proposto da Sandro Russo
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Laputa, l’isola volante degli scienziati pazzi, è un luogo immaginario descritto nel romanzo I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift (Dublino, 1667 – 1745).
Swift scriveva sotto il nome di Dr. Lemuel Gulliver e faceva il resoconto di avventure presso strani popoli, a imitazione (e parodia) dei viaggi avventurosi di moda in quel periodo. Fu pubblicato alcuni anni dopo lo straordinario successo del Robinson Crusoe di Daniel Defoe (del 1719) – leggi qui sul sito – considerato il capostipite del moderno romanzo d’avventura, e ottenne popolarità – malgrado le intenzioni dell’Autore – come libro destinato ai bambini.
I viaggi di Gulliver ovvero: Travels into Several Remote Nations of the World, in Four Parts. By Lemuel Gulliver, First a Surgeon, and then a Captain of Several Ships.
Il libro, noto semplicemente come Gulliver’s Travels, è del 1726. È un romanzo che coniuga fantasia e satira in una feroce critica alla società del tempo.
Vi è presentata una allegoria dei paesi-guida del Settecento (Inghilterra e Francia) nonché dell’animo umano: ognuno dei viaggi diventa il pretesto per irridere, di volta in volta, il sistema giudiziario, i meccanismi del potere o la politica bellicista.
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Gulliver incontra Laputa nel suo terzo viaggio, dopo i lillipuziani e i giganti e prima del mondo dei cavalli pensanti.
Laputa è un’isola o una roccia volante con una base di diamante (adamante), che può essere manovrata dai suoi abitanti utilizzando un gigantesco magnete. La popolazione dell’isola consiste principalmente di gente erudita nella tecnologia, nell’astronomia, nella matematica e nella musica, ma di scarsissimo senso pratico. Il resto della popolazione è costituito da servitori.
L’intento satirico di Swift è evidente nella rappresentazione delle varie incapacità e fissazioni degli abitanti di questo luogo, malgrado l’apparenza di un alto livello tecnologico e di una imponente forza militare.
Schizzi preparatori di Miyazaki per ‘Laputa’, l’isola-castello nel cielo
Laputa, il castello nel cielo – Castle in the Sky (1986) – è anche un film di animazione di Hayao Miyazaki (Tokyo, 1941), un animatore, sceneggiatore e regista giapponese [Oscar nel 2003 per il film di animazione La città incantata e Leone d’Oro alla carriera alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2005; artefice tra l’altro di un film cult come “Il castello errante di Howl”, del 2004].
La vicenda racconta di un’isola fluttuante, un tempo rigogliosa e moderna roccaforte di una civiltà evoluta ed ora solo una leggenda riportata in qualche vecchio libro.
La Laputa del titolo è dichiaratamente derivata dall’invenzione di Jonathan Swift, senza la sua carica ironica, ma su un piano immaginifico, fantasioso e poetico.
Alla base dell’isola fluttuante di Miyazaki del 1986 troviamo una pietra mistica dall’incredibile energia; e alla ricerca di questo piccolo mondo perduto tra i cieli, il Maestro mette una ragazzina dal passato oscuro e un improvvisato compagno di viaggio.
Due bambini dal cuore puro, in fuga da nemici diversi, destinati a fronteggiare un destino antico ed inimmaginabile.
Un film scoppiettante e pieno di sorprese.
Da Jonathan Swift e Miyazaki abbondanza di metafore e similitudini da applicare agli eventi attuali!
da YouTube la colonna sonora di Laputa – The Castle in the sky – Main Theme del musicista Joe Hisaishi
Antonio Capone
17 Luglio 2013 at 12:12
Ho letto il libro e visto il film, due meravigliosi esempi di dove può arrivare la fantasia umana.