di Silverio Lamonica
In queste ore è in pieno svolgimento la gara di solidarietà nazionale per Telethon, per sostenere la ricerca sulle malattie genetiche. Tutta la Nazione è mobilitata, anche in un momento di grande crisi economica. Anzi, proprio in queste occasioni, quando lo Stato non ce la fa a finanziare la ricerca, sono i cittadini che devono supplire le carenze della Nazione. In primo piano, in questa gara di solidarietà, spiccano le scuole e non poteva essere diversamente. Nella mia non breve carriera di insegnante, poi di direttore didattico, ho vissuto diversi casi di inserimento scolastico riguardanti bambini ‘diversamente abili’, parecchi con malattie genetiche, che non sto qui ad elencare. Li ho sempre considerati anche figli miei. Sì, sono figli nostri e come genitori responsabili non li possiamo trascurare. Uno di loro, molto grave, mi ispirò la seguente poesia che spero – nel suo piccolo – servirà a mobilitare ulteriormente le coscienze dei lettori.
Musicoterapia
Stai lì, immoto, su quella carrozzella
e fissi il vuoto con gli occhi quasi spenti
ché non t’accorgi dei ripetuti accenti
dei tuoi compagni che han lieta la favella.
Maria t’assiste, qual premurosa ancella
e t’accarezza ai flebili lamenti.
Presto i compagni, alla lezione attenti,
ti fanno festa: chi canta e chi saltella.
Accenna il labbro un timido sorriso;
di nuova luce s’accendon le pupille
e un po’ di gioia s’affaccia sul bel viso.
Le dolci note, qual vivide faville,
il triste nulla per te hanno reciso
per l’aer le insegui festose a mille a mille.