Appriezzo

L’Appriezz’. (8). Una antica “Nota di apprezzamento”

di Rita Bosso

Intestazione della Nota

Nota di apprezz.1

Nota di apprezz.2

 

Le due pagine di  una “Nota di apprezzamento” compilata durante un ‘Appriezzo’. Sono uscite dalla cascia della signora Clodina che, insieme ad altre amiche, ha collaborato con Ponza racconta rendendo possibile l’esposizione di corredi d’epoca. E’ firmata dagli sposi: Pagano Catello e Bonaria De Stefano

Firme e data

La “Nota di apprezzamento” è stata redatta il 22 agosto 1914; il padre della futura sposa elenca quantità, qualità e valore dei beni consegnati, i “nubendi” accettano e confermano. La nota ha valore legale – a metà Ottocento, secondo il Tricoli, era d’uso farla registrare dal notaio -: la dote è la quota di eredità paterna spettante alla figlia femmina (o parte di tale quota) e dovrà essere restituita qualora ella muoia senza lasciare figli; il marito, dunque, ne sarà amministratore ma non proprietario.

La lettura della nota suscita qualche considerazione:

–          L’abito di velluto in seta costa ben £ 50, più dell’abito da sposa (£ 45) e il doppio della pelliccia in castoro; ma sotto l’abito sono obbligatori camicia, calze (£ 0,75), mutandoni e copribusto (£ 2), sottogonna (£ 6); scarpe e borsa incidono, rispettivamente, per £ 7,5 e £ 5. A titolo di confronto: nel 1914 la giornata lavorativa di un contadino, nella zona dei Castelli Romani, vale in media £ 2. Insomma, la signora porta a spasso un capitale!


www.abitiantichi.it.1910

 

Matinée

–          Il matinée è una vestaglietta corta, sciolta, mentre la vestaglia vera e propria è lunga, pesante, talvolta munita di strascico.

–          Il ‘corredo in oro’ costituisce una parte cospicua del corredo: il suo valore ammonta ad oltre il 10% del totale.

 

Nota sulle immagini.
– Per ingrandire e/o avviare la presentazione cliccare sulle immagini
– Le foto relative agli abiti del 1900 dal sito: www.abitiantichi.it

 

 [L’appriezz’. (8) – Continua]

 

 

1 Comment

1 Comments

  1. Lino Pagano

    4 Giugno 2013 at 13:25

    Grazie a Rita e a Ponza racconta, ho scoperto cose che non sapevo della mia famiglia dei miei nonni in special modo. Sicuramente per avere una dote cosi cospicua e ricca dovevano appartenere ad un ceto sociale molto alto. Di mio nonno conosco tutta la discendenza, di mia nonna niente, solo che aveva una sorella, niente di più.
    Mi ha fatto molto piacere che mia cugina conservi accuratamente tutte questi reperti storici, veramente interessanti.
    Spero tanto che la cara amica Rita Bosso possa informarsi tramite Clodina e poterne scrivere un bel pezzo su Ponza racconta, mi farebbe molto piacere.
    GRAZIE di cuore.

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