di Bixio
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Ogni pomeriggio il vecchio Luigi passava davanti al cortile sulla Piana. Col bidente sulle spalle, transitava ricurvo dalla fatica e dal peso degli anni. Notavo che con mia nonna Emilia, Miliuccia non si salutavano, forse per vecchi attriti mai ricomposti.
Una volta, nel silenzio della sera, improvvisamente, durante il tradizionale transito di ritorno dalla campagna, il vecchio Luigi si accasciò sulla strada, inerme.
Mia nonna, seppur anziana anche lei, si precipitò, agguantandolo per le spalle e con altri lo portò dentro in casa, lo posizionò sulla sedia, gli sfilò i tradizionali zampitti (fatti con i copertoni di ruote); poi gli mise i piedi nella conca (bacinella) e gli versò sopra l’acqua bollente dalla pentola delle fave che stava sul fuoco.
La ricordava – e me la raccontava – come una scena drammatica, ma comica. Dice che il vecchio, al contatto dell’acqua sui piedi, partì come un razzo dalla sedia.
Il dottore disse che era un principio di infarto, e che lei lo aveva salvato.
Però per mantenere il punto continuarono a non salutarsi.
L’aiuto prestato? Una prova di solidarietà, soprattutto.
Immagine di copertina (a cura della Redazione). L’Angelus (L’Angélus) è un dipinto a olio su tela (55×66 cm) di Jean-François Millet, realizzato nel 1858-1859 e conservato nel Museo d’Orsay di Parigi
Sandro Russo
20 Gennaio 2025 at 11:05
No pe fa’ scazzella – con i ricordi non si combatte, si ascoltano e basta – ma per evitare che qualcuno pensi di curare “l’infarto” versando acqua bollente sui piedi del disgraziato. A naso non ci sono elementi per dire che era un infarto; sembra più un attacco ischemico transitorio. Mentre l’ustione ai piedi è sicura!
Ci credo che se non si salutavano prima, hanno continuato a non salutarsi!