di Francesco (Franco) De Luca
Stride in modo soverchio il dissidio che le cose umane stanno soffrendo a Ponza al confronto con la serena bellezza di questo Aprile.
Le vicende degli uomini lamentano carenze, ritardi, aspettative ansiogene mentre lo scorrere della stagione al contrario è finemente bagnato di rugiada, mosso nel mare quel tanto che schiuma agli scogli, rosso al tramonto al sopraggiungere dei rondoni squittenti.
Un’isola lontana dalle rotte turistiche che la ignorano, decantata ma non visitata, sola coi suoi custodi. Costretti a controllarsi a vicenda e stufi di non riuscire a prendere coscienza della loro inadeguatezza.
Strilla il falco al compagno e rompe l’aria, la ricuce maldestramente il raglio del somaro sui Conti.
Tempo di preparativi, questo. A Le Forna come al Porto.
In natura la tortora noiosa sta preparando il nido e coniuga il suo da fare con le possibilità presenti sul territorio, mentre i Ponzesi ritornano ad affrontare l’estate con un solo punto fermo:
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sperammo ca fa tiempo bbuono;
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sperammo c’ a ggente vene;
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sperammo ca putimmo faticà;
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sperammo, sperammo…