di Biagio Vitiello
Si portano a conoscenza della popolazione e delle Autorità il pericolo e l’attualità di frana lungo la falesia sud – sud ovest della collina cosiddetta del “Belvedere”
La falesia che sostiene la collina del Belvedere continua infatti a franare con grave pregiudizio per la pubblica e privata incolumità.
È del giorno 28.10.2012 l’ultimo crollo documentato e l’acqua caduta nelle ultime settimane non ha certo migliorato la situazione, esponendo la zona a rischio di nuovi cedimenti.
La situazione è già stata portata a conoscenza delle Autorità competenti.
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N.B.
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Michele Rispoli
23 Febbraio 2013 at 11:43
Gli avvenimenti e le denunce degli ultimi giorni letti su ‘Ponza racconta’, mi ha fatto capire che non è facile avere cervello, furbizia o intelligenza. Mi meraviglio che i cacciatori sparano e non guardano dove la pallottola arriva.
vincenzo
23 Febbraio 2013 at 12:48
Caro Vigorelli, Ferraiuolo e Balzano vi avevo chiesto prima delle elezioni di non presentarvi perchè la situazione dell’isola sapevo che era drammatica e quella situazione aveva bisogno di due fattori indispensabili:
1) un impegno straordinario dello stato che solo un commissario poteva ottenere;
2) la creazione di un coordinamento cittadino formato da voi tre e altri punti di riferimento di questa comunità, con l’obbiettivo di unire l’isola e sintetizzare in un documento condiviso le emergenze dell’isola.
L’imparzialità e l’autorevolezza del commissario da una parte e l’unità e il consenso rappresentato dal coordinamento cittadino dall’altra potevano avere la giusta efficacia per mettere al centro della politica regionale e nazionale le esigenze della nostra isola.
Oggi Caro Vigorelli, Ferraiuolo e Balzano vi chiedo in base alle vostre responsabilità istituzionali il massimo impegno. La situazione ha bisogno di molta responsabilità. I problemi non possono continuare ad essere individuali e personali. Il PAI è un problema politico! Se lo lasciamo alle iniziative, alle denunce, alla delazione, all’arte di arrangiarsi sarà la fine per tutti.
Biagio Vitiello
23 Febbraio 2013 at 14:34
Egr. Geometra Rispoli Michele,
né con la tua intelligenza (né con la furbizia) riesci a capire che per la collina Belvedere ci sono 1.000.000 di euro da spendere per il dissesto idrogeologico, che l’amministrazione Porzio voleva impegnare (taroccare) per via Parata che non è pericolante.
Mazzella Antonio
24 Febbraio 2013 at 14:06
Qualcosa non quadra in quello che si è scritto.
La Parata presenta pericoli, tanto è vero che è transennata. E’ una strada trafficata e dunque l’Amministrazione precedente ha fatto bene a voler dirottare soldi regionali per un interesse pubblico.
La zona del Belvedere che avrebbe dovuto essere salvaguardata con quei soldi, interessava soltanto privati.
Fra il pubblico e il privato c’è differenza
Biagio Vitiello
24 Febbraio 2013 at 14:44
I soldi stanziati per il Belvedere non riguardano solo il privato ma anche il pubblico e la pubblica incolumità. Per via Parata rammento che vi è una perizia che conferma la non pericolosità; ma se ci fosse stato per davvero pericolo si dovevano sgomberare gli immobili attigui: scuola, albergo e altre abitazioni.
polina ambrosino
24 Febbraio 2013 at 21:04
Rispondendo agli ultimi due interventi, vorrei sottolineare come l’assurdo sia (quasi) una norma giuridica a Ponza. La Parata, intesa come quartiere, quindi comprendente la scuola, la casa del dott. Sandolo, il Bellavista e la strada che sale per gli Scotti, è zona rossa, per dirla con il PAI. Infatti si era più volte parlato di chiusura di tutta la zona, immobili inclusi. Ma dato che c’è la scuola, nonchè l’hotel Bellavista, com’è, come non è, è risultato che l’unica cosa pericolante sia il muro di affaccio al mare (quello transennato), tutto il resto è sicuro. Mi domando come sia possibile: se dovesse VERAMENTE avvenire un crollo a livello strutturale del costone di roccia sottostante quel muro, chi può sapere fin dove la falesia crollerebbe? Chi può dire che non si trascinerebbe anche la strada che vi si appoggia con tutti gli stabili che vi sono appoggiati?? mah! misteri delle perizie geologiche, misteri di chi ha voluto, fortissimamente voluto, che la Parata fosse dichiarata zona sicura (contro altre zone, come la Pezza di Santa Maria che invece sono state dichiarate alluvionali, sismiche e a rischio di tutto e di più)… Speriamo che si faccia chiarezza, che se esistono pericoli seri si prendano provvedimenti seri, che la sicurezza sia garantita a prescindere da chi la chiede e che non esistono più zone di serie A (SICURE A PRESCINDERE) e zone di serie B (PERICOLOSE A PRESCINDERE).
Antonio Mazzella
26 Febbraio 2013 at 13:02
Al fine di comprendere meglio le cose, si porta a conoscenza che sottostante al Belvedere si era chiusa, da parte di un privato, al bagno di tutti una caletta, per farne un giardino acquatico.
I soldi regionali per la messa in sicurezza del Belvedere avrebbero permesso a quel privato di sfruttare a fini personali una caletta di tutti.
Biagio Vitiello
26 Febbraio 2013 at 17:27
Ad Antonio Mazzella rispondo che per La Caletta avevo regolare concessione demaniale, che mi fu tolta (dopo aver pagato anche il canone di cui non ho mai avuto il rimborso) perché c’era il “pericolo di frana”. Intanto lo informo che il Giardino Acquatico era un’opera di interesse pubblico e che il progetto prevedeva la chiusura della caletta con massi e l’immissione di pesci. Questo è stato un ulteriore interesse turistico perso per una Ponza che lui sembra piacere poco.
Salvatore Migliaccio
28 Febbraio 2013 at 15:52
Cari amici, alcuni anni fa passando sotto il belvedere vidi una catena a mare che impediva l’accesso alle barche in quella caletta. Mi pare d’aver capito chi la mise e perché.