di Francesco (Franco) De Luca
Per rimanere in sintonia con l’assunto del sito: uno sguardo al cammino percorso e uno a quello che ci attende.
Gli sconcigli sono gasteropodi che comunemente mangiamo nell’ insalata di mare insieme ai tocchetti di polpo e agli anelli di calamaro. Nelle pescherie del continente si acquistano in sacchetti ma a Ponza si catturano con le nasse, all’interno delle quali sono attaccati alle carcasse dei pesci.
Oppure devono essere oggetto proprio di caccia.
In apnea bisogna setacciare gli scogli distanti dalla riva tre o quattro metri, uno a uno, per individuarli e prenderli. Un divertimento salutare nei bagni dell’adolescenza.
E u scuncellaro ? Cosa c’entra ?
C’entra c’entra, perché negli anni ’50, o meglio fino agli anni ’50, nella Caletta, durante l’estate si calava u scuncellaro. Era uno spago con infilzati teste di alici. Lo spago passava per le cavità oculari. Era come un rosario con, al posto dei grani, le teste dei pesci.
Il filo si calava fino a toccare il fondo. Si lasciava un intero giorno.
Nel tirarlo su, attaccati alle teste, c’erano gli sconcigli che pasteggiavano.
Stratagemmi elaborati in anni di fame e di ingegno. Gli isolani, tutti, hanno astuzia lupina (mi si passi l’aggettivo). L’hanno manifestata in tutti i luoghi dove sono andati a lavorare e sono stati apprezzati per la sana competitività dimostrata.
Su questo scoglio nati, costretti a far tesoro di quanto l’ambiente offriva, si sono adoperati a soddisfare i bisogni con ostinazione.
Lo facevano istintivamente, senza il sostegno dell’intendere. Oggi che l’intendimento è più esteso e più sottile il rapporto con l’ambiente dovrebbe essere di custodia, di tutela, di controllo.
Lo sapremo fare ?
Note della Redazione:
Sconciglio = Murex Trunculus, mollusco gasteropode
È detto sconciglio in Campania, cornetto in Liguria, mommolo in Abruzzo, ragusa nelle Marche
Per gli appassionati di malacologia riportiamo questa interessante precisazione del prof. Italo Nofroni:
Per quanto riguarda gli “sconcilli”, con questo nome si identificano nel Lazio e in Campania 2 Murici:
Hexaplex trunculus (ma si può anche usare in questa sede il genere Murex; la specie però è trunculus, non truncatus), fino a 10 cm, abbastanza globoso, scuro a fasce spirali, con una spinosità per giro, di modesta profondità e ambiente roccioso
Bolinus brandaris, stesse dimensioni, con vistose spine (2 per giro), canale sifonale lungo, colorazione giallastra, di ambiente sabbioso fangoso di maggiore profondità.
Buoni entrambi e ci si faceva anche la porpora.