di Francesco De Luca (Franco)
Il più interessante dei toponimi riguarda Ponza.
Fino agli anni ’80 il nome dell’isola dagli studiosi tutti era riportato al latino pontus che segue la parola greca pontos. Significano, in tutt’e due le lingue : mare.
Ponza, terra nel mare.
Apollonj Ghetti già si chiedeva nel ’68, senza risposta: ma perché proprio Ponza i Romani chiamavano l’isola, per antonomasia.
Uno studioso del basso Lazio, grecista, Castrichino (“Grecità toponomastica delle isole ponziane” – Ed. Caramanica – 1988 ), rivide il percorso dei Greci, provenienti da sud. Lasciate le isole partenopee si incontrano CINQUE isole (Ventotene, Santo Stefano, Palmarola, Zannone, Ponza) e la denominazione PENTA, ossia “le cinque isole” (l’isola maggiore dà il nome a tutto l’arcipelago ), le identifica.
I Volsci, colonizzando le isole (perché essi furono i primi abitanti), trasportarono il nome Penta nella loro lingua. Divenne PUNTIA.
I Romani, soggiogando i Volsci, trasformarono Puntia nella latina PONTIA.
Due argomentazioni a supporto: Pandataria, nome antico di Ventotene, in greco significa la prima delle cinque isole; le “paludi pontine” è espressione greca che significa le paludi dopo le cinque isole.
La conseguenza più importante da sottolineare è che:
pontino è tutto ciò che riguarda la costa laziale;
ponziano è ciò che riguarda l’arcipelago;
ponzese attiene all’isola di Ponza.
E’ Pasquale Mattej che, assumendo la locuzione dagli isolani chiama gli abitanti di Ponza: Ponzesi.