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Il professor Joseph Tropea, 73 anni, titolare di cattedra di Scienza della Comunicazione alla George Washington University, ha fatto visita a Ponza.
Il docente statunitense, di chiara origine italiana – figlio di un operaio calabrese – si interessa da tantissimi anni del disastro minerario di Monongah (1), avvenuto, nel 1907, in West Virginia.
Nella tragedia morirono mille persone, tra i quali quattrocento italiani, un episodio spesso dimenticato ma non dal dinamico Tropea che sta girando da un paese all’altro, specialmente in Abbruzzo, per conoscere i familiari dei minatori scomparsi.
A Ponza è venuto molti anni orsono la prima volta, incontrò una signora gentile, la fotografò, parlò a lungo con lei, acquisendo molte cose utili alle sue ricerce storiche.
Si trattava della signora Filomena Sandolo, ora deceduta, riconosciuta in foto da tutti i suoi familiari che hanno accolto calorosamente e simpaticamente l’insegnante, in una sera piovosa.
Tropea è tornato a Ponza alla scoperta di altre indicazioni per sapere che fine hanno fa fatto i soldi dell’assicurazione che copriva la morte di un operaio dal cognome Feola (Luigi Feola), nato sull’isola, deceduto mentre lavorava in quella miniera maledetta.
Alla famiglia fu corrisposta, nel 1908, dalla compagnia assicuratrice, una somma ingente per quei tempi.
Tropea è in possesso di documenti rarissimi, con tanto di lettera dattiloscritta agli eredi, spedita dalla sede centrale, indicante la somma erogata. La missiva, contenente l’assegno, partì da New York, per raggiungere Berlino, poi Roma e Ponza.
Il professore americano non è certo se qualcuno ha riscosso davvero quei soldi, non esiste traccia. Un mistero.
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Nota (1)
Sul sito, Luigi Feola e il disastro di Monongah sono citati nei commenti a “La Posta dei Lettori. Il disastro minerario” del 1° gennaio 2013 (leggi qui)