di Franco De Luca
Domenica di Resurrezione, 24 aprile, alle ore 8,00 entra nella rada di Ponza una motonave passeggeri di stazza esagerata.
Dal molo partono alcune barche dei noleggiatori che, simili a fuscelli, si agitano intorno alla sua poppa. Poi appare chiaro che portano a riva i passeggeri.
Qualcosa si vociferava nei giorni precedenti: da Golfo Aranci viene una delegazione per formalizzare il “gemellaggio” fra i due Comuni.
Ponza e Golfo Aranci in Sardegna sono legati da vincoli di sangue perché dall’inizio del 1900 frotte di pescatori ponzesi hanno pescato in quelle acque. Poi vi si sono stabiliti definitivamente, contribuendo a costituire il nucleo della comunità golfarancina. Tanto è vero che il Sindaco di Golfo Aranci, accompagnato dalla anziana madre, ha ammesso di sentirsi a casa. E così anche altri golfarancini (per non dire tutti) erano a loro agio fra la parlata dialettale e la cordialità dei gesti.
Il “gemellaggio ufficiale” non è stato compiuto integralmente perché l’Amministrazione ponzese non aveva concluso gli atti formali, per cui, vista la solennità della Pasqua, le autorità sono andate in chiesa per assistere alla Messa. Al termine, le due Amministrazioni si sono incontrate nel salone dell’ex Scuola Media, preparata allo scopo.
Come previsto, si è riempita di golfarancini e di qualche ponzese curioso.
Il Comune di Golfo Aranci era rappresentato dal Sindaco, dal Presidente del Consiglio comunale, da Autorità portuali, Ponza schierava il Sindaco, il vice-Sindaco e altri Consiglieri.
Al Sindaco di Golfo Aranci, che palesava la sua emozione grande per l’evento tanto desiderato, faceva eco la promessa del sindaco di Ponza di andare a settembre in Sardegna per rinnovare quell’emozione.
Scambi di doni, cordialità e poi i Golfarancini andavano a ritrovare fra i Ponzesi i parenti, o lontani affini. Tutto questo si è consumato fra le strade dell’isola, irradiata da un bel sole primaverile e soffusa dalla benedizione del Cristo risorto.
Franco De Luca