di Silverio Lamonica
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Ad un anno di distanza dalla scomparsa, i familiari hanno voluto ricordare il loro caro congiunto celebrando una messa in suffragio e pubblicando un suo scritto, forse l’ultimo, dal titolo: Giornata a Zannone, con una breve prefazione dell’ Avv. Paolo Censi e Signora, ai quali Ernesto era legato da una “profonda amicizia”.
La gita a Zannone avvenne verso la fine di agosto del 2011 e vi parteciparono anche gli amici di cui sopra, i familiari di Ernesto, in prima fila il nipote di 11 anni che non aveva mai visitato quell’isola, e due conoscenti, Manu e Luisa, per la prima volta a Ponza.
Ernesto si presta volentieri a fare da cicerone all’allegra comitiva, indicando i resti dell’imponente acquedotto romano che da Cala Inferno riforniva di acqua le ville romane di Ponza, le bellezze dei faraglioni e la piscina – vivaio ricavata dai monaci di quell’isola per conservarvi il pescato e i ruderi del monastero benedettino, poi circestense.
Con un velo di malinconia rievoca il tempo in cui, giovane, andava a Zannone quando ancora c’era Carlo Vignati che conobbe di persona, e gli appostamenti e le battute di caccia. Ma ciò che era una ridente dimora turistica, si presenta ora come un rudere, puntellato da ogni parte e a questo punto Ernesto stigmatizza una tale, incredibile incuria da parte dello Stato cui l’Amministrazione comunale di Ponza affidò fiduciosa quel gioiello.
Non poteva infine mancare una tappa a Palmarola, la sua Isola. E anche qui il cicerone Ernesto guida gli ospiti alla scoperta delle stupende bellezze naturali di quel lembo di terra incastonato in un mare rutilante.
Ernesto conclude così il suo racconto: “Luisa (…) …era al mio fianco e mi stringeva fortemente il braccio come se cercasse protezione e aiuto. Il suo cuore manifestava con le lacrime la gioia di aver assistito ad una nuova rappresentazione. Era la natura che recitava a soggetto. Mi fissò negli occhi, mi pose una mano sulla guancia per accarezzarmi mentre le sue labbra si mossero, appena-appena, per dirmi: grazie.
Al ringraziamento di ‘Luisa’ aggiungiamo il nostro: Grazie, Ernesto, ché anche attraverso i tuoi scritti, giorno per giorno, impariamo sempre di più ad apprezzare e ad amare questo meraviglioso arcipelago.
Gennaro Di Fazio
22 Settembre 2013 at 22:57
Nel ricordarlo anch’io, con devozione e rispetto, ad un anno dalla sua scomparsa, mi sovviene il rimorso, per i miei continui rinvii, di non avergli donato il mio ultimo saluto quando era ancora ricoverato in un ospedale romano. Purtroppo ero convinto che presto l’avrei riabbracciato anche perché, sentito i figli con i quali ero in contatto, la sua crisi sembrava si stesse risolvendo; cosa che invece non avvenne. Spero mi perdoni. In cambio gli prometto di onorare i suoi insegnamenti sulla cultura ponziana.
Ad Ernesto, con affetto e stima alla Sua memoria
Gennaro Di Fazio