segnalato da Giuseppe Mazzella di Rurillo
dal blog Al tavolo di Amalia
Laura Mattera Iacono intervista Giuseppe Mazzella
Tra emergenza abitativa e perdita della memoria storica Casamicciola soffre. Ma può e deve risollevarsi. Giuseppe Mazzella, per tutti Peppino, decano dei giornalisti ischitani, è ottimista. La sua analisi e le sue proposte in una intensa chiacchierata davanti a un buon caffè. Qui di seguito la prima parte
***
È una bella mattinata di sole di fine gennaio. Teresa e io ci dirigiamo a Casamicciola, dove ci attende un personaggio importante. Arrivate sul lungomare, svoltiamo verso l’alto. Superiamo Piazza Bagni con gli antichi simboli del termalismo di Ischia e ci inoltriamo per il viale alberato che conduce alle Tre Croci. D’un tratto Teresa sobbalza: “C’è il mercato! Una volta ci venivo spesso, non sapevo che l’avessero ripristinato”. Dobbiamo venirci. Si tiene il venerdì, evidentemente.
Alle Tre Croci svoltiamo a destra, su via Principessa Margherita.
Troviamo facilmente parcheggio e proseguiamo a piedi. Una serie di antiche ville e dimore fa bella mostra di sé. Sono abbandonate, eppure testimoniano una bellezza appena appassita che attende di rifiorire.
La casa del noto giornalista è un antico albergo. Appena entrate ci accoglie un panorama abbagliante sul porto di Casamicciola.
Mentre prepara il caffè, Peppino racconta che una volta un ospite dell’albergo si disse entusiasta di trovarsi tra il verde della collina e il blu del mare.
Prendiamo il caffè in terrazza. “Questo è il panorama che si presentava un tempo ai viaggiatori”, esordisce lui. Oddio, forse non doveva essere proprio così.
Sorride amaro, Peppino. “Capisco cosa vuoi dire. Ma qui le ricostruzioni sono state sempre a macchia di leopardo”.
E infatti l’agglomerato di case che si presenta ai nostri occhi, è disordinato. Sullo sfondo, poco prima del mare, si nota il vuoto che ha lasciato il Capricho de Calise.
Peppino si è battuto a lungo perché non fosse abbattuto. “Doveva e poteva essere recuperato”, esclama ancora amareggiato.
E qui comincia una sua analisi storica.
“Casamicciola nel tempo ha perso i suoi segni storici. Il terremoto del 1883 distrusse molte case, ma anche chiese e monumenti poi ricostruiti altrove. La vita si spostò dalla parte alta alla zona costiera. Il Capricho, per quanto fosse una costruzione abbastanza recente, faceva parte della memoria del luogo. E soprattutto … “ – e qui il tono si fa più deciso -“poteva costituire sia il punto di accoglienza per chi arriva, sia un luogo di aggregazione giovanile e culturale. A Casamicciola oggi manca perfino una sala per la presentazione di un libro”.
La vita di relazione praticamente non esiste più.
“Infatti – prosegue – molta gente è andata via. Non abbiamo a disposizione statistiche precise. Ma io credo che almeno 2.000 persone siano andate via. Magari non hanno cambiato residenza, ma vivono altrove. E per le strade si nota. Pensa che in tutto il Comune esiste un solo supermercato, le scuole elementari e medie al momento sono alloggiate presso strutture private. È già un bene che siano disponibili, ma sono alloggi di fortuna. Mancano palestre, laboratori … “.
Resiste però l’ Istituto Mattei, la mitica Ragioneria ,che ha formato generazioni distudenti isolani ed è in perfetta efficienza.
Ma il Pio Monte? Pare che sia stato finalmente acquisito al patrimonio comunale. È una struttura enorme che potrebbe diventare in parte un luogo di aggregazione e in parte fornire abitazioni.
Peppino sorride amaro: “Per ora esiste solo un accordo tra gentiluomini. Niente è ancora definito. Entro marzo tra Comune e Regione dovrebbero essere sborsati circa 4 milioni e mezzo di Euro. Poi bisognerà definire la destinazione d’uso, fare un progetto, trovare i fondi. Ci vorranno tanti soldi e tanto tempo. Io credo che ci vorranno una decina d’anni. E intanto?”
Intanto molte persone auspicano che in futuro quella struttura possa ospitare in parte alloggi.
“Tutto si può fare – replica – Ma per quante famiglie? E quando? L’emergenza abitativa richiede risposte immediate”.
Giusto, ma prima di addentrarci in questo argomento molto spinoso, prendiamoci una pausa.
La chiacchierata è stata intensa e lunga. A domani per il seguito
Nota (a cura della Redazione): Laura Mattera Iacono, traduttrice dal tedesco in ambito giuridico, scrive per il web per aziende turistiche di Ischia, Procida, Capri e Napoli. Sul blog al tavolo di Amalia racconta Ischia tra chiacchiere e caffè.