complicatissimo.
Il Dott. Sandolo, uno dei Sindaci più longevi, che governava certo un’altra isola, dove c’erano grandi meriti e poche responsabilità, rispondendo ad una critica di un timido oppositore disse: “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”.
Proverbio azzeccatissimo, per un territorio circondato dal mare: la distanza dalle stanze del potere era enorme per cui i desideri programmatici non sempre potevano essere esauditi.
Il Sindaco della svolta 1975/80 il mite, buon Don Mario, convinto a guidare una compagine politicamente molto eterogenea ebbe la fortuna di colmare quell’enorme distanza tra l’isola e le stanze del potere, perché trovò un amico sul suo cammino, un uomo di Terracina, che divenne, prima Consigliere, poi Assessore e poi Presidente della Giunta Regionale del Lazio. Sto parlando di Gabriele Panizzi. “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e questa distanza si può colmare solo con la buona politica: 1982 piano regolatore, Ia legge isole Pontine, 1992 IIa legge isole pontine. Leggi che programmavano uno sviluppo socio economico delle isole pontine, finanziando tutta una serie di problematiche strutturali e organizzative turistiche e sociali.
Conosco le critiche a queste mie affermazioni e non ho difficoltà a dire che certamente ci sono stati uomini che hanno contribuito, prima nel “pentapartito”, poi nel centro sinistra, che hanno condiviso tale sviluppo per le isole e hanno contribuito nel far passare le leggi, ma state pur sicuri che le cose si sono mosse perché c’è stato l’impegno in prima persona di Gabriele Panizzi.
Anche il Sindaco Francesco Ferraiuolo che capeggiò l’Amministrazione 1980/85 ebbe una grande mano nel portare avanti la sua azione amministrativa. Gabriele sollecitava con telefonate, a volte di persona a Ponza sul Comune stilava la delibera che serviva per portare avanti dei finanziamenti.
Mi ricordo quando l’allora segretario DC Luciano Gazzotti parlava di Panizzi non come socialista ma come amico di Ponza.
1985, in una riunione alle Querce si era alla vigilia delle nuove elezioni Comunali, Luciano Gazzotti, segretario della Democrazia Cristiana prendendo la parola a giustificare l’azione dell’Amministrazione Ferraiuolo (DC), disse: “Chi sta a terra giudica chi sta a mare naviga”. Ancora una volta un proverbio marinaro, per dire che l’isola ha più che mai bisogno di fortissimi agganci e solo chi sta in mezzo al mare sa quanto è importante un “FARO”, lontano, che ti indica la rotta.
Nella stessa riunione alle Querce, prese la parola Silverio Lamonica esponente del PCI locale, e rispondendo a Gazzotti disse: “Caro Luciano un buon capitano si vede nella burrasca!”.
Gazzotti divenne il capolista di una compagine DC-PSI, voluta dal “FARO” Gabriele Panizzi, e perse le elezioni; Silverio Lamonica divenne il Sindaco di una compagine PCI-Indipendenti di sinistra, ma la sua nave, da lui capitanata affondò dopo due anni.
1988 di nuovo Sindaco Franco Ferraiuolo, il quale si portò come “FARO” addirittura un Senatore Guido Bernardi, lavorò per cinque anni, ai progetti Castalia, progetti Iside, ma non portò in porto niente, perché: “tra il dire e il fare rimase il mare!”
Il Sindaco Antonio Balzano aveva, e avrà sempre, le idee chiare, ma i risultati sono rimasti nel cassetto perché non ha mai trovato il suo “FARO”, né che ci fosse in Regione un’Amministrazione di Sinistra (Badaloni), peggio quando c’è stata un’Amministrazione di destra (Storace).
Il Sindaco Mario Balzano – l’avete letto nella mia “storia incompiuta” – ebbe a dire: “…Un programma ha poi vita non tanto per volontà di mantenerlo, quanto per la possibilità di essere finanziato…”.
Frasi celebri che vengono dal passato denotano che governare l’isola non è facile, anche se c’è sempre più gente che si vuole cimentare in questo ambizioso gioco che sta diventando d’azzardo.
E Rosario Porzio, l’ultimo sindaco ha mai trovato il suo “FARO”? Forse il Presidente Storace ha mai illuminato la strada del nostro sindaco? Il Senatore Fazzone è stato mai un “FARO” per Ponza e oggi i Presidenti Cusani e Polverini hanno mai capito profondamente la delicatezza del nostro microcosmo e prospettato leggi a misura per governare le isole?
Molti cittadini di Ponza a cominciare dai nostri Amministratori vantano agende piene di numeri telefonici importanti, “grandi conoscenze”, ma questi numeri privati non muovono la politica che conta, non influenzano maggioranze, non portano a casa progetti strutturali organici per migliorare le condizioni socio-economiche dei ponzesi.
E infatti le Amministrazioni – e con esse le Comunità – passano da una emergenza ad un’altra:
• emergenza idrogeologica – Chiuderemo cale e otterremo solo lavori di “somma urgenza”;
• emergenza depurazione – È il caso di cronaca del depuratore di Cala Feola non funzionante;
• emergenza scuola – Chiuderemo ‘plessi’ perdendo posti di lavoro e caduta di offerta formativa;
• emergenza sanitaria – I servizi diventano sempre più scadenti e precari;
• emergenza nautica da diporto – La struttura portuale insicura era, e insicura è restata;
• emergenza ormeggi – I pontili sempre minacciati dalla magistratura;
• emergenza spiaggia di Chiaia di Luna – Si aprirà o non si aprirà e con quali tempi di apertura?
• emergenza inquinamento da idrocarburi – È la problematica della centrale elettrica di Giancos;
• emergenza abitazioni – Abitabilità, condoni, problemi per l’affitto estivo;
• emergenze collegamenti marittimi;
• emergenze traffico interno, parcheggi ecc - Niente di programmato, si cercano appuntamenti dell’ultima ora per elemosinare qualche euro e a domande improvvisate arrivano risposte politicamente precarie.
Ma non pensate che a Ponza manchino i partiti; a Ponza ci sono fior fior di coordinatori e di tutti i partiti, che compaiono e spariscono prima e dopo le elezioni politiche e amministrative; il Centro-Destra fa il pieno a Ponza, ma allora cosa manca per trovare un nuovo “FARO” che indichi la strada?
Ho detto all’inizio di questo articolo che fare il Sindaco è un mestiere difficile e diventerà un azzardo nel prossimo futuro, ma se c’è chi lo vuole fare senza essere consapevole delle difficoltà di governare una comunità individualista, senza un progetto, senza una politica “FARO” che porti avanti all’interno e all’esterno questi progetti, bene, i motivi mi sfuggono, ma i risultati per l’isola saranno sicuramente fallimentari.
Vincenzo Ambrosino