di Giovanni Dies
Una riflessione fatta il 1° maggio che si è tramutata in poesia, su quanto amo Ponza e su quanto amore quest’isola suscita nei suoi abitanti.
Lupo di Mare (Giovanni Dies)
Ponza – 1° maggio 2013
Che Bello!
Sei tutta mia…
Ma ché!
Sola, deserta,
dicono che stai morendo,
e il Mare..?
Ancora azzurro,
il verde di ginestre
e fiori gialli
ti fanno viva,
ti rendono serena,
pacata e dolce
ma non felice.
Nessuno intorno a te,
la spiaggia vuota,
deserte cale e strade,
i tuoi strapiombi
assassini e belli
ci tengono lontano,
ci dicono bugie.
Le frane, i sassi rotolanti,
le capre a brucare i faraglioni
sono vita e non la morte.
La “Bestia” che distrugge:
“L’Uomo”,
ti violenta.
Se ti ribelli è giusto.
Fatti rispettare ma…
non allontanarci,
convinci i mostri prezzolati
che il fato è già segnato,
il sasso che cadrà
sarà per chi vorrà.
Le Strade, il Mare,
i Monti, il Cielo
se prendono una vita
dieci ne ridanno.
Non puoi pensare
d’esser chiusa
per salvare chi di te
morire vuole.
Ti guardo sospirando,
una giornata uggiosa
a Maggio e…
Ti vedo sola,
troppo sola
per come ti ricordo,
allegra e spensierata.
Qualcuno t’avvelena
piano piano,
tu diventi triste e…
noi moriamo prima,
ché
non ha senso questa vita
se ti vediam soffrire.