di Giuseppe Mazzella di Rurillo
(da appunti scritti il 29 dicembre 2024)
Prologo
Mancavo da Sant’Angelo d’inverno da una decina di anni.
Il tempo vola. Ero venuto con una mia cara amica, Flora, legatissima alla storia ed all’ambiente di Ischia, per fare ricerche su un pittore ebreo che si era rifugiato qui per sfuggire alle persecuzioni del nazismo. Destino crudele perché dopo Ischia si rifugiò a Firenze ma fu trovato dalla Gestapo e trasportato in campo di concentramento in Polonia.
Di lui non rimangono che i suoi quadri.
Un professore tedesco ha cercato di ricostruire la sua vita drammatica. Si fermò qui a Sant’Angelo. Esistono sparse alcune sue opere che regalava ai residenti. É stata fatta una mostra delle sue opere a Firenze. Ma qui non c’ è più memoria di lui.
Anche Sant’Angelo partecipò alla seconda guerra mondiale accogliendo rifugiati. Poi dopo la guerra il boom turistico.
Un fascino che rimane.
La piazzetta nel sole
É questa meravigliosa piazzetta che costituisce il cuore di un villaggio di pescatori e contadini. Il remo e la zappa come dice Giuseppe d’Ascia, il più grande storico di Ischia dell’ottocento, e che sono i simboli di ogni casa di Ischia.
La piazzetta, oggi 29 dicembre 2024, é folgorata dal sole. Non è una giornata di fine dicembre ma di primavera. Tutti i bar sono aperti. Tutte le boutique sono aperte. Sembra un movimento turistico di piena estate mentre siamo in pieno inverno. Ha ragione Truman Capote che venne qui, forse nel 1949 stando a Forio. Questa è un ‘isola senza tempo dove l’orologio non serve o forse è un’isola senza stagioni dove non serve l’orologio della temperatura che forse oggi segna 20 gradi.
I tre amici al bar con mogli
Sono con Salvatore di Fede e Giuliano Longone e le rispettive compagne. Noi tre, messi insieme, superiamo i due secoli. Ma siamo giovani nello spirito. Siamo ragazzi degli anni ’60 del 900 cioè di quella gioventù che voleva cambiare il mondo e la vita con risultati deludenti. Ma a noi poco importa. Inizia uno spettacolo di gospel di giovani musicisti. La sindaca di Serrara Fontana, Irene Iacono, rivolge un indirizzo di saluto agli ospiti concittadini e turisti e dice che abbiamo qui tradizioni millenarie e posti incantevoli. Dice: godetevi la nostra bellezza.
Balli e risate
Balliamo. Apriamo le danze sulla piazzetta tutta per noi. I turisti si aggiungono felici. Il coro di voci giovanili, così forte, così universale nella lingua inglese ma così profondo in questa terra napoletana, si accompagna e risponde al nostro invito di aumentare il volume in modo che il sole possa esplodere sulla piazza.
Una giornata magnifica nello splendore di Ischia!