di Francesco De Luca
per la prima parte (leggi qui)
Ritorno sulla serata del 1° febbraio, nella chiesa del Porto a Ponza, dedicata alla poesia di autori isolani.
Serata di cui hanno merito il parroco, don Ramon Fajardo. Gino Usai, che l’ha curata, Giovannino Conte, che ha sostenuto l’amplificazione.
Tutti gli altri hanno avuto il plauso del pubblico.
Vi ritorno per evidenziare la voce di Tommaso Lamonica.
Mi pare quasi un dovere. Tommaso subì negli ultimi anni di vita una operazione alla gola che lo privò della voce.
Delle sue rime, dal libro Isole e Acque scelgo Compagno di viaggio, per evidenziare la sua ispirazione che gli veniva dall’essere isolano, e poi la sua sensibilità col tutto, propria del poeta, l’ eleganza e fluidità della scrittura.
Tommaso è un verace poeta di Ponza.
Compagno di viaggio
Veniva da lontano
ora alzandosi ora abbassandosi
per sfruttare il gioco delle correnti
con le piccole trepide ali.
Volava quasi in gara con la nave.
A volte si calava tanto
che sembrava fosse sul punto
di cadere in mare stremato.
Ne tremavo nell’intimo.
All’improvviso si levò più in alto
del fumaiolo e superò la nave.
D’istinto puntò diritto all’isoletta
di Palmarola che appariva
nitida e non lontano sulla destra.
-E’ un usignolo ! – disse mio cugino
che mi sedeva accanto
su un sedile sopra coperta.
Versione recitata