di Silverio Lamonica
Nel libro dei proverbi ‘A Panie di Ernesto Prudente (….) si trova il detto: “Voglio esse condannato d’a legge ’e Ponza”.
È un detto attribuito presumibilmente a Pulcinella, forse tratto da una delle tante farse della commedia dell’arte napoletana.
Nel settecento, un po’ prima della colonizzazione – riferisce il Tricoli – giunse a Ponza un certo Pietro Migliaccio, perché accusato “di aver ferito con un coltello un suo conoscente”. L’isola lo accolse e qui visse indisturbato. Forse da questo fatto e da altri episodi analoghi nacque quel detto che, ai giorni nostri, sembra essersi esteso a tutta l’Italia, considerate le pene molto blande inflitte a chi si macchia di gravi delitti, ultimo caso l’ex brigatista uscito dal carcere in “licenza premio” che partecipa ad una rapina in pieno centro di Roma, finita in tragedia, purtroppo per lui, come riportano stampa e televisione.
“La musica” è ben diversa in Cina, dove alcuni condannati alla pena capitale sono stati filmati poco prima dell’esecuzione! Un fatto analogo accadde negli Stati Uniti d’America nel novembre del 1994: un giudice, nell’emettere la sentenza di morte, precisò che l’esecuzione poteva essere trasmessa dalle reti televisive. Le televisioni americane, si sa, sono in genere commerciali e vivono di sponsor (non so se un fatto analogo avvenga per quelle cinesi). Comunque quella funerea notizia di cronaca, letta sul treno Formia – Cisterna, dove prestavo servizio come direttore didattico, mi ispirò immediatamente la seguente poesia, pubblicata nel 1996, nella raccolta “Signori, in carrozza!” Editore Joppolo – Milano.
PENA ESEMPLARE
Un giudice negli USA
emise la sentenza
per pena capitale
d’un barbaro assassin
.
Ma ciò che più stupisce
è che quella condanna
sarà mandata in onda
dalla television!
.
Così gli americani,
tra spot, annunci vari
godran dell’omicida
la miserevol fin.
.
Già vedo il confessore
entrare nella cella
con la sua brava Bibbia,
ma c’è lo spot, ahimé!
.
“La Bibbia ed i Vangeli,
in aureo cofanetto,
in ogni libreria
affrettati a comprar!”
.
Poi esce il carcerato
tenuto dai gendarmi,
è troppo scuro in viso:
la barba non curò.
.
Ed ecco la reclame:
“Usate la Gillette
che il volto giovanile
a tutti voi mantien!”
.
Avanza il condannato
nel lungo corridoio
ma su quel capo mesto
la mosca si posò.
.
La bomboletta appare,
con spruzzo repentino,
la mosca cade secca
pur senza didditti!
.
E varca il disperato
la cella della morte,
la sedia s’intravede
per l’ultimo respir.
.
Vediamo di soppiatto
in fila le poltrone:
“A rate le cediamo
venitele a comprar!”
.
Il misero è seduto,
gli elettrodi sul capo,
la scena si trasforma
per la pubblicità.
.
Irrompe la modella
coi bigodini in testa
sotto un vistoso casco
“da Gim il Parrucchier”
.
La scarica fatale
lo sventurato ammazza.
Giustizia è stata fatta,
spettacolo esemplar!
.
Dai titoli di coda
emerge: “Bellomunno
la multinazionale
di pompe e funeral”.