proposto da Vincenzo Ambrosino
L’avvocato Luigi Sandolo, quando divenni segretario della sezione di Ponza del PSI nel 1988, mi disse: “a te li posso consegnare sono in buone mani”.
Mi consegnò, appunto il registro dei verbali e la bandiera (fatta a mano dai compagni di Ponza) che sventolava sulla sezione in via Principe di Napoli n° 13.
Questi sono una serie di verbali tratti dal registro che descrivono uno dei momenti forse più belli dell’isola di Ponza: usciti dalla guerra e liberi dal Fascismo anche la nostra isola entrava nella storia con la costituzione del Comitato di Liberazione Nazionale.
I commenti li lascio a voi ma in particolare voglio dedicare queste pagine a Gino Usai e Gennaro Di Fazio che non vedo più scrivere su questo sito.
A loro un caro saluto.
COSTITUZIONE DEL COMITATO DI LIBERAZIONE NAZIONALE A PONZA
Il giorno 1944 16 dicembre i Ponza e nella sede del PSI, si sono riuniti:
1) Baglio Antonino, Segretario politico del PLI di Ponza;
2) Curcio Temistocle, segretario del PCI di Ponza;
3) Martinelli Silverio, presidente della sezione della DC di Ponza;
4) Sandolo Luigi, segretario della sezione del PSI di Ponza, i quali hanno approvato il seguente
Ordine del Giorno
Dovendosi costituire in ogni comune il Comitato di Liberazione Nazionale per fiancheggiare la pubblica amministrazione, assisterla e coadiuvarla come organo di propulsione e di controllo in tutti i compiti che possono interessare il bene comune e generale della Patria e quello particolare della cittadinanza;
si decide
di costituire il Comitato di Liberazione Nazionale in Ponza con la partecipazione dei quattro partiti esistenti in Ponza, con sede provvisoria nella Sezione del Partito Socialista Italiano al corso Principe di Napoli n.13.
di indire la prima riunione del Comitato per il giorno 18 dicembre 1944 alle ore 11, nella quale sarà eletto il presidente ed il segretario del Comitato medesimo.
Pertanto il Comitato in armonia con la politica del Governo:
A) Nomini al più presto il Sindaco di Ponza con la relativa Giunta;
B) Sottoponga di volta in volta al Capo dell’Amministrazione Comunale al fine di poterle porsi in esecuzione, tutte quelle proposte utili per un migliore approvvigionamento dell’Isola; all’istituzione di pubblici servizi ritenuti indispensabili; ad un severo, sereno ed imparziale controllo tanto sulla gestione di detto approvvigionamento quanto su ogni altro pubblico servizio fosse sospettato di abusi;
C) Faccia radicare nella coscienza dei Ponzesi che è nostro capitale interesse, quindi nostro supremo dovere, aiutare in tutti i modi l’azione degli Alleati, già impegnati solennemente a favorire la nostra ricostruzione ed a rendere sacra a tutti l’Unità e l’Indipendenza Italiana nel consorzio delle nazioni nemiche di ogni imperialismo ed amiche della pace;
D) Favorisca la propaganda antifascista nel senso che vanno ripresi ed educati quanti osassero insinuare essere guerra di mercenari questa nostra guerra a fianco degli Alleati perché come per i Francesi, come per i Polacchi, come per gli Jugoslavi ecc., è invece guerra di redenzione in quanto chi imporrà il rispetto ai suaccennati impegni assunti di fronte al Mondo e perché soltanto la nostra massima partecipazione alla lotta contro il Nazifascismo ci farà salvare tutto quello che il Risorgimento e le guerre d’Indipendenza ci hanno dato.
Una copia di questo verbale venne trasmesso al Comitato di Liberazione Nazionale di Littoria, alla Prefettura di Littoria, al Comune di Ponza alle rispettive Segreterie Provinciali dei quattro partiti ed al Comando Stazione CC.RR di Ponza
Deliberazione n°1
Comitato di Liberazione Nazionale di Ponza
Il giorno 18 dicembre 1944 si sono riuniti nella Sede del Comitato stesso:
1) Curcio Temistocle e Morrone Ferdinando per il Partito Comunista di Ponza;
2) Martinelli Silverio e Zecca Silverio per la Democrazia Cristiana di Ponza;
3) Baglio Antonino e De Marco Gaetano per il Partito Liberale di Ponza;
4) Sandolo Luigi e Conte Furio per il Partito Socialista di Ponza;
quali rappresentanti dei rispettivi partiti in seno al Comitato di Liberazione.
Vista la deliberazione del 16 c.m. dei rappresentanti dei partiti si passa a discutere il seguente
Ordine del Giorno
1) Elezione del Presidente del Comitato;
2) Nomina del segretario Cassiere del Comitato stesso;
3) Designazione del Sindaco e della Giunta Comunale.
Il Comitato
Designa all’unanimità quale Presidente il Socialista Sandolo Luigi e Segretario Conte Furio Socialista. Circa la discussione di cui al n°3 di questo ordine del giorno (designazione del Sindaco e della Giunta il Comitato) si aggiorna per il 2 gennaio.
Deliberazione n° 2
Comitato di Liberazione Nazionale di Ponza
Il giorno 2 gennaio 1945 si sono riuniti nella Sede del Comitato stesso:
1) Curcio Temistocle e Coppa Adalgiso per il Partito Comunista di Ponza;
2) Martinelli Silverio e Zecca Silverio per il Partito Democratico Cristiano di Ponza;
3) Baglio Antonino e De Marco Gaetano per il Partito Liberale di Ponza;
4) Sandolo Luigi e Conte Furio per il Partito Socialista di Ponza;
è all’ordine del giorno la nomina del Sindaco e della Giunta Comunale di Ponza.
I Comunisti propongono come Sindaco il Socialista Sandolo Luigi. I Democratici Cristiani propongono come Sindaco il Liberale Giuseppe Di Monaco. I Liberali propongono come Sindaco il liberale Giuseppe Di Monaco. I Socialisti propongono come Sindaco il Socialista Luigi Sandolo.
I Socialisti si oppongono alla nomina del Liberale Giuseppe Di Monaco perché anche l’Amministrazione Comunale di costui sia dal lato finanziario che annonario deve essere sottoposto a controllo, essendo egli stato capo dell’Amministrazione Comunale nel periodo antecedente a quella di Feola Antonio e perché il Di Monaco è stato Segretario politico al Fascio di Ponza. Invita pertanto i Demo-Cristiani e i Liberali a proporre altro nominativo per eventualmente eleggerlo Sindaco di Ponza.
I Liberali osservano che proprio il Comitato Direttivo del Partito Liberale tra cui è compreso il Di Monaco ha promosso la costituzione del Comitato di Liberazione con preciso scopo soprattutto di inquisire sulla gestione dell’Amministrazione del Di Monaco e del Feola. Esprimono poi il parere che per designare l’altro nome per la nomina del Sindaco bisogna fissare un’altra adunanza al fine di poter prendere accordi in seno al Partito sull’altro nome che credessero opportuno di fare.
I Democratici Cristiani fanno osservare che il nome di Giuseppe Di Monaco a Sindaco di Ponza non è stata fatta per partigianeria ma perché il nome di Giuseppe Di Monaco è stato fatto in seno al Partito Democratico Cristiano con la quasi totalità dei voti. Non risulta poi ai Demo-Cristiani che Giuseppe Di Monaco, come capo dell’Amministrazione Comunale, durante il periodo 8 settembre 1943 fino al giorno delle sue dimissioni, si sia macchiato d’infamia o che abbia malamente amministrato il Comune di Ponza. Risulta invece che durante il periodo della sua Amministrazione Comunale, Giuseppe Di Monaco non curante della sua salute malferma, ha affrontato per il bene dei Ponzesi, proprio nel periodo della fame che mieteva vittime, ogni rischio. Risulta ancora che il Sig. Di Monaco durante il periodo della sua gestione ha ben meritato dal paese e che le sue reiterate domande di dimissioni motivate da ragioni di salute non sono mai state accettate dalle autorità competenti perché ritenevano che il Di Monaco era l’unica persona degna di reggere le sorti del Comune. Non dimenticano i Demo-Cristiani che fu proprio il Sindaco Di Monaco ad ottenere dagli Alleati, abbondanti scorte di generi alimentari per evitare che la popolazione rimanesse senza pane come precedentemente si era verificato. Che i generi alimentari pervenuti sull’isola fossero stati concessi gratuitamente dagli Alleati e venduti invece a prezzi esagerati alla popolazione non risulta ai Demo-Cristiani. Ma ove questo fosse avvenuto i Demo-Cristiani chiedono che si faccia luce completa e si denunzi il Di Monaco alle autorità giudiziarie.
I Democratici-Cristiani di fronte all’opposizione fatta dai Socialisti sul nome di Giuseppe Di Monaco a Sindaco di Ponza non possono attualmente sostituire il nome di Di Monaco con un altro nominativo perché debbono interpellare gli scritti al Partito. E poiché la difficoltà di fare altro nominativo proprio in questo momento potrebbe sembrare una manovra per differire la nomina del Sindaco. I Demo-Cristiano protestano contro questa insidia e fanno notare che essi chiedono che venga fatta luce sull’Amministrazione Comunale dei signori Sindaci Di Monaco Giuseppe, Antonio Feola e Guarino Francesco e vengono deferiti alle autorità competenti ove mai venisse dimostrato che la loro Amministrazione è stata danno ai cittadini ponzesi.
I comunisti si associano ai compagni socialisti per le riserve fatte al nome del Di Monaco e ricordano che fu proprio il Di Monaco a proibire durante la sua Amministrazione Comunale la costituzione del Partito Comunista in Ponza e che durante la sua Amministrazione furono perseguitati e minacciati d’arresto.
D’accordo viene stabilito che il Comitato si riunisca per decidere sul medesimo ordine del giorno, giovedì 4 corrente alle ore 15.
Comitato di Liberazione Nazionale di Ponza
Deliberazione n° 3
Il giorno 5 gennaio 1945 si sono riuniti nella Sede del Comitato stesso:
1) Curcio Temistocle e Coppa Adalgiso per il Partito Comunista di Ponza;
2) Martinelli Silverio e Zecca Silverio per il Partito Democratico Cristiano di Ponza;
3) Baglio Antonino e Di Marco Gaetano per il Partito Liberale di Ponza;
4) Saldolo Luigi e Conte Furio per il Partito Socialista di Ponza;
è all’ordine del giorno la nomina del Sindaco e della Giunta Comunale di Ponza.
I Comunisti confermano la precedente denominazione cioè il socialista Sandolo Luigi a Sindaco di Ponza.
I Demo-Cristiani insistono sul nome del Liberale Giuseppe Di Monaco.
I Liberali riconfermano la designazione del Liberale Giuseppe DI Monaco a Sindaco di Ponza perché nonostante egli fosse stato Segretario Politico del Fascio di Ponza, durante la sua gestione di capo del Comune di Ponza nel periodo turbinoso dell’inverno decorso si acquistò delle spiccate benemerenze prodigandosi anche con il pericolo della vita a sollievo della popolazione tanto che anche i dieci milioni concessi dagli Alleati a Ponza fu esclusivamente merito Suo personale avendo gli Alleati stessi riconosciuti in Lui un apostolo di bene rivolto a sollevare le sorti dell’isola tanto costernata in quel tragico periodo.
I Socialisti confermano la precedente designazione cioè il Socialista Luigi Sandolo.
I Socialisti, considerato che non è possibile raggiungere l’accordo per la nomina del Sindaco e della Giunta Comunale di Ponza, perché i Liberali, mentre gridano di voler far luce sulle calunniose dicerie correnti in Ponza sull’Amministrazione Di Monaco e Feola, loro correligionari, dall’altro indicando a Sindaco lo stesso Di Monaco dimostrano chiaramente di voler eludere che si faccia questo controllo e perché i Demo-Cristiani in cambio coi Liberali perseguono lo stesso scopo, mentre avrebbero dovuto per l’occasione fiancheggiare i social comunisti che vogliono veder chiaro come si sono squagliati i dieci milioni dati al Comune di Ponza.
A questo punto i Liberali e i Demo-Cristiani abbandonano la sala indispettiti di quanto veniva dettato a verbale.
I Socialisti fanno veti perché la prefettura di Littoria proceda subito ad una severa inchiesta sulla gestione Feola-Di Monaco al fine di accertare:
1) Le responsabilità del taglio del bosco di Zannone e dove è andato a finire il denaro da esso ricavato;
2) Quanti e quali viveri gli Alleati, durante i primi mesi del decorso anno, hanno dato gratuitamente ai Ponzesi, che in effetti hanno sempre pagato;
3) Quanti milioni di lire il Comune di Ponza ha ricevuto dagli Alleati per lavori pubblici come opere assistenziali;
4) Come si sono spesi questi milioni, mentre nella cassa comunale non v’è oggi nemmeno il denaro per pagare gli stipendi agli impiegati;
5) Se è stata distribuita tutta la pasta che in settembre-ottobre scorso è stato fatto pastificare in continente;
6) Perché in Ponza viene distribuita farina incommestibile perché imbrattata di nafta;
7) Quante centinaia se non migliaia di buoni annonari, rilasciati anonimi a favore di amici, parenti e compari degli amministratori comunali;
8) Perché non sono state distribuite le centinaia di migliaia di lire date dagli alleati per lenire l’indigenza dei pescatori ponzesi;
9) Se tutti gli atti amministrativi dall’8 settembre 1943 ad oggi sono in regola.
Chiediamo infine che venga sostituito l’attuale Commissario Prefettizio Guarino Francesco, perché questi essendo stato Vice Sindaco con Di Monaco e Feola per comprensibili ragioni non può avere l’indipendenza necessaria per amministrare il Comune e favorire obbiettivamente la richiesta inchiesta.
I Compagni Comunisti si associano pienamente alle osservazioni ed alle richieste dei compagni socialisti. E fanno osservare che non è affatto vero quanto gratuitamente hanno dichiarato i rappresentanti liberali circa l’attaccamento dimostrato dal Di Monaco alla Amministrazione Comunale, perché costui dovette rifugiarsi nella vicina isola di Zannone per sfuggire alle ire della popolazione ponzese malcontenta della sua gestione, ragione per cui il Di Monaco dovette rassegnare le dimissioni da Sindaco stante in Zannone stesso.
Questo verbale venne firmato solo dai Socialisti e Comunisti perché i Democristiani e i Liberali avevano abbandonato per protesta la riunione.
Al seguente verbale non c’è numero.
L’anno 1945 il giorno 19 febbraio si sono riuniti:
1) Curcio Temistocle e Coppa Adalgiso per il Partito Comunista;
2) Zecca Silverio e Colonna Ciro per il Partito Democratio-Cristiano;
3) Baglio Antonino e Di Monaco Gaetano per il Partito Liberale;
4) Sandolo Luigi e Conte Furio per il Partito Socialista.
E’ all’ordine del giorno la nomina del Sindaco e della Giunta Comunale. All’unanimità viene nominato Sindaco Furio Conte di Giosuè e di Migliaccio Lucia nato a Ponza il 14 marzo 1919 professione e Perito Industriale, rappresentante del Partito Socialista e componente della Giunta Comunale i signori;
1) Vitiello Salvatore di Erasmo iscritto al partito Democratico-Cristiano;
2) De Marco Gaetano fu Angelo, iscritto al Partito Liberale;
3) Curcio Temistocle fu Giovanni, iscritto al Partito Comunista;
4) Marano Giuseppe di Domenico, indipendente membri effettivi.
e membri supplenti:
5) Catena Luigi fu Pasquale, indipendente;
6) Conte Aniello di Francesco indipendente;
Silverio Lamonica
4 Marzo 2013 at 13:18
Un plauso ed un ringraziamento a Vincenzo perché ha messo a disposizione di questo sito un documento di notevole importanza ed interesse della nostra storia isolana, da cui si evincono alcuni aspetti di rilievo:
1) Partiti molto diversi tra loro si aggregano, come nel resto d’Italia, per risollevare le sorti del paese.
2) L’intransigenza nella scelta del Sindaco (G. Di Monaco, osteggiato per il suo passato di militante fascista e per una non “limpida” gestione della cosa pubblica)
3) Prevale la tesi social-comunista e viene scelto il socialista Furio Conte, anche con l’adesione della D.C. e del P.L.I. (che io interpreto come segno di maturità, non di arrendevolezza)
4) Si legge, nel lungo verbale, qualche apprezzamento poco “lusinghiero” sulla figura dell’ex sindaco Antonio Feola. Ma da una lettura attenta dei documenti storici (v. anche S. Corvisieri in “All’Isola di Ponza” e “Zibaldone”), dati i tempi, Feola (Totonno Primo) incappò inevitabilmente in qualche “leggerezza procedurale” nell’amministrare la cosa pubblica. Il merito di aver pilotato fino a Ponza una nave carica di viveri, nell’imperversare di una tempesta è di gran lunga ben superiore a quel demerito.
6) Veniamo all’oggi: A Ponza è stata eletta un’Amministrazione da poco più di un terzo degli elettori. L’isola attraversa un momento molto delicato: PAI, PUA, Laziomar e quant’altro… non sto qui a rielencare.
Il momento non è grave come nel 1944/45, ma quasi e può precipitare.
La domanda: Vogliamo dare TUTTI un gesto di responsabilità, come fecero i capi partito di allora D.C. e P.L.I, dando suggerimenti, anche critici, ai nostri attuali amministratori, sentendoci però UNITI come lo furono i membri di quel glorioso C.L.N. ponzese?
Sandro Russo
5 Marzo 2013 at 07:32
Onore e ammirazione per Silverio Lamonica – il ringraziamento si estende a Vincenzo Ambrosino – per il suo commento all’articolo sui verbali del Comitato di Liberazione Nazionale in Ponza.
E’ – attraverso le sue parole – la prova più chiara del “trarre dal passato lezioni e guida per il futuro”.
Con Silverio abbiamo scherzato spesso sugli incerti dell’età che avanza e sugli effetti del pensionamento, utilizzando per noi ‘pensionati’ il termine “quiescenza”.
Ebbene Silverio, grazie per la tua saggezza, e per uno sguardo sul mondo che non è per niente ‘quiescente’!
Luigi Maria Dies
5 Marzo 2013 at 12:26
Bravo Vincenzo! Un bell’esempio di come, per fare, le realtà, anche le più diverse, si devono compattare. I commenti acidi, le critiche, le cattiverie, lasciamoli a chi è privo di energie positive.
Paolo Iannuccelli
5 Marzo 2013 at 23:54
Una storia irripetibile
Grazie a Vincenzo per aver pubblicato quello splendido e prezioso documento redatto dal Cnl di Ponza nel lontano 1944. Altri tempi, altri uomini, altre intelligenze rivolte solamente a un futuro migliore, dopo una guerra insensata. Quanto avvenuto in Italia, dal 1946 al 1948, è stato un esempio di grande senso delle istituzioni, di moralità, di coscienze vive ed aperte al dialogo per il bene comune, con la volontà di risorgere dalle ceneri di un paese in macerie. Gli illuminati compagni comunisti e socialisti capirono l’importanza del dialogo con i cattolici e i liberali, Ponza ne fu un esempio concreto, tra i primi in Italia. Non dimentichiamolo.
Silverio Lamonica, naturalmente, plaude a quella irripetibile iniziativa politica, fatta di decisioni condivise. Vorrei dirti, caro Silverio, che quei momenti di alta politica, quei frangenti gloriosi e patriottici, sono solo un flebile ricordo.
L’Italia va a rotoli, Ponza la segue a ruota.
Facciamo qualcosa, ma senza alcuna programmazione non si va lontano, occorre da parte di tutti maggiore professionalità, senza lasciare nulla al caso e all’improvvisazione permanente.
A proposito: avete letto la pagina di Latina Oggi sulla crisi del calcio isolano, tutto sulle spalle del solito e solo Biagio Rispoli? Il giovane Coppa, con una lettera al giornale, ha evidenziato uno stato di cose di pura emergenza. Non facciamo sparire anche il football, nato per la passione di pochi ma capace di interessare 400 persone alle partite casalinghe a Calacaparra e almeno 100 nelle trasferte.
Spariti basket, calcio a 5, dragon boat, pallamano da spiaggia, tennistavolo, ora il calcio. Perchè?
Luigi Maria Dies
8 Marzo 2013 at 15:44
Domenica 3 Giugno 1945 – Oggi l’assemblea elegge il Comitato esecutivo dei festeggiamenti (per la festa di S. Silverio) con a capo il Dott, S. Martinelli, presidente.-Il sindaco, Furio Conte è presidente onorario-. Cassiere Antonio Feola, segretario Peppino Zecca. – Si decide di chiamare l’addobbatore a Napoli, di non sparare bombe e di accettare l’offerta di L50.000 dei pescatori per la musica forestiera.
Dal comitato di liberazione al comitato dei festeggiamenti, gli stessi nomi. Chi vuole fare non si tira indietro.
Una riflessione minima: Chiedere conto a chi amministra di ciò che amministra è giusto e comprensibile, non necessariamente deve suscitare dei sospetti.
antonello feola
17 Giugno 2014 at 23:11
…quando i partiti politici contavano qualcosa. grazie vincenzo per avermi fatto presente questo tratto di storia. grazie silverio lamonica per l’analisi fatta a riguardo degli apprezzamenti poco lusinghieri sull’operato di mio nonno antonio feola detto totonno primo nel suo breve periodo da sindaco. furono proprio queste ostilità da parte dei suoi compaesani a determinare la sua rovina sia finanziaria che fisica. nessuno di loro prese in considerazione che egli per ben 30 mesi cioè dall’affondamento del santa lucia (24 luglio 1943) al 30 novembre 1945 provvedette A SUE SPESE ai collegamenti di ponza e ventotene col continente,o all’impresa eroica con cui egli insieme ad altri ponzesi riuscì a portare un vapore inglese a ponza carico di viveri in mezzo ad una tempesta portando fine alla fame che imperversava nell’inverno del 1944, o all’istituzione insieme a mons Dies del monte dei pegni opera di s silverio aiuto ai bisognosi in cui egli era il finanziatore dell’opera… e molto altro.
egli, a causa di queste accuse subì molti processi ma si vide assolto definitivamente nel 1950 da tutte le accuse. purtroppo i costi subiti per i processi sommati ai mancati guadagni dovuti ai pignoramenti forzati dei suoi motovelieri lo mandarono a fondo contribuendo alla sua prematura morte nel 1955.
solo adesso, dopo 70 anni, ponza ha finalmente detto grazie a totonno primo. di ciò ringrazio la pro loco, il comune di ponza, il comune di ventotene e la comunità arcipelago. ringrazio maggiormente gino usai il quale, insieme a gennaro di fazio, ha narrato la storia di mio nonno (a dicembre scorso nella sala parrocchiale di ponza) rendendo pubblico quanto egli fece per la sua amata ponza.
adesso si che totonno primo può riposare in pace!