di Michele Rispoli
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Alberto Finelli, forse il primo vigile urbano di Ponza, già famoso negli anni cinquanta, all’epoca dei film subacquei di Vailati, quando intimò, si dice, a Sofia Loren: – Lo sa che non si può circolare con il costume a due pezzi?
Di qui la risposta: – Quale pezzo debbo togliere?
Finelli, così comunemente chiamato, una volta in pensione, divenne attivista e fiduciario a Ponza dell’allora Partito Liberale di Malagodi, Buozzi; soprattutto divenne corrispondente del segretario particolare di Malagodi.
Finelli si dava da fare, racimolava voti, prometteva pensioni, si adoperava per cercare impieghi, ecc…
Io nel periodo del racconto, ero a Roma per studi; ero presso la famiglia di Zia Angelina Capozzi e figlia Antonietta, Angelina, vedova del professore di musica, Filiberto Capozzi, primo corno sia alla Scala di Milano che al Teatro dell’Opera di Roma.
Un giorno verso mezzogiorno, arrivò a casa Finelli, la cui moglie, Maria Farese, era amica e parente di Angelina, entrambe ponzesi.
Finelli aveva varie cassette di pesci, più qualche aragosta.
Giusto il tempo per i saluti, quindi immediatamente tirò un’agendina tascabile ed incominciò a telefonare alla sede del partito per parlare con “l’Onorevole Buozzi”, così lui lo chiamava.
Il segretario gli rispondeva che l’Onorevole non era in sede.
Finelli: – E comme faccio… io ho venuto da Ponza, aggio portato pesci ed aragoste… a Roma non saccio camminare… Comm’aggia fa’?
Il segretario, resosi conto della situazione disse: – Senta, verso le tredici vediamoci a piazza Venezia, ai piedi della scalinata.
Finelli: – Benissimo, prendo un tassì e vado.
Il segretario: – Un momento, senta… ma io non la conosco
Finelli: – Non si preoccupi! Ho la carta d’identità..!