Attualità

Mozione “Le Forna”

la Redazione

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Da diversi Lettori ci sono arrivate segnalazioni di disfunzioni del sito ufficiale del Comune di Ponza, dove non è troppo agevole la ricerca di ordinanze e delibere , o esse sono accessibili per un tempo troppo breve.
Come questa “Mozione Le Forna”. Quando si clicca per aprire l’allegato .pdf compare la scritta: “The resource you are looking for has been removed, had its name changed, or is temporarily unavailable” (il documento che stai cercando è stato rimosso, ha avuto il suo nome cambiato o è temporaneamente non disponibile)
La proponiamo ‘in chiaro’ sul sito (testo e originale .pdf in allegato) certi di fare cosa gradita alla maggior parte dei nostri Lettori.
La Redazione

 

 

MOZIONE

IMPEGNI PER LO SVILUPPO DI LE FORNA

(approvata dal Consiglio Comunale il 1° agosto 2013, su proposta del Sindaco Vigorelli. Voto contrario di Balzano e Ferraiuolo)

 

Le Forna è da decenni la parte più negletta dell’isola e la più dimenticata da molte Amministrazioni Comunali. E’ una situazione di discriminazione che non può essere più tollerata.
Si può cambiare questo stato di cose, si deve farlo, si devono prendere impegni solenni per garantire lo sviluppo economico e sociale di Le Forna .
E’ quello che l’attuale Amministrazione propone e si impegna a realizzare, rendendo pubblici gli indirizzi di governo, le priorità, le soluzioni.

1) Gli impianti fognari. Sono uno scandalo. Un depuratore che non è più in funzione dal 2001. Fogne a cielo aperto. Fetore insopportabile. Cittadini fornesi esasperati. Turisti allibiti.
E tuttavia da anni esistono studi, planimetrie, progetti esecutivi redatti da ingegneri competenti su incarico della Regione, che ha anche deliberato, all’epoca, ingenti stanziamenti per risolvere il problema delle fogne a Le Forna.
Ma da anni tutto è fermo, inspiegabilmente.
Il mese scorso il nuovo Assessore regionale all’Ambiente, Fabio Refrigeri, si è impegnato a sbloccare quei fondi in un lungo incontro con il Sindaco e il Segretario Comunale.
Si ha contezza che la macchina amministrativa della Regione si è subito messa in movimento. Speriamo sia la volta buona.

2) La nuova centrale elettrica. Le Forna, come Giancos, devono essere liberate da questa schiavitù. L’intervento della magistratura è di grande aiuto per accelerare il processo di trasferimento dei due attuali siti in località Monte Pagliaro. E per mettere fine a un balletto di responsabilità insensato, con molti protagonisti nelle passate Amministrazioni, fino a procurare danni erariali consistenti al Comune di Ponza.
L’attuale Amministrazione ha ereditato una situazione caotica e complicata, creatasi e peggiorata nel tempo, dalla quale si sta faticosamente e inesorabilmente uscendo.
Si pensi che per la vendita del terreno di Monte Pagliaro prima è stata percorsa la strada della trattativa diretta con la SEP e poi quella del bando di gara. Ma per il bando erano state indicate modalità abolite nel lontano 2006. Quanto al valore del terreno del Monte Pagliaro, due ordinanze sulla materia indicavano cifre molto diverse tra loro e nessuna, comunque, era mai stata certificata da una perizia asseverata.
L’Amministrazione si è quindi rivolta all’AVCP, la massima Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici, che ha indicato la modalità corretta del bando di gara. Mentre per il valore del terreno, la Regione Lazio ha designato il perito che ha completato il suo lavoro nei giorni scorsi.
Acquisite queste indispensabili premesse, può essere finalmente redatto un bando di gara europeo rispettoso delle leggi vigenti. Si è già al lavoro in questa direzione.

3) La centrale provvisoria. Il provvedimento di sequestro del sito di Giancos da parte della magistratura, il mese di aprile di quest’anno, impone immediatamente la realizzazione di un sito provvisorio per garantire che Ponza non resti al buio.
L’Amministrazione ha già emanato un’ordinanza sindacale in questa direzione e finora tutti i tempi sono stati rispettati. La SEP ha infatti predisposto in 25 giorni il progetto per trasferire sul Monte Pagliaro n. 4 gruppi elettrogeni del sito di Giancos, che hanno una potenza di oltre 3.000 kwh. Fra i primi pareri acquisiti dai vari Enti sul progetto c’è quello, positivo, dell’Autorità di Bacino. Il Comune ha già pubblicato il contratto di affitto del terreno.
La centrale provvisoria entrerà in funzione agli inizi del 2014. Daquel momento il sito di Giancos, che attualmente è operativo in caso di avarie a Le Forna e nei mesi estivi, sarà definitivamente chiuso. Sarà questo un grande sollievo per la popolazione di Ponza Porto.
Con l’entrata in funzione della centrale provvisoria, il sito di Le Forna, che invece attualmente è operativo tutto l’anno, lo sarà soltanto nei due-tre mesi estivi, quando sarà superata quota 3.000 Kwh garantiti dalla centrale provvisoria. E sarà un grande sollievo per la popolazione fornese.
Con l’entrata in funzione della nuova centrale elettrica sul Monte Pagliaro (anno 2017-2018) anche il sito di Le Forna sarà poi definitivamente chiuso.

4) II Porto Turistico a Cala dell’Acqua. E’ il sogno coltivato da un paio di decenni e mai realizzato. Trasformare l’area dell’ex miniera Samip in uno splendido porto turistico, ecologicamente sostenibile, capace di lavorare tutto l’anno, anche per il contemporaneo trasferimento in quell’area dei cantieri navali di Santa Maria.
Struttura portuale, strutture di accoglienza turistica e strutture cantieristiche: è questa la strada da percorrere senza indugi, riprendendo i dossier dimenticati nei cassetti del Comune, i progetti e le manifestazioni di interesse di gruppi privati, i nuovi progetti che sicuramente arriveranno.
L’Amministrazione dedicherà il prossimo inverno a questo dossier vitale per il decollo definitivo dell’economia fornese.

5) Il Piano Integrato per Cala Cecata. Fra le molte eredità avvelenate, l’Amministrazione si è trovata di fronte a pesantissimi procedimenti giudiziari per i mancati espropri e quindi per l’occupazione abusiva di terreni di privati sui quali sono state realizzate opere pubbliche. E’ il caso della scuola della Cavatella, del campo sportivo, del “pallone”.
L’alternativa è molto semplice: il Comune si vedrà condannato a sborsare alcuni milioni a titolo risarcitorio, oppure il Comune e i proprietari di quei terreni concluderanno un accordo transattivo conveniente per entrambi. E quello che giuridicamente e tecnicamente si chiama Piano Integrato.
Sono almeno tre le situazioni da sanare positivamente e la principale riguarda l’area di Cala Cecata.
Per Cala Cecata, il Comune e la parte interessata (la società Pontia Nova) hanno deciso di lavorare al fine di raggiungere un’intesa positiva per entrambi.
Il Piano Integrato prevede per sommi capi che la società Pontia Nova ceda al Comune i terreni occupati illegalmente per opere pubbliche; che il Comune ceda alla società Pontia Nova i terreni comunali di Cala Cecata; che su questi terreni la società Pontia Nova costruisca n. 25 cupole ponzesi, un’area verde attrezzata, un campo da tennis, la discesa al mare con le opere di mitigazione per svincolarsi dalle proibizioni del PAI, il ritorno alla balneabilità di Cala Cecata, un parcheggio per i residenti delle nuove cupole, un parcheggio (gratuito) per i residenti fornesi, un impianto (ad uso gratuito) di depurazione delle acque reflue per 1.000 abitanti dell’area Cala Caparra-Cala Cecata.
Il Piano Integrato è già in uno stadio avanzato di progettazione.
Dovrà essere approvato dal Consiglio Comunale e dalla Regione Lazio.
E’ del tutto evidente che comporterà un vantaggio per il Comune e per l’area di Cala Cecata, che avrà un nuovo splendore.

6) I trasporti locali. Ponza è servita da una sola linea di autobus da Cala Caparra a Ponza Porto. Andata e ritorno. Questo provoca ritardi e gravi disagi e non consente uno sviluppo armonico dei collegamenti, penalizzando soprattutto la popolazione di Le Forna che ha in Cala Caparra, la Chiesa e Cala Feola tre Centri di aggregazione tra loro piuttosto distanti.
La situazione può essere migliorata prevedendo almeno due linee di percorso: Ponza Porto/Chiesa Le Forna (a.r.) e Cala Caparra/Cala Feola (a.r.). Una eventuale terza linea potrebbe servire Ponza Porto/Sopra Giancos (a.r.).
E’ una modifica da verificare con attenzione, specie per evitare disagi di cambio di autobus nelle corse coincidenti con arrivi e partenze dei mezzi navali via Formia. Nulla vieta, ad esempio, un mix fra l’attuale linea unica e le due linee di percorso, con orari scadenzati e alternati.

7) Centro Servizi: biblioteca comunale, centro diurno, farmacia, un medico.
Da un paio d’anni è stato costruito dal Comune lungo la strada provinciale, poco distante dalla Chiesa di Le Forna, un Centro Servizi che al momento è desolatamente vuoto. Era destinato a ospitare una farmacia, l’ufficio postale, una filiale di banca, alcuni gabinetti medici. Il progetto originario si è tuttavia rivelato quasi del tutto impossibile.
L’attuale Amministrazione ha così deciso di utilizzare il Centro Servizi per ospitare la prima Biblioteca Comunale di Ponza (d’intesa con la Provincia di Latina), per ospitare un Centro Diurno con le sue attività sociali, per essere sede di 1-2 gabinetti medici e possibilmente di una farmacia o di un armadio farmaceutico.
Si è già al lavoro per questo e le cose procedono bene.
L’Amministrazione è convinta che questa soluzione sia molto importante per il benessere culturale e sociale di Le Forna.

8) L’area portuale di Cala Feola. le Piscine Naturali. Cala Fonte. il superamento delle proibizioni del PAI.
Le aree di Cala Feola e di Cala dell’Acqua, insieme con quella del porto borbonico di Ponza, saranno regolamentate dal nuovo Piano Portuale che l’Amministrazione predisporrà insieme, e separatamente, con il nuovo PUA che accoglierà (o non) le diverse osservazioni che il Comune ha ricevuto in questi mesi.
In quella sede l’attuale caotica situazione di Cala Feola, con concessioni di specchi d’acqua regolari, con attività di noleggio senza specchio d’acqua, con richieste di nuove attività nautiche corredate da tutti i pareri e mai esaminate nel passato amministrativo, troveranno una soluzione assolutamente legale e di assoluto buon senso.
Prioritaria è anche l’impellente necessità di liberare queste aree dai vincoli del PAI, grazie ad opere di mitigazione che saranno finanziate e realizzate dalla Regione Lazio (Cala Feola in primis) o dai privati con la collaborazione del Comune.

L’Amministrazione ritiene che queste siano le misure da prendere per garantire lo sviluppo economico e sociale di Le Forna e che impegnano tutto il Consiglio Comunale, la Giunta Comunale, le attività commerciali e produttive dell’area di Le Forna, i cittadini di buona volontà, affinché questi progetti diventino realtà.

 

Scaricare qui il corrispondente allegato .pdfMozione Le Forna. 1° agosto 2013

 

Per completezza di trattazione riportiamo qui di seguito i link agli articoli del sito che hanno già trattato il tema.

Quello del 3 agosto  in cui il sindaco Vigorelli ha presentato la “Mozione Le Forna” (leggi qui), insieme ai Commenti che ne sono seguiti.

Quindi la replica di Franco Ferraiuolo che motivava la sua opposizione alla Mozione stessa (leggi qui); a commento dell’articolo interventi di Vigorelli e dello stesso Ferraiuolo

 

 

1 Comment

1 Comments

  1. La Redazione

    25 Settembre 2013 at 20:45

    Per completezza di trattazione abbiamo riportato alla fine di questo pezzo i link agli articoli del sito che hanno già trattato il tema.

    Quello del 3 agosto in cui il sindaco Vigorelli ha presentato la “Mozione Le Forna”, insieme ai commenti che ne sono seguiti.

    Quindi la replica di Franco Ferraiuolo (del 4 agosto) che motivava la sua opposizione alla ‘Mozione’ stessa; a commento dell’articolo interventi di Vigorelli e dello stesso Ferraiuolo

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