di Francesco De Luca (Franco)
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Di Raniero da Ponza non si è saputo nulla fino al 1996, quando uno studioso bresciano, Mario Moiraghi, organizzò a Ponza un Convegno (Università di Calabria – Università Cattolica di Brescia – Università Cattolica di Milano – Oxford – Certosa di Firenze – Pinacoteca di Bologna – Humboldt Universitat Berlino), che mise in luce:
A – la relazione feconda fra Raniero e Gioacchino da Fiore;
B – l’importanza dell’incarico quale “legato pontificio”;
C – la ricchezza delle notizie esposte nelle sette lettere che Innocenzo III inviò a Raniero dal 16 aprile 1198 al 12 luglio 1199;
D – l’assoluta mancanza di suoi scritti.
Da tutto ciò il Moiraghi trasse spunto per un libro “Il primo inquisitore” – Editore Ancora – 2007.
Per la cronaca occorre sapere che il Moiraghi s’imbatté in un dipinto – in una chiesa bresciana – raffigurante un Prelato con accanto un Cistercense che dona la “Regola” agli Umiliati.
Il dipinto è di Simone dei Crocifissi e la didascalia chiarisce che si tratta di Bernardo da Chiaravalle nell’atto di dare la “Regola”.
Bernardo da Chiaravalle era stato nel passato l’estensore della “Regola Cistercense”, la quale modificava l’antica regola benedettina.
La “Regola” degli Umiliati fu approvata nel 1200.
Bernardo di Chiaravalle era morto nel 1153 e dunque l’attribuzione della donazione a lui era impossibile.
Il Moiraghi ipotizzò che l’unico Monaco cistercense in grado di scrivere la “Regola” agli Umiliati poteva essere soltanto Raniero da Ponza.
Da qui partì la sua ricerca e la pubblicizzazione della scoperta.
Rimane molta parte oscura della sua vita e dell’opera. E ciò alimenta il fascino di questo personaggio importante e schivo, in primo piano nelle vicende storiche del suo tempo e desideroso di chiudere la vita nella sua isola.
La qual cosa induce noi Ponzesi ad esaltarne la figura ancora di più, a spingere ulteriormente la ricerca per conoscerlo, ad essere fieri della sua appartenenza a Ponza.
[Raniero da Ponza. (3) – Fine]