Ricorrenze

Due compleanni

di Gabriella Nardacci

.

A cura di Sandro Russo viene estratto da ‘Commenti’ e pubblicato come articolo a sé stante lo scritto che Gabriella Nardacci ci ha inviato in occasione del 14° compleanno di Ponzaracconta e della relativa nota della direttora Luisa Guarino.

Maenza, 6 febbraio 2025
A guardarla questa data mi fa paura se penso a come è lontana dalla mia data di nascita!
E’ già trascorso un altro anno e a contar le stagioni di tutti gli anni che ho, mi spavento. Dico stagioni e non primavere come solitamente si dice perché penso che i primi anni appartengano alla primavera, altri all’estate, altri ancora all’autunno e infine gli ultimi all’inverno. A questo punto penso, si dovrebbe pensare ad una “quarta età” dal momento che, attualmente, ci sono in giro numerosi centenari e in tal modo ogni età avrebbe la sua stagione. Mi inserisco così nella “terza età” che è un po’ come l’Autunno (che tra le altre cose è la stagione che preferisco), come il mese di novembre, come il giorno sabato, come un tramonto prima del buio, come la vigilia di Natale…

“Quel tempo dell’anno puoi vedere in me
Quando fatte rare dalla caduta, pendono
Ingiallite le foglie dai rami assiderati,
cantorie di rovina dove dolce uccellini
cantavano…” (Shakespeare)

Vabbè, ogni tanto la mia mente si attiva alle fantasticherie… Perdonatemi.
Ponzaracconta è ancora nella stagione della Primavera. Ne ha solo quattordici di anni (leggi qui) e ne ha ancora diversi, prima di passare nella seconda stagione. Tante sono le storie che racconta della sua isola di Ponza e di tutto ciò che concerne questa meraviglia. Io ero nella Primavera dei miei anni quando cominciai a sentir parlare di Ponza. Andavo a sedermi sul muretto da dove si vede tutto il panorama intorno al mio paese e immaginavo l’isola di Ponza che è nascosta dietro il promontorio del Circeo. Quest’ultimo lo si vede bene nelle giornate limpide con la striscia di mare tra una collina e l’altra. Rappresentava per me l’isola dorata dove andavo a depositare i miei sogni di libertà.

Diverso tempo dopo, ho avuto modo di connettermi con Ponzaracconta. Un annuncio. Un racconto inviato che ha avuto un “continua” durato per ben sei volte.
Dovevo visitare quest’isola, dovevo guardarla da vicino, camminare nelle sue vie e sentirne l’odore. Ci sono andata rimanendoci per tre giorni nei quali l’ho conosciuta. Da questa conoscenza, quei sei raccontini sono poi diventati ventuno capitoli. Il mio primo romanzo “A malapena si vede l’isola di Ponza” (Ed. L’Oceano nell’Anima) che ancora oggi mi viene richiesto e al quale sono molto affezionata. Devo molto a Ponzaracconta che, con tutti i suoi articoli, mi ha fornito informazioni riguardanti usi e costumi inseriti nel romanzo.
Qualcuno mi ha detto che sembro nata nell’isola di Ponza tanta è la passione che ne traspare nelle descrizioni che par di vederla mentre si legge il libro. In realtà ne rimasi colpita e fu amore a prima vista!

Attualmente c’è un libro che non riesco a terminare, causa oneri e doveri che si rincorrono e che hanno la priorità sul tempo utile per me stessa. Mi tuffo in questa realtà frenetica e ho messo in stand by la leggerezza. Inoltre, così occupata, ho l’impressione che il tempo passi più in fretta e questo non lo sopporto granchè, ma questo fa parte di quell’impotenza a non poterlo fermare.

Ed eccoci arrivati a un altro traguardo che non avevo considerato, ma che devo accettare per forza.
Una delle piccole gioie è condividere questa giornata con Ponzaracconta e ringraziare tutti coloro che partecipano con i loro scritti a rendere il sito interessante e sempre ricco di storie.
Grazie di cuore Luisa e auguroni a Ponzaracconta!

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top