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“1989. Che ora è”, il racconto del film

di Fabio Lambertucci

Presentazione
Nel febbraio 1989 il grande regista Ettore Scola (1931-2016) girò per intero a Civitavecchia il film “Che ora è” con Marcello Mastroianni (1924-1996) e Massimo Troisi (1953-1994). La città portuale laziale fu scelta perché serviva per la storia, ambientata in un solo giorno, un luogo di mare vicino a Roma nel quale vi fosse anche una caserma dove Troisi, il figlio Michele, doveva svolgere il servizio militare di leva. Così in un giorno piovoso di febbraio il facoltoso avvocato romano Marcello si confronta e si scontra con il figlio Michele, laureato in Lettere, circa i suoi futuri progetti di vita. Michele, ragazzo schivo e non interessato al successo, vuole invece restare a Civitavecchia dove ha trovato la sua dimensione tra gli amici del porto, il bar del sor Pietro, i lettori della Biblioteca comunale e Loredana, una ragazza del posto.
Alla fine sarà un gioco infantile a riconciliare i due.
Ho immaginato la storia della realizzazione di questo bellissimo film vista con gli occhi di un liceale.
F.L.

Che ora è
di Fabio Lambertucci.

Ad Anna

Civitavecchia (Roma), lunedì 13 febbraio 1989.
Ieri sono andato a tifare i nerazzurri del Civitavecchia che purtroppo hanno solo pareggiato 1 a 1 con il Derthona. Mai ’na gioia! Inoltre stamani il cielo è nero e minaccia pioggia. Tuttavia, mentre mi stavo svogliatamente recando al mio liceo, ho notato un insolito trambusto accanto al monumento di Garibaldi: una troupe cinematografica stava scaricando materiali dai camion. Mi sono avvicinato a un capannello di persone e ho chiesto cosa stesse succedendo.
– Sembra che gireranno un film importante! – ha risposto un anziano signore.
– Qui a Civitavecchia? – ho osservato meravigliato – Dicono che hanno visto in giro quel famoso regista comunista, come si chiama… – continuò, cercando nella memoria il nome.
– Fellini! – ha gridato sicuro un  marinaio dei traghetti della Tirrenia.
– Ma quale Fellini, è quello de La Famiglia! – ha corretto un altro signore evidentemente più esperto di Cinema.
– Ma chi? Scola? Ettore Scola! – ho esclamato io.
– Sì sì, proprio lui! – ha confermato Mario, l’edicolante dell’angolo che qualche giornale d’informazione oltre al “Corriere dello Sport”, ogni tanto lo sfoglia.
– Hanno anche visto Marcello Mastroianni e il napoletano che fa tanto ridere… Troisi! – ha annunciato la bella barista del chiosco del viale.
– Chissà di cosa parlerà questo nuovo film di Scola? – pensai incuriosito. Avevo adorato infatti C’eravamo tanto amati, Brutti sporchi e cattivi e Una giornata particolare; meno La terrazza.

Così con questi profondi pensieri ho ripreso la via per la scuola. Quest’anno per fortuna ho una nuova professoressa di Filosofia e Storia, giovane e bella. È di Sinistra, quello di prima invece era un ‘fascio’ e mi stava parecchio sulle palle! Ammetto che mi sto innamorando di lei e mi sa tanto che mi farò comunista, come il nostro sindaco, per tentare di conquistarla! Infatti ora leggo il quotidiano “Il Manifesto” anche se non c’è il calcio, per darmi un tono da Jean-Paul Sartre di provincia! Sono però solo fantasie da tardo adolescente mezzoscemo…

Dopo scuola sono corso emozionato al Ghetto per vedere le riprese del film. Il set era davanti al negozio di calzature di via Cialdi e Mastroianni, con capelli e baffi brizzolati, fumava una sigaretta e Troisi, con i capelli corti, aveva in mano una busta bianca da boutique. I due grandi attori, diretti da Scola con grandi occhiali, prima hanno ammirato la vetrina poi hanno comprato delle scarpe sciccose. Ho sbirciato sul ciak il titolo del film: “Che ora è”. Che titolo particolare! Vedremo…

A casa ho raccontato tutto a mamma ma la cosa non ha suscitato grande entusiasmo. È vero che i miei al cinema ci vanno molto raramente, solo alle feste comandate, e i film che vedono in TV non sono quelli d’autore.
Dopo i compiti sono uscito di sera con due amici e siamo andati giù al porto a curiosare sul set montato al bar dei pescatori addossato alla Rocca all’imbocco della Darsena Romana. Con mia sorpresa tra gli attori che impersonavano gli avventori ho riconosciuto il famoso Lou Castel che ho visto ne “I pugni in tasca” di Bellocchio e in “Porci con le ali”.

In classe all’ora di Storia c’è stata un’animata discussione politica perché Gorbaciov ha ordinato il ritiro delle truppe sovietiche dall’Afghanistan, occupato da dieci anni. Chi diceva che aveva fatto bene perché era diventato il Vietnam dei russi, chi diceva che ora si aprivano spiragli di distensione nella Guerra Fredda, chi sperava che fosse l’inizio della fine del comunismo sovietico… Proprio adesso che io sto diventando rosso!

Oggi alle giostre di viale Garibaldi Mastroianni seduto sullo gnomo e Troisi sul cavalluccio del West discorrevano. Che strana scena! Non vedo l’ora di vedere questo “Che ora è”.
Intanto sono andato con gli amici al Cinema Galleria Garibaldi. Davano il film francese Il tempo delle mele 3 con la bellissima Sophie Marceau! In realtà il titolo italiano è truffaldino perché non c’entra niente con gli altri due; infatti il titolo originale è L’etudiante, la studentessa. È un film commedia sentimentale e narra di Valentine, una studentessa di lettere della Sorbona, che per diventare professoressa di liceo deve superare un esame difficilissimo che ha come prova finale la discussione di una lezione. Durante la preparazione però si innamora di Edouard, un musicista girovago, interpretato da Vincent Lindon.
Prima è un grande amore e la Marceau si vede per la prima volta completamente nuda! Poi crisi per il tradimento di lui, infine scena finale dell’esame nel quale si esalta l’amore senza condizioni e con il lieto fine. Bella la canzone You Call It Love. Che bel sogno!

Un conoscente mi ha rivelato che la Produzione del film ha affittato l’appartamento con vista sul porto accanto al suo e ha riconosciuto la bella e famosa attrice francese Anne Parillaud che è stata fidanzata con Alain Delon e ora è sposata con il regista Luc Besson con cui ha una bambina di due anni. Ipotizzo che nel film sarà la ragazza di Troisi.
Quante magnifiche donne mi girano nella testa in questo piovoso febbraio: la prof, Sophie Marceau e ora la Parillaud. Però sono sempre solo…
Mio zio cameriere alla trattoria di pesce Del Gobbo al Lungoporto Gramsci apparirà nel film! Scola lo ha ingaggiato per interpretare se stesso: servirà Mastroianni – mi ha rivelato che fa la parte di un avvocatone di Roma – e Troisi – suo figlio militare di leva -. Sempre ad altri tutte le fortune!
Dopo tre settimane in città, la troupe di Scola ha levato le tende, il film è finito. Aspetterò con impazienza l’uscita.

A Pechino a metà aprile studenti protestano contro il regime in Piazza Tienanmen. Dopo un mese e mezzo i soldati cinesi ne uccidono chissà quanti. Qualcosa di molto importante sta accadendo nel mondo comunista: in Polonia Solidarnosc, il Sindacato cattolico ora riconosciuto, va al governo; in Ungheria è riabilitato Imre Nagy, il premier comunista fucilato nel 1958 dai russi; due milioni di baltici chiedono l’indipendenza da Mosca e i tedeschi orientali possono passare nella Germania federale attraverso l’Ungheria e l’Austria! Ne ho discusso con la prof. Dice che ora anche il PCI dovrà cambiare…

Finalmente il 21 settembre sono andato a Roma a vedere il film che è stato presentato in concorso con grande successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Mastroianni e Troisi hanno vinto ex aequo la Coppa Volpi per i migliori attori e Scola il Premio OCIC. È la storia che si svolge tutta in un giorno piovoso del tentativo di un incontro tra un padre, Raffaele facoltoso avvocato romano, ovvero Marcello Mastroianni e un figlio, Michele napoletano e laureato in Lettere, Massimo Troisi, a Civitavecchia dove svolge il servizio militare di leva. Il figlio, schivo e totalmente diverso dal padre proiettato verso il successo nel mondo, si scontra con il padre per i progetti di vita futuri ma alla fine si riappacificano grazie a un gioco infantile che consiste nel chiedere insistentemente “Che ora è?” e tirare fuori il vecchio orologio d’argento del nonno ferroviere, l’unico regalo che il figlio gradisce veramente. Mi sono emozionato quando i due vanno al cinema in Galleria Garibaldi dove stanno proiettando “Il tempo delle mele 3”, con pochi spettatori e il padre ha un attacco di tosse. Mi è parso come se la mia vita fosse entrata in un’opera d’arte! Michele vuole restare a Civitavecchia dove ha trovato una sua dimensione tra gli amici pescatori, i lettori della Biblioteca comunale e una ragazza del luogo e rifiuta il mondo borghese di Roma.
Ma la realtà è diversa! Noi ragazzi di provincia andremmo molto volentieri a vivere nella Capitale. Ho poi scherzato con mio zio il cameriere e gli ho detto che anche lui adesso fa parte del Neorealismo italiano! Comunque il film mi è molto piaciuto e anche la bella musica di Armando Trovajoli è evocativa.

Scola è poi dovuto ritornare a Civitavecchia alla Festa dell’Unità, accompagnato dalla nota scrittrice Dacia Maraini, per spiegare che non ha voluto offendere la città dandone una brutta immagine, al contrario l’ha esaltata come luogo di valori altri rispetto a quelli dominanti nel mondo d’oggi.
Il 9 novembre è infine caduto il Muro di Berlino ed è iniziata una nuova storia…

(C) Fabio Lambertucci (2025).

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Che ora è? – il trailer su YouTube:

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