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Ponza racconta, come abbiamo ricordato nel post dell’altro giorno, ha appena compiuto tre anni.
In questi tre anni sono cambiate tante cose: siamo cresciuti, abbiamo commesso errori come è umano che sia; soprattutto crediamo di essere riusciti a dare un’impronta chiara, un senso compiuto a quello che vogliamo “fare da grandi”.
Non per vanagloria, ma perché ci sembra di aver intercettato e dato voce alla forza vitale dell’isola; a quel che ci viene richiesto dai nostri Lettori che, non dimentichiamolo, sono anche i collaboratori di una rete estesa che ha Ponza al suo centro.
Il senso è di formare un punto di aggregazione, che raccolga le nostre memorie e le renda vive, al servizio di tutta la comunità.
Nello stesso tempo sul sito si cerca di fare informazione e scambiarsi notizie; anche in questo caso con la partecipazione di ognuno.
Tutti i contributi sono quindi bene accetti, purché siano documentati, rispettosi delle norme di civiltà e intellettualmente onesti.
Si può quindi comprendere perché restiamo sconcertati quando riceviamo pezzi come l’ultimo di Vincenzo Ambrosino (leggi qui).
- Già nell’esordio ci rimprovera di non accontentarci delle “sue” spiegazioni e ci taccia di fare “letteratura”, riferendosi al nostro ultimo ‘redazionale’ sui Collegamenti (leggi qui).
- Introduce quindi una fantomatica intervista con il Sindaco, ponendo domande – alcune delle quali riprese dal nostro precedente articolo, altre no…
- Conclude poi – di suo – in modo a dir poco “agghiacciante”.
Veniamo allo specifico delle Domande / Risposte di Vincenzo.
La prima domanda-risposta è del tutto campata in aria: nei nostri articoli non abbiamo mai accennato al mantenimento della Laziomar come compagnia pubblica. Conosciamo benissimo l’iter che ha condotto all’attuale gestione e le leggi che l’hanno dettata. Perché allora, Vincenzo, scrivere una cosa così inutile?
Sul Contratto di Servizio, però, nessuno ha ancora spiegato l’assurdo di una popolazione espropriata del diritto di esprimere la sua opinione in itinere, quando era possibile farlo. Perché doveva farlo Porzio (viene risposto). Ma più in generale (e non solo in questa occasione) la popolazione si sente esclusa da decisioni che passano sulla sua testa e vengono presentate solo a giochi conclusi.
Né viene commentata la seguente affermazione di Giuseppe Tricoli: “Usare toni trionfalistici per farci sapere che manterremo l’attuale assetto è mortificante, perché noi vogliamo sentir parlare di ammodernamento e non di mantenimento”
Altra inesattezza: noi chiedevamo lumi sul Quirino. Caro Vincenzo, non è previsto alcuna sostituzione della flotta navi, in nessun passo del contratto o degli allegati. Noi avevamo appunto notato quello strano accenno in una tabella, poi non confermato: ed infatti, in maniera chiara, nell’allegato 8.2 si dice che gli aliscafi devono essere sostituiti con mezzi di età uguale o inferiore a 8 anni. Le navi no: possono essere sostituite, ma senza limiti d’anno e di età. Ed allora, perché partire da una falsa premessa, per ribadire un concetto, di conseguenza falso, che nulla chiarisce?
Andando oltre, Vincenzo fa una seria confusione quando, parlando del ‘pernotto’ della nave a Ponza, sostiene che i privati hanno tutto l’interesse a non pagare la pensione e i ticket restaurant ai marinai ponzesi (che non sono “la maggioranza”: sono attualmente meno del 30% della forza lavoro della Laziomar – NdR) nel caso che la nave resti a Formia. Ma per i marinai delle navi questa eventualità non esiste! Essi hanno vitto e alloggio a bordo, quindi non c’è nessun interesse a tenere la nave la notte a Ponza. Il principio del pernotto vale solo per gli aliscafi e i mezzi veloci; infatti la maggior parte dei ponzesi imbarcati stanno sull’aliscafo, mentre per i restanti loro colleghi – residenti in diverse altre località, per la Compagnia, Ponza o Formia non fa differenza – comunque vengono loro pagati vitto e alloggio.
Il mezzo da Terracina: non ci lamentiamo del fatto che il “Billton” non sia un mezzo tecnicamente idoneo, ma del fatto che non è previsto di fatto alcun collegamento passeggeri con un porto turisticamente rilevante. Di questo ci lamentiamo, soprattutto se consideriamo che il contributo erogato a favore dei collegamenti per le ponziane è di gran lunga più alto di quello erogato, ad esempio, per le isole toscane e per quelle campane. Basti pensare, per semplificare, che nel contratto toscano sono previste oltre 245.000 miglia di percorrenza annue contro le 173.000 miglia circa previste per le Ponziane, a fronte di un contributo pubblico pressocchè simile (13.333.000 per la Toscana, 12.752.000 per il Lazio). Addirittura quello campano è inferiore al nostro contributo (11.000.000 circa). Insomma, se i soldi non sono bruscolini, avremmo il diritto di chiedere un servizio migliore..!
Porre l’accento su questi temi è “fare letteratura”?
Ancora stravagante è l’affermazione di Vincenzo “…che certe cose bisognerebbe chiederle non al politico ma al tecnico”. Ma di cosa stiamo parlando? Quale politico, quale tecnico? Noi, come sempre, poniamo quesiti, presentiamo opinioni che chiunque può raccogliere, per contribuire ad arricchire le informazioni in nostro possesso.
C’è, in verità, un solo quesito “politico” che abbiamo posto, ed è quello relativo al famoso “Comitato tecnico”.
Vincenzo ci fa prima sapere che nel contratto “parteciperanno di regola (?) i Sindaci delle isole”, salvo poi smentire se stesso (?) perché i Sindaci non ci sono ma “il Sindaco ha detto che entrerà nella cabina di regia”.
Quindi riformuliamo la domanda: – C’è o non c’è questo benedetto comitato?
Se non c’è perché non è stata rispettata questa volontà da parte dei nostri rappresentanti? Soprattutto, perché V. A. lo sbandiera ai quattro venti come cosa assodata, se così non è?
Infine V.A. fa delle valutazioni conclusive …e qui di “agghiacciante” c’è solo la sua superficialità.
La questione Snip&Snap, non è stata passata sotto silenzio dal sito, anzi è stata messa in evidenza proprio lì, in un altro, recente Redazionale. Infatti il 19/01/2014 (leggi qui) così abbiamo scritto: “Che fine faranno i circa 30 posti di lavoro (seppur a tempo parziale, ma in grande maggioranza ponzesi) della Snip&Snap? si può prevedere che riescano a sottoscrivere un qualche tipo di accordo con la nuova proprietà?”.
Tra l’altro al riguardo noi sappiamo che questa Amministrazione si sta muovendo in maniera più incisiva di quanto non abbiano fatto le precedenti e sosteniamo l’operato del Sindaco. Ma l’aggettivo usato da Vincenzo è proprio fuori luogo.
Caro Vincenzo, vogliamo ancora credere che i tuoi scritti siano mossi da una volontà di chiarimento e divulgazione e continueremo ad ospitarli, se vorrai mandarceli, ma le tue giravolte metodologiche e i voli stilistici sono francamente inaccettabili.
Ti invitiamo quindi a:
a) non operare invenzioni, travisamenti o omissioni rispetto a quanto è scritto sul sito, in particolare negli articoli ‘redazionali’ (le frasi eventualmente estrapolate vanno citate per intero tra virgolette, segnalandone l’articolo di provenienza);
b) non usare parole e pensieri che figurano come comunicati o trasmessi dal Sindaco, che ha ottime capacità di scrittura e divulgazione ed è sempre stato ospitato con correttezza e rispetto dal sito. Se vorrà, potrà egli stesso – a suo nome – inviare e pubblicare i pezzi che crederà atti ad informare la popolazione dei suoi successi o (perché no?), dei dubbi e delle difficoltà oggettive. Oppure, in alternativa, fatti nominare “portavoce ufficiale del primo cittadino”, così sapremo che sei autorizzato a riportare la sua opinione.
In caso contrario dovremo presentare il tuo scritto con il commento: “Opera di fantasia di Vincenzo Ambrosino”.
La Redazione