di Sandro Russo
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L’ipotesi di produrre animali geneticamente modificati per eliminare in essi la sensibilità al dolore (cfr. articolo precedente) appare fantascientifica, ma non lo è tanto, se ci sono esperimenti in tal senso e se un’altra linea della ricerca prevede la possibilità di produrre proteine animali ad uso alimentare, per sintesi e aggregazione a partire da cellule isolate. Anche qui c’è il precedente che cellule isolate sono già riprodotte da tessuti tumorali a fini di ricerca scientifica.
Anche se, mi rendo conto, siamo lontani anni luce dal piacere del mangiare in allegria e con soddisfazione.
Ma i tempi sono quelli che sono e non si può restare ancorati al passato.
Si deve comunque prendere atto che, a parte le predilezioni isolane per il coniglio, le maruzze o piuttosto per le fave, esistono nel mondo – e vanno conosciute – categorie “diversamente mangiatrici”.
Coloro che escludono dall’alimentazione la carne di qualsiasi animale e a volte alcuni o tutti i prodotti di origine animale, sono genericamente detti vegetariani, ma al loro interno vi sono importanti differenze.
Tabella scelte dietetiche ‘vegetariane’ (Cliccare sulla figura per ingrandirla).
Alcuni definiscono ‘semivegetariani’ coloro che assumono occasionalmente carne e/o altri cibi animali ma che principalmente seguono una dieta vegetariana; in molti casi un regime semivegetariano viene adottato temporaneamente come passaggio graduale ad una dieta vegetariana vera e propria.
Ci sono inoltre categorie meno diffuse, come gli ‘ovo-vegetariani’, i ‘crudisti vegani’ e i ‘fruttariani’. Soprattutto cerchiamo di non cadere nell’errore di considerarli ‘matti’ o ‘esaltati’; di fatto la loro esistenza dimostra che anche senza essere mistici o asceti dell’India profonda, di poco (o di meno) si può vivere.
Molte persone a noi vicine hanno fatto una scelta vegetariana. Nel file .pdf qui di seguito allegato, Umberto Veronesi spiega i motivi della sua scelta alimentare vegetariana e (tra l’altro) i rapporti tra l’alimentazione carnea e la maggiore incidenza di tumori: Umberto Veronesi. Perché sono vegetariano
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