di Giovanni Matrone
.
Questa storiella – alla maniera di Michele Rispoli – la racconta Giuanne ’i Ggiulie Matrone ed assicura che è rigorosamente vera, con tanto di nomi, che però per la pubblicazione sono stati cambiati.
la Redazione
.
Ultima classe delle elementari nel dopoguerra; qualcuno ripeteva l’anno per non abbandonare definitivamente la scuola…
La maestra chiede: – Chi mi sa dire quando Dio si è fatto uomo?
Silenzio nella classe, poi timidamente Silverio alza la mano: – Io, signora maestra!
– Bene, sentiamo
– Signora maestra… Ehm… Quand’ ha mise i pile ’nfacci’u pisciott’!
La Maestra: – Cosa? Che cosa hai detto? Bestemmia! Scostumato! Vai in castigo! …Esci fuori subito che poi faremo i conti!
Silverio esce mogio mogio e tutto rosso.
Alla fine della lezione la Maestra gli va vicino ancora arrabbiata e gli chiede:
– Io vorrei sapere chi te le insegna queste cose! Dove le ha sentite dire..!?
– Signora Maestra, quella è stata mamma mia!
– Ah sì? E che cosa avrebbe detto? …sentiamo!
– Aggie sentute ie, ch’i rrecchie mee, ca mammà diceva ‘nfacci’a papà: “Salvato’, ’u uaglione sta diventanne omme..! …Sta ’mpennanne!”.
Nota
Nella foto di copertina, nidiaceo di barbagianni, ancora implume
silverio lamonica1
17 Ottobre 2013 at 15:44
7 gennaio inizi anni ’70. Scuola Elementare di Scarfisso. Dopo la pausa natalizia riprendono le lezioni e l’indimenticabile Don Gennaro entra in classe per la sua lezione settimanale di religione.
“Bambini – comincia a dire il parroco – avete letto il calendario? Ebbene il primo gennaio, capodanno, cosa c’è scritto? (silenzio totale) … Ve lo dico io. C’è scritto: “Circoncisione di Nostro Signore”. Bambini, cos’è la circoncisione? … (silenzio tombale) ….ve lo dico io. (Si tocca il braccio sinistro con l’indice destro ed esplicita in dialetto la spiegazione per renderla più comprensibile): La circoncisione è ‘a bbona ‘ncoppo u vracce!
N.B. per i non ponzesi “‘a bbona” vuol significare la vaccinazione anti vaiolo. Il buon sacerdote evidentemente, preferiva omettere i dettagli reali per non “scandalizzare” i bambini