di Michele Rispoli
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Clorinda Conte, maritata Coppa, aveva a Ponza un negozio di generi alimentari all’inizio della salita che dalla banchina Di Fazio porta alla piazza Carlo Pisacane.
Clorinda era un’ottima commerciante, cara ma aveva ottimi prodotti, tra i quali, prosciutto di Parma dolce, salame Napoli e Milano, mortadella di Bologna, ecc…
Era famosa per i suoi panini, soprattutto per le colazioni.
All’epoca non si panificavano ciriolette o panini; bisognava acquistare il filoncino e da questo, tagliato a fette, fare le colazioni per il mare.
Era bravissima, ripeto aveva ottimi prodotti, si prestava al massimo per preparare i panini, il guaio era che a fine spesa, addebitava £ 50 per il taglio del pane. Diceva:
– ’U curtiell’ s’azzanna!
Il dottor Aldo Coppa amava moltissimo la mortadella di Bologna; quella mortadella che una fetta era grande quanto una tovaglietta o un ricamo di centro-tavola.
Clorinda conosceva i gusti del Dottore, cugino del marito Vittorio Coppa, così che quando passava per il negozio, furbamente, lo chiamava, invitandolo a vedere cosa aveva sotto la macchina, e spronarlo a comprare la mortadella.
Questo particolare divenne quasi una consuetudine, difatti in un mese si ripeteva più volte.
Logicamente, Clorinda non stava sempre a guardare il passeggio davanti al negozio; spesso era nel retro bottega, quindi non poteva invitare il cliente all’acquisto.
Poteva succedere pure che qualche volta il dottore Coppa passava, e non vedendola, chiedeva:
– Clorinda, che tieni sotto? (…intendeva la macchina).
Clorinda quando era arrabbiata rispondeva:
– ’A vendresca!