di Paolo Iannuccelli
I toni degli ultimi interventi apparsi su Ponza racconta mi sembrano davvero eccessivi.
Quando l’iniziativa fu presentata due anni fa al teatro Ponchielli di Latina si parlò lungamente della nascita di un sito a carattere prettamente culturale “…per non disperdere tracce e memoria di Ponza e dei ponzesi”.
Adesso mi accorgo, da attento lettore e collaboratore della testata giornalistica, che certe parole sono inutili e sopra le righe, non aiutano l’isola a superare un momento difficile come questo.
Non voglio apparire il Buon Samaritano ma invito calorosamente tutti gli amici di Ponza racconta ad evitare inutili e dannosi nervosismi che non rispecchiano la realtà isolana.
pino iuliano
2 Marzo 2013 at 11:12
Caro Paolo,
è la prima volta che posto su Ponza racconta, tu mi conosci e sai quanta voglia ho io di scrivere e come te amo in modo sviscerato questa Isola che mi ha stregato sin dal primo giorno (28 Luglio 1988) che arrivai da Anzio con il Falerno.
Molto spesso negli ultimi tempi ho avuto l’impressione che il taglio del blog abbia preso una strada ben diversa da quello che è l’obbiettivo, cioè essere un mezzo di divulgazione volto a far conoscere Ponza non solo per le sue bellezze naturali, ma anche con la sua cultura e scoprire nei racconti dei “tanti” quello che di buono ha Ponza e i Ponzesi, da questo emerge quanto ci tengono i Ponzesi alla propria Isola e le sue origini che risalgono sin dal “neolitico”.
Un saluto Affettuoso a te e tutti i lettori di Ponza racconta
Pino Iuliano
Linda Mastropietro
2 Marzo 2013 at 11:28
E’ proprio la stessa cosa che ho chiesto qualche sera fa direttamente alla redazione di Ponza Racconta.
Meno male, non sono sola a pensare questo.
Saluti
vincenzo
2 Marzo 2013 at 11:48
Caro Paolo, la sai quella barzelletta?
Due automobilisti si incontrano ad un incrocio e hanno un diverbio sulla precedenza. Uno abbassa il finestrino e chiudendo il medio e l’anulare della mano fa le corna all’altro; L’altro abbassa il finestrino e mostra al primo un accendino.
La moglie che sta seduta alla sua destra gli domanda: “ma che fai quello ti fa le corna e tu gli mostri l’accendino”. Il marito risponde: “Vedi cara, ognuno mostra quello che ha!”.
I toni, le parole, gli atteggiamenti, i contenuti sono bagagli che esprimono modi di pensare, comportamenti innati, atteggiamenti voluti. L’uomo è capace di dire ti odio, quando vorrebe fortemente dire ti amo.
Ma volevo evidenziarti comunque che “i nervosismi, che ognuno esprime in base al suo modo di concepire la coesistenza civile, sono più che palesi e rispecchiano in questo momento l’isola reale.
Per quanto riguarda quello che ha detto Pino Iuliano: “Ponza Racconta era nata per mettere in cassaforte solo il buono”, io correggerei: con l’interpretazione del buono, che altra cosa. E poi voglio ricordare che l’attuale “presente” sarà il passato di domani e quindi i futuri gestori che festeggeranno il centenario di Ponza Racconta leggeranno e interpreteranno con un altro sguardo e con un’altra testa le parole ormai fossilizzate di Vigorelli e di Pietroniro.